Regione Emilia-Romagna

Le Mappe di Transizione dell’Osservatorio del Paesaggio dell’Unione Bassa Reggiana

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Certificato

Processo

Stato di avanzamento

In corso

Natura Processo

Processo certificato non finanziato

Anno della certificazione

2021

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

18.750,00 €

Anno di avvio

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale

Il comitato di Garanzia è composto da soggetti proposti dal TdN, dai membri dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio e anche individuati in base ad auto-candidature di cittadini interessati a farne parte. Per questo sarà data adeguata pubblicità e, negli incontri in fase di apertura, si chiederà alle persone di candidarsi. Si punta a formare un gruppo di 5-10 persone max, rappresentativo dei diversi interessi, prestando attenzione anche alla parità di genere. I componenti dovranno essere persone imparziali, privi di interessi personali e avere una certa conoscenza delle pratiche partecipative. Quelli proposti dal TdN possono far parte dello stesso TdN o non farne parte, indifferentemente. Nel Comitato sono anche presenti i rappresentanti dei soggetti sottoscrittori dell’accordo formale, come da impegno ivi contenuto. In particolare il facilitatore in collaborazione con il Comitato di Garanzia, dopo la conclusione del processo, predisporrà un sondaggio qualitativo per raccogliere le valutazioni in riferimento al percorso partecipativo e la qualità dei risultati raggiunti . Il sondaggio sarà costruito prendendo come riferimento le “Linee guida per la valutazione dell'OCSE per Processi deliberativi rappresentativi”, quindi indagando con domande aperte e chiuse i campi della “indipendenza - trasparenza - accessibilità - analisi dei dati - impatti generati”. I risultati del sondaggio saranno verificati dal Comitato per vagliare la soddisfazione rispetto alla realizzazione delle attività del processo, la loro qualità e valutare proposte integrative rispetto al processo e i contenuti

Struttura responsabile del processo

Servizio Protezione Civile

Indirizzo

Piazzale Guglielmo Marconi, 1, Novellara, RE, Italia

Tavolo di Negoziazione

Per creare e istituire il Tavolo di Negoziazione (TdN) si procederà alla convocazione tramite invio di lettera /mail o telefonata dedicata, inizialmente dai seguenti soggetti: o responsabili del progetto o soggetti che hanno sottoscritto l’Accordo formale o i facilitatori del percorso I soggetti sopra elencati rappresentano il nucleo di partenza del TdN. Nel primo incontro l’obiettivo è di condividere: o i nominativi dei portatori di interesse (potenziali attori del processo), o l’iter decisionale del procedimento amministrativo, o la modalità di selezione dei partecipanti al TdN, o il funzionamento del TdN. Dopo l’incontro preliminare, i successivi incontri del TdN si svolgeranno al termine delle fasi di confronto e co-mappatura rivolte alla cittadinanza e avranno l’obiettivo di definire, approfondire, valutare e selezionare le decisioni prese ed eventuali altri soggetti che intendo fare parte del TDN. I partecipanti al TdN sono invitati a fornire contributi fattivi per contribuire alla proposta finale da inserire nel DOCPP, tra cui ad esempio: - i soggetti che hanno dato disponibilità ad essere parte attiva nelle fasi di implementazione del progetto; - le proposte concrete da attivare nel breve e medio periodo, se possibile inserendo un criterio in relazione alla fattibilità delle stesse - identificare quali elementi sono stati recepiti all’interno del quadro conoscitivo dei redigendi Piano Urbanistico Generale Intercomunale, Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) e Piano di valorizzazione e marketing dell’Unione Bassa Reggiana Gli incontri del TDN saranno calendarizzati preventivamente (almeno 3 incontri). Prima di ogni incontro sarà inviata una mail di promemoria con data, ora e luogo. Successivamente ad ogni incontro sarà predisposto e inviato un report di sintesi (il report conterrà i principali argomenti di discussione, le domande, le decisioni prese e l’elenco dei partecipanti)

Titolari della decisione

Unione Bassa Reggiana

Soggetti esterni

Azienda Servizi Bassa Reggiana - ASBR / Consorzio di Bonifica dell' Emilia Centrale / GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE LEGAMBIENTE (GELA)

