Regione Emilia-Romagna

CompostiAMO - percorso partecipativo per compostiere di comunità

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CertificatoFinanziato

Processo

Stato di avanzamento

Concluso

Natura Processo

Processo certificato e finanziato

Anno della certificazione

2021

Anno Finanziamento

2021

Importo finanziato dal Bando

15.000,00 €

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

15.000,00 €

Anno di avvio

Anno di chiusura

2022

Data inizio del processo

14/02/2022

Data fine del processo

15/12/2022

Durata (mesi)

10

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale - Funzioni assegnate

Tale Comitato, coordinato da un dipendente dell’ente competente in materia di partecipazione (Settore Legale e Affari istituzionali), vedrà come nucleo minimo di componenti la presenza di un’altra dipendente del Settore Finanziario, di 1 consigliere comunale di maggioranza e di 1 consigliere comunale di minoranza appartenenti a commissioni consiliari competenti in materia di territorio e ambiente, nonché di una dipendente del Comune di Ravenna competente in materia di partecipazione (con il quale l’Unione ha predefinito un “gemellaggio di partecipazione” in merito al CDG, consentendo a un proprio dipendente di prendere parte ad analogo organo presso tale Comune). Sarà rispettata la parità di genere nella composizione di base del CDG (60% donne), nonché la presenza di minimo un 40% di giovani. La partecipazione sarà poi aperta anche ad altri cittadini o membri di realtà associative coinvolte nel percorso, secondo la politica della “porta aperta” e la massima trasparenza. Il CDG si riunirà on line in almeno 3 occasioni - con modalità da remoto prevista per facilitare la partecipazione dei componenti e l’analisi dei documenti del percorso, condivisa “a video” dal coordinatore – con incontri volti ad esaminare la documentazione di avvio del percorso (esame della composizione del TDN e dei requisiti professionali dei facilitatori esterni), il suo svolgimento (esame dei verbali del TDN e degli strumenti di monitoraggio) e il suo termine (esame degli esiti del percorso, certificazione sulle attività formative previste). Delle riunioni sarà redatto verbale sintetico, prontamente pubblicato nella sezione del sito dedicata, secondo gli standard qualitativi già sperimentati dall’Unione nei bandi 2019 e 2020.

Struttura responsabile del processo

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE AMBIENTALE ED ENERGETICA

Indirizzo

Piazza del Popolo, 31, 48018, Faenza

Tavolo di Negoziazione

Modalità di selezione: Il Tavolo di Negoziazione si costituirà ufficialmente a gennaio, partendo a livello di composizione dai diversi attori locali che si sono autocandidati a prenderne parte durante la fase di raccolta delle adesioni all’accordo formale. Il tavolo sarà convocato dalla responsabile del progetto, che garantirà il rispetto della politica della “porta aperta” descritta in precedenza e promuoverà il raccordo fra le strutture interne dall’Unione, a sua volta affiancata come coordinatore del TDN da un facilitatore esperto. Ruolo durante il percorso: Il TDN rappresenterà il fondamentale nucleo organizzativo, svolgendo un primo compito di mantenimento delle relazioni fra i diversi soggetti inclusi nel percorso: attori locali che promuovono il percorso, le cinque amministratori comunali, i quattro Settori a vario titolo coinvolti dal progetto (Territorio, Lavori Pubblici, Organizzazione e Progetti Strategici, Legale e Affari Istituzionali), con il Comitato di garanzia. Il TDN si riunirà almeno 4 volte: 1) avvio del percorso (mappatura degli attori da includere al momento non presenti, approvazione dei materiali promozionali, definizione del calendario delle attività); 2) a conclusione della fase di apertura (esame dei riscontri avuti dai questionari rivolti ai cittadini esperti, definizione di dettaglio di attività di outreach, assemblee cittadine e laboratori di co-decisione); 3) esame dei risultati degli incontri partecipativi e formulazione punti principali delle linee guida; 4) validazione delle linee guida e approvazione del DocPP (esame della deliberazione dell’Unione, esame delle risultanze del percorso formativo). Qualora in una sola riunione non fosse possibile esaurire l’ordine del giorno, il TDN viene riconvocato al più tardi ad una settimana di distanza, al fine di salvaguardare il cronoprogramma del progetto. Modalità di convocazione e metodi di conduzione, risoluzione di conflitti: il TDN sarà convocato con avvisi scritti ai suoi partecipanti, tramite e-mail, e con comunicazione anticipata sulla pagina web dedicata al percorso. Durante gli incontri, il coordinatore del TDN facilita il dialogo e il confronto tra i partecipanti, redigendo un primo report da condividere alla fine della riunione e successivamente il verbale sintetico. In caso di conflitti, viene chiesto ai membri di concentrarsi su un metodo attraverso il quale trovare un accordo per risolvere / selezionare le varie opzioni: il metodo del consenso descritto dalle linee guida della Regione. Obiettivo di ordine generale è la costruzione del consenso sulle decisioni assunte attraverso uno status paritario fra i partecipanti; uno scambio autentico e reciproco di opinioni, esplicitando i punti di vista; un ascolto attento delle ragioni altrui; la valutazione delle conseguenze delle opzioni disponibili; la ricerca di posizioni condivise che tengano conto di tutte le posizioni o gli interessi emersi

