Regione Emilia-Romagna

CASA E TERRITORIO - CO PROGETTARE L’ABITARE: FRA VISIONE E REALTA’

Hai gestito, partecipato o hai info su questo processo? Integra le informazioni
Certificato

Processo

Stato di avanzamento

Progetto

Natura Processo

Processo certificato non finanziato

Anno della certificazione

2021

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

15.000,00 €

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale

Il progetto prevede la costituzione del Comitato di garanzia locale con compiti di verifica del rispetto dei tempi e delle azioni previste, di applicazione corretta del metodo partecipativo e del rispetto del principio di imparzialità dei conduttori. In particolare, il Comitato avrà il compito di monitorare il corretto esito del processo partecipativo e precisamente la modalità con la quale l’Unione, Ente responsabile, prenderà atto di quanto contenuto nel documento di indirizzo finale nella emanazione degli avvisi di co- programmazione e co-progettazione per la promozione di almeno una progettazione innovativa per il supporto all’abitare. Il Comitato di garanzia sarà presieduto dal Sindaco delegato per l’Unione alle politiche sociali e sociosanitarie e sarà composto da: - un rappresentante del Forum Assessori al welfare dell'Unione -dirigenti del Servizio Sociale Associato e della Pianificazione Associata -Presidente di ASC Insieme -Delegato rappresentante di ANCI

Struttura responsabile del processo

Ufficio di Piano e Sociale

Indirizzo

via Marconi, 70, Loc. Castelletto, 40053, Valsamoggia

Tavolo di Negoziazione

Il progetto prende avvio con il primo incontro del Tavolo di negoziazione. Il Tavolo sarà composto, in prima istanza, dai componenti dello Staff di progetto e dai rappresentanti dei partner di progetto, di Az. USL di Bologna distretto Reno, Lavino e Samoggia, dai rappresentanti dei soggetti professionali che svolgono attività di formazione e di mediazione e facilitazione nel corso del processo. In seguito alla definizione della platea destinataria degli interventi, la partecipazione al Tavolo sarà allargata ad altri partecipanti avendo cura che siano rappresentati tutti i territori dell’Unione, le diverse categorie di bisogno, le diverse istanze. Nella composizione e nelle attività del Tavolo dovranno essere tenuti in considerazione, da una parte, le necessità di efficacia ed efficienza di tale strumento e dall’altra una rappresentanza capace di rappresentare tutte le diverse voci presenti nel processo. Il Tavolo, nella sua composizione allargata, si incontra almeno una volta ogni due mesi; è prevista la possibilità di incontri a composizione ridotta per specifici obiettivi di lavoro e sulla base di condivisone del programma di lavoro nel Tavolo allargato. Gli incontri del Tavolo sono verbalizzati a cura del Responsabile di progetto e i verbali vengono pubblicati nella pagina web dedicata al processo. Entro il primo mese dall’avvio del progetto, il Tavolo approverà un proprio regolamento di funzionamento, strumento che dovrà essere snello ed operativo, di facile utilizzo. Compiti del Tavolo di negoziazione saranno: -il monitoraggio della realizzazione delle diverse fasi del processo partecipativo rispetto al perseguimento degli obiettivi e in conformità agli adempimenti previsti dal Bando regionale; -la garanzia del diritto di partecipazione al processo per tutti i soggetti coinvolti e coinvolgibili; -il monitoraggio dell’adeguato utilizzo e aggiornamento degli strumenti di pubblicizzazione e pubblicazione di documenti, esiti, calendario appuntamenti, etc.; -la condivisione di situazioni di conflitto di particolare rilevanza con l’appoggio dei professionisti coinvolti. Negli incontri verrà valutata la possibilità di eventuale ampliamente dei membri del Tavolo sulla base di eventuali richieste sopraggiunte o di valutazioni di opportunità

Titolari della decisione

Unione dei Comuni Valle del Reno, Lavino e Samoggia

Partecipanti

Singoli cittadini

Territorio Interessato

Mappa

media/odp_files/unione_reno_lavino_samoggia.jpg
Casalecchio Di Reno / Monte San Pietro / Sasso Marconi / Zola Predosa / Valsamoggia