Partecipanti

Singoli cittadini

Territorio Interessato

Mappa

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Boretto / Brescello / Gualtieri / Guastalla / Luzzara / Novellara / Poviglio / Reggiolo

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tematica specifica

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

La metodologia Le Mappe di Transizione si ispirano al processo di Mappe di Comunità costruite su tematiche predefinite e in relazione agli stakeholders da coinvolgere. I temi da affrontare con la co-mappatura sono: valori storici e identitari – sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici – aree di transizione del Mab Unesco – territorio urbano e servizi – paesaggio della Bassa Reggiana. La Mappa di Comunità è uno strumento con cui gli abitanti di un territorio rappresentano le componenti della propria identità collettiva, insita nel patrimonio materiale e immateriale. È la “carta d’identità” di un territorio secondo la percezione che di esso hanno le persone che vi abitano. Il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui la Comunità si riconosce e che desidera trasmettere alle future generazioni vengono mappate, rappresentate su una carta o elaborato in cui la Comunità si può identificare. In tal modo viene esplicitato un concetto di territorio che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che conserva un patrimonio diffuso reso unico da una fitta rete di rapporti e interrelazioni tra gli elementi che lo contraddistinguono e le persone che l’hanno vissuto e lo vivono. Il processo partecipativo di realizzazione della mappa non è un processo stabile. Tuttavia è possibile individuare un percorso tipico di realizzazione formato da 7 fasi fondamentali: 1. Incontro preliminare e definizione degli obiettivi della mappa-primo focus group di co-mappatura 2. Raggruppamento dei partecipanti in sottogruppi di lavoro e suddivisione dei ruoli - primo focus group di co-mappatura 3. Identificazione delle aree oggetto delle ricerche - primo focus group di co-mappatura 4. Ricerca-azione e recupero di informazioni sulle tematiche emerse durante l’incontro preliminare - attività auto organizzata dai cittadini e partecipanti del processo 5. Analisi dei risultati della ricerca e riflessione sulle conoscenze emerse - secondo focus group di co-mappatura 6. Realizzazione cartacea/online della/e mappa/e - secondo focus group di co-mappatura 7. Restituzione alla comunità I partecipanti alla fase di co mappatura delle Mappe di Transizione saranno invitati ad utilizzare questionari e interviste da rivolgere ai residenti o a coloro che frequentano il luogo analizzato per sostenere la fase di ricerca e recupero informazioni presso la comunità locale. Sintesi del processo (11 mesi) Fase 1: condivisione del percorso (90 giorni); Intervista alla componente politica e alla componente tecnica (Giunte comunali, Uffici tecnici, referenti ASBR, referenti servizi di marketing territoriale e comunicazione). Incontro laboratoriale e di Co-elaborazione della Stakeholders map a cui rivolgere l’attività di co-mappatura con i membri dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio Seminario formativo sulle metodologie partecipative della durata di mezza giornata Primo incontro del TDN Fase 2: svolgimento del processo (120 giorni); Incontro pubblico di ascolto per presentare il percorso partecipativo alla comunità e raccogliere proposte tematiche sulle Mappe di Transizione, candidature di interesse e per dare ampia visibilità alle realtà sociali/gruppi di cittadini/soggetti strategici che possono essere coinvolti - L’incontro sarà aperto con una domanda guida: Cosa ci rende cittadini dell’Unione Bassa Reggiana? Raccolta candidature per Comitato di Garanzia Mappa di transizione degli studenti dell’Istituto “B. Russell” di Guastalla: 2 focus group di co-mappatura Mappa di transizione degli studenti delle scuole dell'infanzia gestite da ASBR: 2 focus group di co-mappatura (il primo focus group di identificazione degli obiettivi e di scelta dell’area della ricerca e un secondo focus group per analizzare i risultati della ricerca e co-mappare) Mappa di transizione dei referenti dei servizi sociali dell’Unione Bassa Reggiana: 2 focus group di co-mappatura Mappa di transizione con i membri dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio e altre realtà sociali/gruppi di cittadini/soggetti strategici della comunità locale interessati: 2 focus group di co-mappatura Secondo incontro del TDN Costituzione del Comitato di Garanzia Predisposizione del sondaggio qualitativo di monitoraggio Fase 3: chiusura del processo e monitoraggio (120 giorni) Terzo incontro del TDN Inizio somministrazione del sondaggio qualitativo di monitoraggio Incontro di coordinamento per la co-scrittura del DocPP Al termine del processo verrà organizzato un nuovo incontro pubblico laboratoriale di presentazione delle Mappe di Transizione. L’incontro sarà organizzato come una mostra-evento, presso un luogo rappresentativo della comunità e resterà aperto per almeno 30 giorni. Durante la mostra sarà data visibilità alle mappe, saranno condivisi i risultati del processo, con particolare riferimento ai contenuti recepiti nei documenti di programmazione territoriale, e sarà un’ulteriore possibilità per integrare l’attività realizzata con le Mappe di Transizione. Il processo non è stato finanziato, ma nel 2023 l'Osservatorio del Paesaggio Bassa Reggiana ha avviato, grazie ad un Accordo con la Regione Emilia-Romagna, un progetto di partecipazione per realizzare delle Mappe di Comunità. La Mappa di Comunità, chiamata anche mappa percettiva, è uno strumento con cui gli abitanti di un territorio hanno la possibilità di rappresentare le componenti della propria identità collettiva, insita nel patrimonio materiale e immateriale. È la “carta d’identità” di un territorio secondo la percezione che di esso hanno le persone che vi abitano. Il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui la Comunità si riconosce e che desidera trasmettere alle future generazioni vengono mappate, ovvero rappresentate su una carta o su un qualsiasi altro prodotto o elaborato in cui la Comunità si può identificare. Il processo di realizzazione della mappa non è un processo stabile in qualsiasi situazione e per qualsiasi comunità. Tuttavia, sulla base delle mappe di comunità presenti in Italia, Beatrice Borghi ha individuato un percorso tipico di realizzazione formato da 9 fasi fondamentali: 1. Definizione degli obiettivi della mappa 2. Incontro preliminare 3. Raggruppamento dei partecipanti in gruppi/sottogruppi di lavoro e suddivisione dei ruoli 4. Identificazione delle aree oggetto delle ricerche 5. Ricerca e recupero di informazioni sulle tematiche emerse durante l’incontro preliminare 6. Analisi dei risultati della ricerca 7. Incontri finalizzati alla riflessione sulle conoscenze emerse 8. Realizzazione cartacea della/e mappa/e 9. Restituzione alla comunità. I componenti dell'Osservatorio si sono riuniti per progettare insieme il percorso partecipativo, andando ad identificare quelli che sono i macro-temi da sviluppare con le Mappe di Comunità. Il ciclo di incontri sul territorio è iniziato il 10 giugno 2023.