Titolari della decisione

Unione della Romagna Faentina

Soggetti esterni

Comune di Brisighella / Comune di Casola Valsenio / Comune di Castel Bolognese / Comune di Faenza / Comune di Solarolo / Fronte Comune Faenza / GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE LEGAMBIENTE (GELA) / HERA / Il lavoro dei contadini Faenza / Legambiente

Partecipanti

Singoli cittadini

Territorio Interessato

Mappa

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Brisighella / Casola Valsenio / Castel Bolognese / Faenza / Solarolo

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tematica specifica

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

Il percorso vuole portare all’attenzione del decisore politico un documento di sintesi che evidenzi se e con quali modalità avviare progetti pilota di compostaggio di comunità, ad esito di un contatto diretto fra cittadini interessati a partecipare a tali azioni innovative. La parola d’ordine sarà promuovere la cittadinanza attiva come capacità dei cittadini di auto-organizzarsi e di mobilitare le proprie risorse per risolvere problemi di natura collettiva e meglio tutelare i propri diritti in campo sociale ed ambientale. Per giungere a tale punto di arrivo, si è definito un percorso articolato in 4 fasi. 1) CONDIVISIONE – da gennaio a febbraio In questa fase si realizza la costituzione dello staff intersettoriale di progetto con una prima riunione di programmazione di dettaglio delle attività; si affida a esperti esterni la facilitazione e conduzione degli incontri ad esito di un'indagine di mercato basata su cv aziendale; si individuano e attivano i diversi canali comunicativi del percorso (in particolare dando avvio al percorso tramite conferenza stampa); si realizza la mappatura degli attori rilevanti per il percorso tramite tecniche di stakeholder analysis; si tiene la prima riunione del TDN. 2) SVOLGIMENTO - da marzo a giugno APERTURA - In questa fase si sviluppa la prima azione di inclusione della cittadinanza dei 5 Comuni, tramite la promozione di un sondaggio ibrido (on line e cartaceo) rivolto a un campione scelto tra i 3.171 utenti che già oggi effettuano il compostaggio a livello domestico. La loro opinione servirà a raccogliere suggerimenti, difficoltà e potenzialità del compostaggio, che si intende promuovere a livello collettivo tramite le compostiere di comunità. Si procederà poi con la realizzazione di 5 attività di outreach, azioni sul posto in-formative in merito al compostaggio di comunità, da svolgere presso i mercati ambulanti cittadini, in vista delle attività partecipative successivamente promosse. In questa fase saranno realizzate anche 3 video-interviste divulgative e di aggancio (a un cittadino esperto, a un tecnico dell’amministrazione e a un amministratore comunale) per invogliare la popolazione a prendere parte al percorso, diffuse tramite i canali social degli enti. Nei primi due mesi si sviluppa inoltre l’attività di inclusione di ulteriori attori, singoli o associati, nella promozione e partecipazione al progetto. Durante un 2° incontro il TDN valuterà gli esiti dell’apertura del percorso e provvederà a programmarne nel dettaglio lo svolgimento, mentre il CDG si riunirà una prima volta per verificare le condizioni di imparzialità e professionalità del percorso. Si avviano inoltre le attività formative rivolte al personale (partecipazione a moduli formativi RER, 1° incontro interno). INFORMAZIONE E CHIUSURA - Lo svolgimento del percorso vedrà 5 assemblee in cui si illustreranno le modalità più corrette per il compostaggio di comunità e si raccoglieranno i dubbi e le richieste della cittadinanza, nonché una prima adesione informale al percorso come manifestazione di interesse; per poi dare appuntamento a successivi 7 laboratori di co-definizione per i progetti pilota (1 per ciascun Comune minore e 3 per Faenza) a distanza di 3 settimane circa. Gli incontri saranno auspicabilmente svolti in presenza all’aria aperta, in modo che la partecipazione non possa incontrare ostacoli dovuti alla situazione pandemica. Il TDN si riunirà a conclusione dei due round di incontri per esaminare quanto emerso e proporre gli elementi salienti da riportare nelle linee guida. Il CDG si riunisce per effettuare le proprie azioni di monitoraggio in itinere del percorso. Proseguono le attività formative del personale (2° incontro interno). IMPATTO SUL PROCEDIMENTO – da giugno a ottobre Ad esito degli incontri verrà elaborato dallo staff di progetto e poi discusso ed approvato dal TDN (4° riunione) un documento recante le linee guida che riporterà: a) le indicazioni giunte dai cittadini esperti sul compostaggio domestico; b) la disponibilità sul territorio ad attivarsi come cittadini conferenti i rifiuti organici; c) la disponibilità sul territorio ad attivarsi come cittadini gestori delle compostiere di comunità; d) scenari di sviluppo dei progetti pilota nel triennio successivo. Tali linee guida rappresenteranno il cuore del DocPP che sarà proposto alla Giunta dell’Unione. Il CDG si riunisce una terza volta per esaminare gli esiti del percorso, come monitoraggio ex post, ed in particolare valutandone la replicabilità. Viene promosso il 3° incontro formativo interno e la tavola rotonda on line di confronto sulla partecipazione su temi di economia circolare e sviluppo sostenibile

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

Sondaggio ibrido (sia cartaceo che on line); mapping su supporto digitale Umap

Numero partecipanti (stimate o effettive)

98

Presenza femminile rilevata

Si

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Maschile

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Si

Figure Professionali

Facilitatori (Esterni)

Tecniche di Partecipazione

Consensus Conference / Laboratorio Urbano / EASW (European Awarness Scenario Workshop)