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tematica specifica

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

Il progetto qui presentato nasce da una proposta dell’Ufficio di Piano e Sociale del Servizio Sociale Associato dell’Unione e prevede una specifica formazione, una attività di mediazione e di supporto rivolte ad una platea eterogenea e diffusa di stakeholder ed è finalizzato alla stesura di un documento di indirizzo per la successiva emanazione, da parte dell’Unione, di un avviso di co-programmazione e poi di co-progettazione per la promozione di almeno una progettazione innovativa per il supporto all’abitare. Il progetto prevede l’attivazione di un Tavolo di negoziazione composto dalla Responsabile di progetto, dai rappresentanti dei partner di progetto, della Pianificazione Associata dell’Unione e dei principali soggetti organizzati che si sono dichiarati interessati al processo, e resi disponibili. Il Tavolo avrà la finalità di monitorare costantemente l’andamento del percorso e lo sviluppo delle azioni in coerenza con gli obiettivi del progetto, il miglior utilizzo delle risorse professionali di mediazione e facilitazione, il rispetto dei tempi, la stesura dei documenti. La partecipazione al Tavolo di Negoziazione rimarrà aperta per tutta la durata del percorso e sarà coordinata dallo Staff di progetto in accordo con i membri del Tavolo stesso. Il progetto si struttura nelle fasi sotto esposte: 1.Definizione della platea. È la fase di avvio del processo. L’iniziale definizione avviene nel Tavolo di negoziazione, ampliando il più possibile la partecipazione a tutti coloro che possono essere toccati, anche indirettamente, dal tema del welfare abitativo. La domanda alla quale si dovrà rispondere sarà, “siamo tutti presenti, manca qualcuno”? La composizione della platea rimane a porte scorrevoli per tutta la durata del percorso in modo da permettere anche ingressi successivi all’avvio delle azioni. Saranno coinvolti sia soggetti pubblici che privati. 2.Formazione. Il percorso di formazione partirà dalla conoscenza degli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione per poi entrare nel merito della conoscenza e condivisione della realtà locale, della mappatura di risorse (economiche, professionali, materiali) presenti nel territorio unionale nell’ambito del welfare abitativo. Saranno inoltre condivisi i contenuti principali correlati al tema dell'abitare nell’ambito del PNRR e di eventuali altri fondi quali PON, Fondo povertà, e altro. 3.Focus. In questa fase verranno individuati gli assi principali che dovranno costituire il documento di indirizzo finale. Si tratta di focalizzare priorità di intervento, eventuali target specifici, stakeholder, risorse disponibili e da attivare, linee progettuali, ambiti territoriali. Per una miglior efficacia, si prevede di lavorare per piccoli gruppi riportandone gli esiti nella platea allargata e definendo una prima bozza di documento. 4. Documento di indirizzo. La condivisione di una stesura finale di documento di indirizzo sancisce la chiusura del processo partecipativo. La presentazione del documento avverrà nell’ambito di una giornata aperta alla cittadinanza di sintesi del percorso partecipativo. Il documento potrà essere accolto nel successivo processo decisionale a carico dell’Unione per l’emanazione di un avviso co-programmazione e poi di co-progettazione sul tema del supporto abitativo. Nello sviluppo del processo partecipativo saranno considerati i seguenti temi trasversali alle diverse fasi ed azioni: -modalità integrata, platea e gruppi eterogenei, nell’idea che faciliti lo scambio informativo, la condivisione e il superamento di possibili problematiche; -facilitazione e mediazione: l’emergere di punti di vista differenti diventa valore quando viene supportato con strumenti specifici; -creazione di contesti di ascolto e condivisone, di attenzione e rispetto reciproci, utilizzo della comunicazione circolare e dell’approccio esplorativo, attivazione di una intelligenza collettiva che permetta una visione innovativa sul tema del supporto abitativo; -trasparenza e comunicazione per tutte le fasi e i prodotti del processo partecipativo. Le informazioni e i documenti saranno messi a disposizione di tutti i partecipanti e della comunità intera con strumenti di facile accesso. Pagina web dedicata, utilizzo dei social per la diffusione delle informazioni e l’adesione al percorso. Le azioni di formazione, mediazione e facilitazione saranno realizzate in collaborazione con enti/soggetti esterni pubblici o privati, individuati preliminarmente all’avvio delle azioni tra coloro che presentano adeguate esperienze e competenze professionali sul tema degli istituti della co-programmazione e della co-progettazione, della facilitazione di percorsi partecipativi, della mediazione di conflitti.