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

ZOOM: organizzazione meeting online interattivi. _JAMBOARD: (https://gsuite.google.com/products/jamboard/) lavagna digitale di G Suite di collaborazione per i team. Tutti possono collaborare alla Jam sempre e ovunque. _MIRO: (www.miro.com) strumento di visualizzazione e co-creazione _SLIDO: sistema di voto online, in tempo reale e intelligente

Presenza femminile rilevata

Si

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Si

Figure Professionali

Facilitatori (Esterni)

Tecniche di Partecipazione

Appreciative Inquiry / Ascolto attivo / Focus Group / World Cafè / OST (Open Space Technology)

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Obiettivi generali - Fornire la possibilità, agli abitanti del territorio, di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui essi si riconoscono e che desiderano trasmettere alle nuove generazioni. - Avviare una nuova governance territoriale, in grado di portare a valore, responsabilizzare e coinvolgere i cittadini di Unione Bassa Reggiana, i membri dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio, gli attori istituzionali, i privati e le associazioni del territorio, in un percorso di emersione delle valenze, dei beni comuni, dei valori storici e identitari della comunità. - Sostenere il senso di appartenenza verso i beni pubblici, la loro tutela e possibile rigenerazione. -Raccogliere contributi conoscitivi e orientativi per gli strumenti di governo del territorio dell’Unione Bassa Reggiana in fase di redazione (PUG E PAESC su tutti). - Definire, con la comunità di Unione Bassa Reggiana, un progetto che sia integrabile e replicabile nel corso del tempo anche attraverso il coinvolgimento di una platea sempre più ampia di stakeholders. - Creare una rete di cittadini giovani mediante la costituzione di azioni che valorizzino la loro capacità propositiva e progettuale. - Informare e sensibilizzare rispetto l’importanza delle valenze paesaggistico naturalistiche e ai possibili impatti dovuti agli effetti del cambiamento climatico. - Ragionare insieme agli abitanti dell’Unione sul rapporto uomo/biosfera e sulle relazioni tra le attività antropiche e la biodiversità, alla luce del fatto che l’Unione è Riserva MAB Unesco. Obiettivi specifici - Definire con la comunità dell’Unione Bassa Reggiana le Mappe di Transizione del contesto locale, per identificare le valenze, i beni comuni, i valori storici e identitari, secondo una serie di argomenti tematici e correlati, tra cui: sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici – aree di transizione del Mab Unesco – territorio urbano e servizi– paesaggio della Bassa Reggiana. - Immaginare nuovi servizi, opportunità e attività o ripensare quelli esistenti - Definire e proporre progetti di valorizzazione dei prodotti e delle filiere locali, che riconoscano il valore dell’essere parte della Riserva MAB Unesco. - Diffondere e condividere una metodologia di lavoro e coinvolgimento che può essere replicata nel tempo e autonomamente da eventuali gruppi costituitisi spontaneamente - Sviluppare strumenti laboratoriali di coinvolgimento dei più giovani (target 4-18 anni) nell’ambito della tutela dei beni comuni. - Contribuire al quadro conoscitivo dei redigendi Piano Urbanistico Generale, Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il clima (PAESC) e Piano di valorizzazione e marketing dell’Unione Bassa Reggiana

Risultati Attesi

Risultati generali - Raccogliere rappresentare, la percezione della comunità locale rispetto a valenze identitarie, storiche, culturali, sociali, ambientali e territoriali dell’Unione Bassa Reggiana. - Informazione e coinvolgimento dei diversi stakeholder delle possibilità offerte dal processo in atto. - Diffusione dei temi della partecipazione e della cittadinanza attiva, attraverso una efficace comunicazione diretta e indiretta, attenta anche alle fasce più deboli ed emarginate della popolazione. - Aumento del senso di identità rispetto ai beni comuni del territorio. Risultati specifici - Definire progettualità da attivare nelle aree di transizione come volano economico per le piccole medie imprese locali coinvolgendo le nuove generazioni. - Realizzare un percorso formativo-informativo sulle metodologie e tecniche partecipative rivolto ai dipendenti dell’Unione in rappresentanza dei settori coinvolti nel progetto, ma non solo. - Organizzare laboratori per co-costruzione delle mappe coinvolgendo gli studenti dell’Istituto Russell, gli alunni delle scuole di infanzia e i referenti dei servizi sociali. - Coinvolgere attivamente i membri dell’Osservatorio locale del Paesaggio per raccogliere un contributo fattivo utile alla stesura delle Mappe di Transizione. - Co-costruire le Mappe di Transizione tematiche su: valori storici e identitari – sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici – aree di transizione del Mab Unesco – territorio urbano e servizi– paesaggio della Bassa Reggiana. Ricadute L’attività di co-mappatura porterà a sviluppare un maggior senso di identità rispetto i beni comuni dell’Unione, rafforzando il senso di appartenenza dei cittadini come abitanti del territorio dell’Unione Bassa Reggiana. Il percorso partecipativo raccoglierà i diversi punti di vista, le proposte di tutela e rigenerazione delle valenze identificate. Il processo oltre a generare contributi concreti per i redigendi strumenti di governo del territorio è un’occasione per ampliare il gruppo di lavoro dell’Osservatorio locale per il Paesaggio. Nonché individuare un modus operandi che può essere facilmente replicato all’interno dell’Unione e in altri contesti in cui sia attivo un Osservatorio del Paesaggio.