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

L’obiettivo principale del percorso è quello di elaborare linee guida per progetti pilota di compostaggio di comunità, nella definizione degli utenti interessati, delle modalità di gestione (individuazione dei cittadini gestori) e delle specifiche tecniche necessarie (localizzazione compostiere, attrezzature necessarie, forme di coordinamento e necessità di formazione, ecc.). Nel dettaglio il percorso “CompostiAMO” si dà i seguenti obiettivi specifici inerenti la co-progettazione e co-gestione della politica inerente il ciclo dei rifiuti biodegradabili: 1) includere i “cittadini esperti” nel processo, raccogliendo le esigenze maturate nel compostaggio domestico, anche al fine di migliorare lo stesso e di accompagnare in forma dialogica la verifica dell'effettività dell'utilizzo delle compostiere portata avanti dal gestore del servizio; 2) confrontarsi con le opportunità o le criticità sottolineate dagli esperti in un’ottica di estensione al compostaggio di comunità, prevenendo possibili problematiche o inciampi che si potrebbero verificare nei progetti pilota; 3) predisporre scenari in relazione ai nuovi compostatori interessati nel triennio a venire, identificando se e quando partire, ed in tal caso elaborare almeno un progetto pilota per ciascun Comune (localizzazione delle compostiere, comunità di cittadini compostatori conferenti e uno o più cittadini gestori della compostiera di comunità); 4) impatto a medio termine: ridurre la quantità dei rifiuti destinati a raccolta, trasporto e smaltimento o compostaggio presso impianti industriali, con beneficio in termini economici ed ambientali. Risultati attesi – output: definizione di linee guida di attuazione della modalità innovativa di compostaggio, da associarsi alla creazione di almeno una comunità di compostatori per ogni Comune, avendo cura di identificare anche attori gestori (singoli o in forma associata). A questi obiettivi tematici si associano anche obiettivi generali, che hanno a che fare con alcuni risultati attesi di fondo che orientano l’azione dell’Unione della Romagna Faentina: A) promuovere l’idea che cittadini e istituzioni si possono alleare, in un’ottica di mutuo riconoscimento e di responsabilità individuale, rafforzando il legale di adesione fra il singolo cittadino e il territorio in cui vive (coerentemente col progetto dei patti di collaborazione che l’Unione porta avanti dal 2019 ad oggi con un buon livello di adesione: circa 40 patti per 400 cittadini sottoscrittori); B) contribuire a creare contesti di relazioni sociali collaborative fra i cittadini, che favoriscano una maggiore coesione nella comunità, e che siano replicabili in diversi contesti locali tramite lo studio approfondito di alcuni progetti pilota (replicabilità del percorso e maggiore efficienza/efficacia nel predisporre progetti innovativi, come da obiettivi della gestione associata di funzioni); C) orientarsi al rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: obiettivo 11 - città e comunità sostenibili (11.6 - ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti) e obiettivo 12 - consumo e produzione responsabili (12.5 - ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo); D) promuovere sempre più la conoscenza dell’Unione della Romagna Faentina presso la popolazione residente. In quanto ente non elettivo, la conoscenza diretta dei cittadini nei confronti dell’Unione avviene perlopiù in maniera indiretta attraverso la fruizione di servizi di competenza comunale ma da essa erogati.

Risultati Attesi

Progettualità intercomunali, con una apposita linea comunicativa condivisa che evidenzi il coordinamento di più esperienze in parallelo, potrà favorire la conoscenza della nuova realtà istituzionale e a tendersi lo strutturarsi di relazioni fra i cittadini dei diversi territori.

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

Descrizione Documenti

Documento di proposta partecipata

Upload Documento finale condiviso

Livello di partecipazione

EMPOWERMENT

Indice di partecipazione

30 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

La sollecitazione degli attori del territorio si è avuta in un primo momento tramite contatto diretto con alcune realtà che, per specializzazione tematica o pregressi rapporti con le amministrazioni, si presentavano come necessarie per la buona riuscita del percorso. Si è riscontrata pertanto l’adesione dei seguenti soggetti, firmatari dell’accordo formale, nelle forme di affiancamento previste esplicitamente dall’adesione in forma scritta: - Hera, gestore del servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti, al fine di assicurare la compatibilità dei progetti pilota con l’attuale sistema di raccolta esistente e soprattutto il suo svilupparsi nel 2022; - i cinque Comuni aderenti al percorso, come enti di prossimità e corrispondenti al livello territoriale di attivazione della scelta e per assicurare la disponibilità dei canali comunicativi con la cittadinanza; - i quartieri di Faenza: organismi consultivi istituiti dall’amministrazione comunale a seguito di elezione diretta. I Quartieri contribuiscono con il proprio portato conoscitivo a rappresentare i bisogni della comunità locale, nonché ad assicurare ulteriori canali di comunicazione informale; - il mondo dell’associazionismo in campo ambientale o aggregativo (quali: Gruppo d’Acquisto Solidale – GAS; Legambiente, il Tavolo per l'ambiente ecc.) per l’arricchimento del quadro conoscitivo, della mappatura degli attori rilevanti, degli scenari di evoluzione del compostaggio di comunità. Il contributo delle realtà associative sarà quindi fondamentale sia nel merito della decisione da prendere, sia nella diffusione delle opportunità partecipative proposte. La loro partecipazione al percorso contribuirà alle qualità delle scelte assunte dal TDN; - i referenti dei patti di collaborazione per il decoro urbano di Castel Bolognese, in quanto già impegnati nella tutela dei beni comuni e nella promozione di comportamenti individuali responsabili

