Un orizzonte condiviso per l’Orientamento e l’Innovazione del territorio

Il Comune di Castel Maggiore, nel mese di Novembre 2021 ha avviato un progetto di sviluppo del FaLab, polo per l’orientamento e l’innovazione sito nel territorio dell’Unione dei comuni Reno Galliera. Il Comune, in linea con la strategia programmatica 2019-2024, ha stanziato attraverso un bando di gara specifici fondi per lo sviluppo e l’animazione di uno spazio di innovazione, coworking e orientamento che fungesse da punto di riferimento per l’intera Unione dei comuni, così articolato: -Fab-Lab - Spazio dedicato alla formazione e all’interazione per imprese, start-up e aspiranti imprenditori, coworkers, enti del terzo settore e cittadini; - C.I.O.P. - Sportello dedicato all’informazione, alla formazione personale/professionale e all’orientamento lavorativo e scolastico. Il servizio, data la sua articolazione e complessità, è gestito da tre diversi operatori economici che cooperano alla gestione del progetto occupandosi di un’area settoriale ben definita: 1. Ethic srls – impegnata nel campo dell’innovazione sociale e dell’euro-progettazione, si occupa prioritariamente di incubatori e spazi di coworking connessi alla valorizzazione dei territori, creazione di impresa e sviluppo del Terzo Settore; Ruolo: Coordinamento del progetto. Gestione Fab-Lab, CIOP e spazio di coworking 2. Cooperativa Unione e Servizi - accreditata per servizi di formazione professionale e orientamento scuole/lavoro, gestisce numerosi sportelli lavoro e informa giovani; Ruolo: Gestione CIOP – sezione servizi al lavoro 3. Cooperativa Tatami - attiva nei settori culturale, scolastico e giovanile, gestisce numerosi servizi di educativa territoriale, doposcuola, orientamento scolastico e animazione territoriale per minori; Ruolo: Gestione CIOP – sezione servizi orientamento scolastico. Per volontà dell’Amministrazione proponente, l’avvio dell’operatività di progetto è stata preceduta dall’organizzazione e implementazione di un percorso partecipativo, il cui esito è raccolto e raccontato nel libro bianco dal titolo: “Un orizzonte condiviso per l’Orientamento e l’Innovazione del territorio”. Il percorso partecipativo attuato si è basato su strumenti derivanti dall'innovazione sociale e del mondo di sviluppo dell’innovazione nelle imprese, in particolare si sono utilizzati strumenti derivanti dalle teorie dei modelli di Business Lean 4 e strumenti derivanti dal Model Business Canvas. A causa della pandemia e delle condizioni alquanto complesse che da essa sono derivate, si sono incontrati gli stakeholders con modalità a distanza, facendo uso in particolar modo di piattaforme web di video meeting. Solo in alcuni casi tale soluzione è stata sostituita con la più semplice telefonata, ma si è trattato di scelte legate a figure tecniche con cui era possibile stabilire sin da subito un’assonanza comunicativa legata alle conoscenze degli stessi. Durante i colloqui si è seguita una scaletta preordinata che ha permesso di rendere in gran parte oggettivi e mirati i risultati, spostando solo in pochi casi l’attenzione dal focus e dall’obiettivo. Anche in questi casi, laddove si è deviato dalla scaletta lo si è fatto in quanto le figure intervistate presentavano alte competenze tecniche o necessitavano solo di una parte delle informazioni. L’esito del processo, il libro, rappresenta per la comunità un work in progress nell'ambito della ricerca sull'innovazione. Nient'altro che un'istantanea per incoraggiare nuovi e maggiori contributi. Il metodo per l'innovazione sociale proposto all’interno del Libro, nell’intenzioni degli autori, dovrebbe essere inteso quale proprietà comune e dovrebbe evolversi attraverso un comune apprendimento. Le innovazioni sociali combattono spesso contro l'ignoto, le chances di successo del progetto e del territorio aumenteranno esponenzialmente se potremo condividere e mettere in rete le reciproche esperienze, comprendendo da subito ciò che funziona e ciò che non funziona sullo specifico territorio di interesse....Leggi di più