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

No

Livello di partecipazione

PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Indice di partecipazione

27 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

I sottoscrittori dell’Accordo Formale sono specificati al punto 8 della domanda. Con l’Unione Bassa Reggiana e i soggetti sottoscrittori dell'Accordo formale verrà definita una mappa dei portatori di interesse, per assicurarsi un ventaglio dei punti di vista rappresentativi delle tematiche trattate nelle Mappe di Transizione. I sottoscrittori dell’Accordo Formale, in sinergia con l’Unione si impegnano ad informare e a coinvolgere attivamente nel processo tutte le realtà locali organizzate e non. Tra cui ad esempio: - Biblioteca Maldotti di Guastalla, biblioteca storica del 1801, con patrimonio cartografico e identitario dell’Unione - L’ass. Pro.di.Gio (Progetti di Giovani) - Biblioteche comunali - Circoli fotografici- Centri educazione ambientale - Ass. Proloco - Ass. Protezione Civile. Principali attori organizzati da coinvolgere in particolare nella fase di condivisione e pubblicizzazione dei contenuti delle mappe di transizione. Si tratta di realtà già sensibili ai temi del percorso, che avranno funzioni di coinvolgimento e inclusione di partecipanti: - Ass. di volontariato; - centri aggregativi; - ass. di categoria; - Aziende agricole interessate al tema e/o con proprietari under 35; - Altre aziende locali sensibili al tema Attori non organizzati da sollecitare (coinvolgibili con minor immediatezza per difficoltà logistiche, diversità di lingua, cultura, non esperienza alla partecipazione). Queste categorie richiederanno specifici accorgimenti, quali incontri informativi personalizzati, in orari appropriati, azioni di sensibilizzazione graduale alla partecipazione tramite la collaborazione con realtà associative locali che costituiscono un punto di riferimento per queste categorie: - in particolare sarà dato risalto alla componente dei giovani quali rappresentanti del futuro del territorio (con l’uso di tecnologie digitali) - persone riconosciute dalla comunità come un riferimento/testimoni privilegiati di diverse realtà - soggetti, in particolare anziani, che conoscono lo storia locale, le abitudini e le tradizioni locali - soggetti che in virtù della professione che svolgono sono esperti della quotidianità - soggetti diversamente abili che, costituiscono osservatori speciali del territorio e possono cogliere elementi normalmente trascurati - i gruppi etnici portatori di diverse culture. Nella scelta degli orari e dei luoghi di incontro avranno priorità le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro della categoria di partecipanti. Particolare attenzione sarà riservata valutando la presenza di barriere architettoniche, e la possibilità di raggiungere le aree in autonomia da parte di persone portatrici di handicap. Di particolare rilevanza l’ascolto e la comprensione di quei soggetti che decidono di abbandonare il percorso partecipato, delle posizioni minoritarie e di quanti non sono stati coinvolti perché critici nei confronti delle attività e del percorso in generale