Modalità di inclusione

Il percorso “CompostiAMO” seguirà tre principi: approccio graduale a piramide di inclusione dei soggetti sociali e dei cittadini da includere, politica della “porta aperta”; massima trasparenza e pubblicità sulle attività del percorso. L’inclusione degli attori partirà da un nucleo formato dai sottoscrittori dell’accordo formale, per poi rivolgersi alla comunità dei cittadini esperti che già oggi effettuano il compostaggio domestico (video promozionali, questionari di rilevazione), rivolgendosi infine alle altre associazioni del territorio e alla cittadinanza in generale (attività di outreach, assemblee cittadine, laboratori di co-definizione) che ad oggi non si è mai interessata / attivata nel compostaggio in senso stretto. In tal modo nei mesi di articolazione del percorso si potranno strutturare dinamiche di conoscenza, mutuo riconoscimento e fiducia fra i diversi attori coinvolti nella promozione ed organizzazione del percorso (in primis attraverso il TDN), partendo dai portatori di interesse più coinvolti direttamente ed infine estendendo il coinvolgimento a tutta la comunità. In secondo luogo sarà garantito il rispetto della politica della “porta aperta”, tanto nel funzionamento del TDN e del CDG come di seguito dettagliato, quanto nell’adesione ai momenti partecipativi. Sarà infatti possibile candidarsi liberamente a partecipare a qualsiasi degli incontri / attività previste, anche se non si è partecipato a quello precedente (ergo tutte le attività sono promosse pubblicamente, senza inviti chiusi o mirati); saranno organizzati gli appuntamenti all’aperto, al fine di garantire il rispetto delle misure anti-contagio ma evitando anche che possa esservi l'esclusione di una fetta dei cittadini a causa della normativa sanitaria (anche a tutela della consensualità del percorso); verrà data priorità nella scelta degli orari e delle sedi a momenti nel fine settimana o preserali (dopo le 18.00) in modo da facilitare la conciliazione con i tempi di vita e di lavoro di ciascun partecipante. Inoltre, la disponibilità di un indirizzo e-mail dedicato e la chiara identificazione dei referenti del percorso consentirà a chiunque di ricevere tempestivamente informazioni su come inserirsi nelle attività previste. Infine, grande attenzione sarà posta alla trasparenza e pubblicità del percorso, facendo della sezione dedicata sul sito istituzionale dell’Unione un presidio comunicativo costantemente aggiornato, con funzioni sia di informazione sui futuri step (es. calendari degli incontri e prossimi appuntamenti), sia di archiviazione dei materiali di approfondimento (es. report e verbali degli incontri, documentazione fotografica, report contenutistici sul tema del ciclo dei rifiuti)