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

No

Presenza femminile rilevata

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Impatto emergenza Covid19 sul processo

Processo non modificato

Figure Professionali

Esperti della specifica materia trattata (Esterni) / Facilitatori (Esterni)

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Obiettivo principale del processo partecipativo oggetto del progetto qui esposto è l’attivazione di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti sul tema del contrasto all’emergenza abitativa, del supporto all’abitare, anche condiviso, del miglioramento della qualità di vita della comunità locale partendo dalla dimensione abitativa per: -condividere punti di vista, bisogni, strumenti e risorse; -attivare una visione integrata e una presa in carico globale del tema del welfare abitativo; -riqualificare specifiche aree del territorio; -far emergere conflitti, accogliere posizioni differenti nell’ambito di una mediazione possibile; -attivare soluzioni innovative, visioni prospettiche alternative e integrate che permettano all’Unione, Ente responsabile delle decisioni amministrative correlate al percorso, di emanare un avviso di co-programmazione e di successiva co-progettazione. Le azioni oggetto del percorso sono finalizzate alla stesura di un documento di indirizzo che potrà essere utilizzato per definire i contenuti di successivi avvisi di co-programmazione e co-progettazione per la promozione di almeno una progettazione innovativa per il supporto all’abitare. Il documento di indirizzo dovrà valorizzare: -sintesi dei principali bisogni emersi.

Risultati Attesi

Tutte lo voci emerse nel percorso dovranno essere rappresentate; -aree di intervento ed eventuali priorità; -luoghi e ambiti territoriali di particolare bisogno, interesse o opportunità; -eventuali target che necessitano di particolare attenzione; -proposta di attori da coinvolgere nei percorsi di co-programmazione e co-progettazione; -possibili indicatori di risultato; -strumenti di monitoraggio, pubblicità delle azioni, coinvolgimento delle platee interessate; - mappatura delle risorse immobili ed economiche, pubbliche e private. Particolare attenzione dovrà essere messa nella mediazione dei conflitti emergenti e naturalmente presenti, in modo che anche le diverse posizioni possano essere integrate e rappresentate in una narrazione complessiva. L’Unione, in qualità di Ente responsabile, avrà il compito di accogliere i contenuti del documento ed eventualmente motivare eventuali scostamenti, nel proseguo delle azioni amministrative correlate e qui ampiamente descritte. Insito nel progetto è anche un obiettivo di lungo periodo consistente nella creazione di legami comunitari stabili e una maggiore abitudine al lavoro partecipato tra amministrazione e cittadini e integrato tra diversi settori della stessa amministrazione (in particolare per l'integrazione tra politiche sociale, dell'abitare e urbanistiche).

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

No

Livello di partecipazione

PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Indice di partecipazione

17 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

Nell’avvio del processo partecipativo sono stati coinvolti, ANCI Emilia Romagna, ASC Insieme (Azienda Servizi per la Cittadinanza), Az. USL di Bologna – Distretto Reno, Lavino e Samoggia), Uffici Casa e Uffici Urbanistica dei Comuni dell’Unione, Assessori al welfare dei Comuni dell’Unione. Nelle attività del Tavolo di coordinamento delle azioni di contrasto all’emergenza abitativa sono stati coinvolti, oltre ai soggetti sopra elencati, anche le Associazioni dei proprietari immobiliari (U.P.P.I.-UNIONCASA-A.P.P.C. ASCOM-CONFABITARE-A.I.P.I.), i Sindacati dei proprietari (ASPI) e quello degli inquilini (UNIAT UIL-SUNIA CGIL-SICET CISL) maggiormente rappresentativi sul territorio. Si intende procedere con il loro coinvolgimento allargato allo specifico progetto, certi di loro riscontro positivo. Saranno coinvolte anche le OOSS maggiormente rappresentative sul territorio con le quali l’Unione ha consolidati momenti di confronto. Uno degli attori che si ritiene non possa mancare nel percorso è ACER che si intende coinvolgere per il proprio know-how e la propria capacità progettuale. Saranno avviate azioni per coinvolgere le rappresentanze locali di tutti i soggetti che possono essere toccati dal tema dell’abitare e che possono dare un contributo per allargare la visione del problema e l’attivazione di risorse; di persone anziane o non autosufficienti, di persone con disabilità, di famiglie e famiglie con minori, giovani, donne, di contrasto alla violenza di genere, di persone immigrate, di valorizzazione ambientale, di promozione culturale. Sarà chiesta la partecipazione al percorso al Centro per le vittime di reato e calamità di Casalecchio di Reno per l’importante azione di contrasto al sovra indebitamento che svolge su tutto il territorio unionale. Si prevede il possibile coinvolgimento di organismi partecipativi già esistenti come il Comitato consultivo Misto dell’Az. Usl di Bologna. Sarà chiesta la partecipazione ai soggetti gestori di servizi educativi e assistenziali che, intervenendo direttamente nella presa in carico dei cittadini nei loro luoghi di vita, fungono da importanti antenne di comunità oltre a realizzare progetti specifici per la riqualificazione di aree degradate o problematiche. L’impatto delle azioni connesse al processo partecipativo ricade anche su soggetti che non hanno un canale diretto di comunicazione; si tratta perlopiù di persone/nuclei famigliari che non fanno parte di realtà aggregate, di recente immigrazione, prive di rete informale, che non sono conosciuti dai servizi, che non accedono agli strumenti di comunicazione più consolidati che vivono in luoghi particolarmente isolati. Saranno attivate tutte la azioni possibili per il coinvolgimento di tali persone, nella massima libertà ma offrendo una occasione di ascolto e informazione. Si prevede, in tal senso, di attivare luoghi di incontro coinvolgendo esercenti e commercianti locali o realizzando momenti di presenza informativa in punti del territorio più isolati