Modalità di inclusione

I potenziali interessati verranno avvisati tramite mailing list e newsletter dell’Unione Bassa Reggiana, insieme alla mailing list dell'Osservatorio del Paesaggio che contiene numerosi contatti di soggetti organizzati e singoli cittadini, interessati ai temi della sostenibilità ambientale e del paesaggio. Attraverso la stakeholder map realizzata con i soggetti sottoscrittori dell'Accordo Formale sarà elaborata la mappa dei portatori di interesse per individuare quali ulteriori soggetti organizzati coinvolgere dopo l’avvio del processo. La mappa degli stakeholders sarà incrementata durante lo svolgimento del processo stesso, grazie al contributo del tavolo di negoziazione. Elementi di attenzione per favorire l’inclusione: Sarà sempre possibile per nuovi gruppi di cittadini candidarsi e proporsi come soggetti “partecipanti” alle attività. Le candidature saranno possibili per tutta la fase di apertura del percorso. Per approfondire la mappatura, mediante la tecnica dell'ascolto attivo verranno individuati i soggetti deboli ed esponenti di realtà difficili (immigrati o altre minoranze non integrate, anziani, disabili) in riferimento all'ambito di intervento del processo partecipativo. ∙ Inclusione di genere: nella scelta degli orari e dei luoghi di incontro si cercherà di conciliare i tempi di vita e di lavoro delle categorie maggiormente presenti a ciascun incontro. L’organizzazione delle attività di inclusione e co-mappatura prevedono l’utilizzo di strumenti quali-quantitativi di democrazia deliberativa, in particolare: Focus group: gruppo di persone invitato a parlare, discutere e confrontarsi riguardo uno specifico tema. Le domande sono fatte in modo interattivo e i partecipanti al gruppo sono liberi di comunicare con gli altri membri, condotti e guidati da un facilitatore. Saranno previsti focus group che coinvolgeranno categorie omogenee di cittadini (ad es giovani) e eterogenee (ad es giovani, istituzioni locali, referenti di associazioni, ecc...). Sarà attiva la pagina internet dedicata al percorso partecipativo da cui si potrà in qualsiasi momento aderire alle iniziative di mappatura I vari eventi di mappatura saranno comunicati prima, durante e dopo l’evento tramite i profili social di Unione e Comuni Per facilitare la partecipazione di tutti i cittadini, limitare il numero degli spostamenti veicolari e incentivare la partecipazione nel caso di limitazioni imposte dalla normativa Covid, si propone l’uso dell’app di mappatura MyMpas, che permette di coinvolgere uno o più team di lavoro utilizzando le mappe online di Google. Ogni mappa resta «aperta» per un determinato periodo di tempo in cui i partecipanti possono accedere autonomamente per inserire elementi e segnalazioni (la mappa non sarà pubblica, accessibile solo su invito). Sarà creata una breve guida all’uso e garantita assistenza agli utenti. Il calendario degli incontri, i tempi e le modalità di partecipazione saranno condivisi in occasione delle prime sedute del TdN

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

Metodi e strumenti qualitativi/ di democrazia deliberativa) Role play: -un partecipante esprime il proprio punto di vista; -un partecipante (di posizione opposta) ripete il punto di vista ascoltato dal primo partecipante; - l’operazione viene ripetuta invertendo i ruoli; - ogni partecipante descrive “cosa lo ha colpito” rispetto la propria posizione; - i partecipanti ribadiscono la posizione e se si è discostata dall’iniziale. Metodo del consenso (così come descritto nelle Linee Guida della Regione ER):- si vota esprimendo 4 opzioni (favorevole/ sostenitore, favorevole/non sostenitore, contrario, oppositore);- in caso di uno o più oppositori si chiede un intervento e altrettanti interventi sono chiesti ai sostenitori; - se gli oppositori ritirano l’opposizione, si votano a maggioranza le posizioni rimanenti; - se gli oppositori non ritirano, dichiarandosi “contrari”, allora il tavolo decide se procedere con il voto a maggioranza o rimandare la discussione. Entrambi i metodi saranno condivisi nel primo incontro del TDN ed applicati, qualora emergano più opzioni su cui non vi è accordo. Nella fase di apertura e chiusura saranno utilizzati strumenti qualitativi di democrazia diretta deliberativa e partecipativa (DDDP). Fase 1: saranno utilizzati strumenti di partecipazione adattati ai diversi bisogni e categorie dei soggetti coinvolti durante il percorso. I gruppi di lavoro di co-mappatura saranno organizzati con la tecnica del focus group. Ogni gruppo sarà rivolto ad un target di attori specifici e la composizione di ciascun gruppo sarà studiata per garantire eterogeneità dei partecipanti. La cornice di riferimento è l’approccio dell’ascolto attivo e dell’Appreciative Inquiry, per facilitare l’emersione di elementi di positività, di valore per la comunità e incentivare la mediazione dei punti di vista. Fase 2: incontro di presentazione del percorso. Prevedrà una plenaria di apertura, la presentazione degli strumenti di mappatura (cartaceo/online) e la raccolta di contributi e domande in fase di chiusura. La discussione sarà organizzata suddividendo i partecipanti in piccoli gruppi di approfondimento tematico. Per questo incontro e i focus group di co-mappatura sarà utilizzata la metodologia del world café e/o dell’OST in quanto adatte in relazione alla composizione dei partecipanti. I partecipanti alla fase di co mappatura saranno invitati ad utilizzare questionari e interviste per sostenere la fase di ricerca-azione e recupero informazioni presso la comunità locale.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