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

Il progetto prevede la presenza di un team di minimo due facilitatori (portatori di esperienza professionale nel campo della partecipazione intesa come organizzazione, conduzione e rendicontazione degli incontri) da affiancare allo staff di progetto e del CDG. Il contributo dei facilitatori sarà particolarmente importante nella conduzione del TDN, nelle attività di outreach e nei laboratori di co-decisione per la formulazione delle linee guida sui progetti pilota di compostaggio di comunità. Più in generale, le forme di partecipazione prospettate dal percorso “CompostiAMO” si configurano – sulla base della classificazione della scala di Arnstein così come integrata da Fletcher - come afferenti alla informazione (diffusione di competenze su come partecipare al compostaggio di comunità), consultazione (vengono richieste opinioni sul servizio in essere, non vincolanti per l’amministrazione), condivisione (i cittadini decideranno se far partire i progetti pilota) e nella delega di responsabilità / potere (i cittadini diventeranno gestori delle compostiere di comunità). APERTURA: un primo luogo di mediazione continua sarà rappresentato dal TDN, i cui minimo 4 incontri vedranno l’utilizzo di tecniche quali l’ascolto attivo (quale premessa per la comprensione reciproca fra i diversi attori, garantendo l’adozione di uno sguardo esplorativo sui contenuti del percorso) e della consensus conference (per l’interazione con gli “esperti” rappresentanti dalle strutture tecniche che hanno sottoscritto l’accordo formale). L’instant report proposto alla fine di ogni TDN vedrà poi seguire un verbale sintetico, con possibilità di proporre in forma scritta osservazioni e integrazioni. Inoltre, in questa fase la raccolta di questionari da parte degli utilizzatori delle compostiere domestiche si prospetta come strumento di democrazia inclusiva (valore della cd. responsiveness sulle scelte già effettuate)

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

CHIUSURA: ad un primo momento a minore intensità di partecipazione (le 5 assemblee dei cittadini e delle cittadine) volto a creare le premesse conoscitive e a raccogliere l’interesse a proseguire il percorso partecipativo, seguiranno 7 veri e propri laboratori di co-decisione che operino in maniera più strutturata, definendo nel dettaglio gli aspetti di attivazione e gestione delle compostiere di comunità (temi minimi pre-definiti dal TDN). Tali momenti saranno condotti dai facilitatori attraverso metodi adatti a includere fra le 15 e le 20 persone (promuovendo più incontri in parallelo qualora le adesioni superassero tale numero), quali ad esempio: confronto creativo (a ricerca di un esito riconosciuto da tutti come il risultato di un lavoro creativo condiviso); EASW (che consenta l’elaborazione di visioni future tramite lo sviluppo di idee e azioni concrete) oppure di un Laboratorio Urbano (qualora si voglia dare maggiore rilevanza alla localizzazione delle compostiere e alle variabili territoriali in senso stretto del percorso).