Modalità di inclusione

È intenzione dell’Unione, attivare fin dalle prime fasi dell’avvio del percorso partecipativo, tutti i canali possibili per informare e aggiornare i cittadini sull’evoluzione del processo e coinvolgere una platea il più ampia possibile. Si intende partire dal confronto con i soggetti già individuati al punto precedente, nel quale far emergere nuovi possibili interlocutori. Tali interlocutori saranno direttamente contattati, quando possibile telefonicamente, da un membro dello staff di progetto per una spiegazione introduttiva al processo e per indagare il possibile interesse. In particolare, i gestori di servizi e di progetti di comunità, i CCM, il Centro per le vittime si prevede che possano segnalare attori non ancora coinvolti proprio perché sono interfaccia diretto di cittadini e comunità. Ad essi si affiancano interventi realizzati in collaborazione con i volontari di servizio civile per sollecitare il punto di vista di cittadini che abitano in luoghi particolarmente fragili. Si prevede l’utilizzo di una griglia intervista condivisa in modo da raccogliere gli input in maniera sistematica. La platea del percorso partecipativo, come detto anche ai punti precedenti, sarà sicuramente a porte aperte ma, viene da dire, anche a sliding doors nel senso che le persone potranno “entrare ed uscire” in base alle proprie valutazioni e opportunità. Le modalità per il coinvolgimento allargato saranno integrate con le proposte dei professionisti individuati per la mediazione e facilitazione, prediligendo strumenti di rilevazione dell’interesse innovativi per il territorio e da sottoporre nei luoghi di incontro e di vita. Saranno coinvolti gli organi deputati alla comunicazione istituzionale per messaggi di promozione da aggiornare periodicamente e per l’aggiornamento costante delle liste dei contatti. Saranno coinvolti gli esercenti locali, i luoghi di incontro, le aree pubbliche per pubblicizzare il percorso, dare i riferimenti per reperire aggiornamenti e documentazione, lasciare i contatti per aderire al percorso o avere informazioni