Fase di chiusura: incontro di discussione pubblica per condividere le proposte raccolte sulle Mappe di Transizione (utile per integrare una prima bozza del DocPP). L’incontro prevedrà l’utilizzo di tecniche in grado di far emergere e affrontare opzioni alternative (brainstorming, analisi multi-criteria,1-2-4-to all/liberating structures). Co-costruzione e uso dello strumento quali-quantitativo/di democrazia partecipativa/deliberativa del sondaggio il monitoraggio

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

Strumenti informativi: 1. Identità visiva:creazione logo finalizzato a rafforzare identità progetto e a renderlo riconoscibile per la cittadinanza 2. Ufficio stampa:struttura ad hoc che collaborerà con gli uffici stampa delle istituzioni coinvolte per coordinare i diversi momenti di comunicazione. 3. Pagina internet e newsletter:pagina istituzionale dedicata al progetto in cui pubblicizzare fasi del processo, pubblicare report degli incontri svolti e mappe di transizione elaborate 4. Social network. Post periodici sulle pagine social di Unione e comuni:informazioni sugli incontri, come partecipare attivamente, scaricare i documenti informativi e i report degli incontri pubblici. 5. Comunicati stampa:diffusione comunicati pubblici attraverso l’Ufficio Stampa 6. Mailing list:sarà creata e implementata una mailing list 7. Affissione di manifesti su bacheche presenti sul territorio 8. Audioguide:interviste registrate ai soggetti legati al paesaggio locale volte a raccontare la storia del paesaggio e allo stesso tempo promuovere il percorso. Il paesaggio attraverso il racconto:saranno individuati alcuni soggetti che svolgono mestieri storici, e non, legati al paesaggio dell’Unione e verranno intervistati per creare delle audioguide narrative che saranno usate per pubblicizzare il percorso e documentarlo.Le audio guide resteranno attive come elemento di descrizione dei valori identitari, anche a seguito del percorso partecipativo. 9. Comunicazione interna:specifico livello comunicativo per diffondere le informazioni a dipendenti e amministratori. 10. Giornate aperte e ricerche sul campo per riscoprire i luoghi del territorio attraverso azioni artistiche finalizzate alla scoperta e valorizzazione del paesaggio che coinvolgano cittadini di ogni età (foto, contest sul web, installazioni naturali, land art) Strumenti di facilitazione a distanza con particolare riferimento alla mappatura online, per coinvolgere uno o più team di lavoro utilizzando un sistema di mappatura online basato su un’app di google. Ogni partecipante potrà individualmente/in gruppo segnalare elementi su una mappa. Lo strumento è di facile utilizzo, si appoggia a google map e permette di inserire segnalazioni puntuali, tracciare linee e disegnare forme sul territorio, scrivere un titolo, lasciare un commento e scegliere l’icona ed il colore da attribuire all’elemento segnalato. Ulteriori strumenti per la facilitazione a distanza (lavoro in asincrono, partecipazione/collaborazione): Questionari on line: percorso di engagement degli stakeholders, e/o utilizzato nelle attività di monitoraggio e raccolta feedback del processo. _ZOOM: organizzazione meeting online interattivi. _JAMBOARD: (https://gsuite.google.com/products/jamboard/) lavagna digitale di G Suite di collaborazione per i team. Tutti possono collaborare alla Jam sempre e ovunque. _MIRO: (www.miro.com) strumento di visualizzazione e co-creazione _SLIDO: sistema di voto online, in tempo reale e intelligente