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

Il progetto propone un piano di comunicazione integrato che coordini tutte le iniziative di pubblicità, coinvolgimento e trasparenza in capo al percorso. Al presidio di tali attività saranno dedicati, nello specifico, n. 3 membri dello staff del progetto (Ufficio Comunicazione dell’Unione) che coordineranno i seguenti strumenti: 1) sezione del sito web istituzionale dedicata al percorso: rientrante nell’area dedicata alla partecipazione, vedrà l’aggiornamento continuo di sottosezioni dedicate al TDN, CDG, alle attività programmate (questionari, incontri in presenza, attività formative, ecc.) nonché alla privacy, per agevolare la consultazione delle informazioni. In questo spazio troverà ampia diffusione l’attività di monitoraggio in capo al CDG. Si riproporrà una pagina introduttiva con la carta di identità del percorso e una sezione Glossario e FAQ utile a creare un livello di conoscenza di base condiviso fra i partecipanti; 2) logo del percorso e immagine coordinata: il logo richiama la frazione verde dei rifiuti solidi urbani e il cuore in quanto simboleggia sia il contenuto sia l’attaccamento alla comunità e all’ambiente, e ha caratteristiche tali da garantire la riconoscibilità del progetto e la sua distinzione rispetto alle campagne informative che parallelamente Hera svolgerà sulle nuove modalità di raccolta differenziata; 3) presidio stampa tradizionale: ciò avverrà tramite una conferenza stampa di avvio del percorso (prevista per gennaio/febbraio), con minimo 4 comunicati stampa durante lo svolgimento e al termine del percorso, con la presenza di un articolo sui periodici delle amministrazioni “6 in Unione” “Faenza e mi paes” “Il Sole e la Torre” (30.000 copie a edizione); 4) presidio canali social: ogni attività partecipativa sarà preannunciata da un post dedicato sulle pagine FB dei Comuni, così come almeno 2 locandine complessive degli incontri saranno pubblicate sulla pagina FB dell’Unione e sponsorizzate per raggiungere un pubblico più ampio (pubblico standard pari 19.500 follower delle pagine istituzionali e pubblico potenziale stimato fino a 94.000 utenti grazie alle inserzioni). Verranno utilizzati inoltre il canale di Telegram per informare gli iscritti al canale delle iniziative nell'ambito di progetto e il canale Twitter dell'Unione per diffondere le buone pratiche che emergeranno dal percorso partecipativo e fare rete con altri enti e soggetti esterni che si occupano della tematica. E’ previsto inoltre una video-testimonianza di un compostatore esperto per ciascun Comune aderente al progetto, da veicolare tramite FB e YouTube; 5) disponibilità per richieste e chiarimenti dei referenti del progetto e del coordinatore del CDG, oltre che della mail partecipo@romagnafaentina.it (che l’Unione ha predisposto in maniera condivisa fra più Settori per la gestione dei percorsi partecipativi)