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

La scelta degli strumenti da attivare per la realizzazione del processo partecipativo dipende sicuramente dagli obiettivi dello stesso ma anche dall’andamento della pandemia COVID 19. Si intende quale modalità da privilegiare, quella degli incontri in presenza in particolare nella fase di avvio e conclusione del processo, da realizzare in luoghi del territorio che non abbiano una connotazione istituzionale per facilitare la circolarità della comunicazione e l’ascolto attivo delle diverse posizioni. In tali incontri diventa cruciale il ruolo del facilitatore che, nel rispetto dei diversi linguaggi, sostiene la narrazione polifonica del territorio fatta dai suoi abitanti. Per facilitare l’accesso e la condivisione, si prevede di trasmettere tali incontri anche in streaming. Si prevede di realizzare i momenti formativi con una modalità mista, sia in presenza che da remoto per facilitare la partecipazione di tutti. È prevista altresì l’attività in gruppi di lavoro più ristretti rispetto alla platea allargata, che si attivano su obiettivi di lavoro specifici individuati in itinere a seguito del percorso di formazione e che riportano gli esiti del proprio operato nell’ambito della platea allargata attraverso l’elaborazione di un documento riassuntivo scritto, illustrato da un portavoce. Tra gli obiettivi di lavoro dei gruppi si individuano sicuramente i focus sui temi che dovranno essere contenuti nel documento di indirizzo conclusivo e la stesura in bozza dello stesso. Per i gruppi di lavoro non si prevede la presenza di facilitatori salvo una esplicita richiesta per situazioni di impasse. Saranno raccolte osservazioni, critiche, proposte che la cittadinanza non direttamente coinvolta vorrà presentare nelle diverse fasi del processo anche in riferimento alla stesura del documento finale. La raccolta avverrà tramite indirizzo di posta elettronica dedicato in porte temporali precise da attivare e pubblicizzare nell’arco del processo partecipativo.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

La chiusura del progetto prevede la presentazione di un documento di indirizzo in una giornata conclusiva rivolta alla cittadinanza. Il singolo punto di vista di cittadini non rappresentati in organizzazioni verrà raccolto attraverso momenti dedicati, programmati e aperti al pubblico coordinati da membri dello staff di progetto in collaborazione coni volontari si servizio civile dell’Unione; la sintesi di quanto raccolto verrà riportato nei momenti di incontro. Gli strumenti più idonei al coinvolgimento degli attori saranno identificati assieme ai professionisti dei percorsi di formazione, facilitazione e mediazione che verranno individuati

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

Il progetto qui presentato prevede l’attivazione di una pagina web dedicata al processo partecipativo. I canali di informazione istituzionale dell’Unione e dei Comuni ad essa appartenenti, saranno coinvolti per una campagna di informazione sull’avvio del processo e per la diffusione degli indirizzi e link di riferimento per tutti gli aggiornamenti. È previsto altresì il coinvolgimento delle pagine istituzionali sui social più diffusi. Nella pagina web saranno pubblicati tutti i documenti informativi, il calendario degli appuntamenti, il progetto, i report e gli elaborati che verranno via via prodotti. La campagna informativa verrà supportata anche con tradizionale materiale cartaceo illustrativo per intercettare anche la popolazione maggiormente abituata a tale strumento. Si valuta la possibilità di coinvolgere un servizio specializzato di supporto per la realizzazione ottimale della pagina web e della campagna pubblicitaria

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1769 del 02/11/2021

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Tipologia di Soggetto proponente

Unione di Comuni

Premialità Tecniche

Settore

Politiche in materia sociale e sanitaria, ambientale, territoriale, urbanistica e paesaggistica

Progetto in materia di transizione ecologica

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Accordo formale preventivo

2

Modalità del monitoraggio e indicatori

Il progetto prevede la costituzione del Comitato di garanzia locale con compiti di verifica del rispetto dei tempi e delle azioni previste, di applicazione corretta del metodo partecipativo e del rispetto del principio di imparzialità dei conduttori. In particolare, il Comitato avrà il compito di monitorare il corretto esito del processo partecipativo

Formazione del personale

1

Descrizione delle attività di formazione

Il personale dell’Unione (Ufficio di Piano e Sociale e Pianificazione Associata), dei Comuni dell’Unione, di ASC Insieme e dell’Az. USL di Bologna Distretto Reno, Lavino e Samoggia che viene coinvolto nel processo partecipativo è oggetto di formazione specifica sugli istituti della co-programmazione e della co-progettazione oltre a una formazione finalizzata alla conoscenza e condivisione della realtà locale, della mappatura di risorse (economiche, professionali, materiali) presenti nel territorio unionale nell’ambito del welfare abitativo. Il personale dell’Ufficio di Piano e sociale ha partecipato al percorso “Progettazione partecipata Corso base – Imparare facendo insieme, formazione per la partecipazione” organizzato dall’area partecipazione della Regione Emilia Romagna

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

No

Soggetti specifici

Soggetti che non hanno ricevuto contributi dal bando partecipazione nell’ultimo triennio

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Giovani

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Accessibilità

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus staff di progetto

Bonus integrazione settori

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 08/07/2023