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1769 del 02/11/2021

Premialità Tecniche

Settore

Politiche per lo sviluppo sostenibile

Accordo formale preventivo

Modalità del monitoraggio e indicatori

Il progetto prevede una figura di PROGETTISTA CON COMPITI DI FACILITAZIONE per seguire questa fase, considerata di primaria importanza anche in ragione del coinvolgimento dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio e della necessità di riportare ai membri dell’Osservatorio il grado della qualità dei risultati ottenuti. Il facilitatore lavorerà in stretta collaborazione e accompagnerà il Comitato di Garanzia durante il monitoraggio del percorso. Alla fase di monitoraggio verrà dedicata una sezione specifica dello spazio web del processo, contenente: ruolo e attività, composizione, criteri di funzionamento, date e verbali delle riunioni. Il sondaggio sarà spedito, al termine del processo, a tutti i partecipanti che avranno preso parte alle attività con una mail dedicata, alla cui saranno allegati tutti i materiali esito del processo (disponibili sulla pagina web del progetto, ove indicati anche i link agli strumenti di pianificazione che avranno recepito i contenuti delle Mappe di Transizione). Il Documento di proposta partecipata stilato dal Tavolo di Negoziazione sarà oggetto di un incontro di coordinamento e aggiornamento per condividere il timing della decisione e valutare dove/come rendere protagonisti della decisione i soggetti interessati al/dal processo.

Formazione del personale

Descrizione delle attività di formazione

L’approccio formativo si fonda sull’idea che pratiche di progettazione hanno veramente successo se gli attori coinvolti dall’azione vengono interessati da un processo di empowerment che li porti a far proprie le informazioni utili e le abilità tipiche che si sviluppano a seguito della progettazione partecipata. Per questo vi è attenzione alla dimensione dell’apprendimento, nell’ottica di far crescere, attraverso la diffusione di tecniche e strumenti, anche il capitale umano e sociale delle comunità. Questo approccio alla costruzione di processi partecipati consente almeno due vantaggi: - Una conoscenza più diffusa degli strumenti e delle metodologie che utilizziamo facilita, attraverso processi di passa parola, la comunicazione e l’informazione sui contenuti ed il coinvolgimento dei diversi attori del processo; - Rende, in prospettiva, le comunità in cui interveniamo autonome rispetto a questi processi, avendole messe in condizione di acquisire almeno parte del know how di cui disponiamo e pertanto capaci di avviarsi in un percorso di organizzazione e gestione autonoma di iniziative ed eventi di progettazione partecipata. Questo approccio consente di: - mobilitare un ampio spettro di soggetti della comunità locale; - rappresentare i diversi punti di vista degli attori coinvolti; - coinvolgere e dar voce a soggetti che normalmente hanno minori occasioni di dialogo con le pubbliche amministrazioni; - aprire un dibattito creativo tra gli attori; - mettere in rete gli attori e creare nuove forme di relazione tra di essi; - creare un senso di comune appartenenza, di collaborazione e concreto co-protagonismo tra i diversi attori nella costruzione degli interventi. Il seminario di formazione e aggiornamento sulle metodologie partecipative sarà rivolto ai dipendenti pubblici degli 8 comuni dell’Unione, ai membri dell’Osservatorio Locale per il Paesaggio e eventuali membri del Comitato di Garanzia. Il seminario sarà della durata di una mezza giornata, e servirà per innescare un processo di riflessione e di condivisione, offrendo una panoramica su strumenti ed abilità tipiche dell’ascolto attivo e della progettazione partecipata in relazione ai metodi e alle tecniche di co-mappatura che verranno utilizzate con la comunità. La formazione metterà in luce chi coinvolgere e attraverso quali livelli di partecipazione; come strutturare l’interazione, affinché sia limitata nel tempo e finalizzata a risultati concreti, come motivare il gruppo, quali esiti possiamo aspettarci da percorsi di tipo partecipativo o negoziale e come gestire il “dopo partecipazione”. Durante il seminario verrà presentata la struttura del percorso partecipativo e saranno descritti i risultati attesi per ogni fase. Il seminario affronterà e illustrerà nel dettaglio le tecniche proposte durante il percorso partecipativo e presenterà alcuni casi studio di percorsi partecipativi inerenti la realizzazione di Mappe di Comunità e Osservatori Locali per il Paesaggio

Soggetti specifici

Non sussistente

Tipologia di Soggetto proponente

Unione di Comuni

Bonus assegnati al Processo

Bonus staff di progetto

Bonus integrazione settori

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 27/07/2023