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1769 del 02/11/2021

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Tipologia di Soggetto proponente

Unione di Comuni

Premialità Tecniche

Settore

Politiche per lo sviluppo sostenibile

Progetto in materia di transizione ecologica

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Accordo formale preventivo

1

Modalità del monitoraggio e indicatori

Le attività di monitoraggio del percorso vedranno un mix di strumenti quantitativi (variabili ed indicatori numerici quantificabili con certezza) e qualitativi (analisi della documentazione del percorso) e tale attività sarà il cuore delle funzioni svolte dal Comitato di garanzia locale. Il monitoraggio si concentrerà sui seguenti aspetti: 1) processo e output: capacità di raggiungere i cittadini (% questionari compilati, n. di articoli su stampa on line e cartacea dedicata al percorso, visualizzazione dei post FB dedicati al percorso), inclusività del percorso (caratteristiche personali dei partecipanti agli incontri), rappresentatività del TDN (background partecipanti), capacità di attivazione generata dal percorso (n. gruppi di compostatori creati; n. di gestori di compostiere identificati); 2) effetti sui partecipanti: percezione dei destinatari del percorso (questionario di soddisfazione somministrato ai partecipanti; % di partecipanti che prendono parte a entrambi gli incontri); 3) impatto: implementazione dei progetti pilota nel 2023 (sì/no), consensualità interna ed esterna al percorso (si è evitato lo svilupparsi di conflitti negli organismi del progetto stesso o negli organi istituzionali dei Comuni).

Formazione del personale

1

Descrizione delle attività di formazione

L’Unione nell’ultimo triennio ha partecipato a numerose attività formative previste dalla Regione ai sensi della L.R 15/2018 e organizzato momenti formativi e di confronto interno sui temi della partecipazione, come dettagliato nell’allegato sui dati personali dei dipendenti e amministratori coinvolti. Per l’anno 2022 l’Unione si prefigge di continuare in questa direzione, attraverso quattro iniziative da inserire nel piano di formazione dell’ente: 1) coppia di sessioni formative di 2 ore rivolta allo staff di progetto e al comitato di garanzia da parte dei facilitatori esterni sulle competenze necessarie a progettare un percorso partecipato che risponda ai requisiti qualitativi previsti dalla L.R. 15/2018 e sulle competenze necessarie a facilitare alcuni degli strumenti partecipativi più usati (quali ad esempio focus group, analisi SWOT partecipata, world café, OST, EASW ) (indicativamente a aprile e a giugno). Ciò al fine di sedimentare il più possibile la capacità progettuale all’interno dell’ente, valorizzando quindi anche il contributo dei fornitori esterni in forma di dialogo e di co-progettazione che parta da una matura consapevolezza dei requisiti di un percorso partecipativo; 2) sessione formativa di 2 ore rivolta al personale dell’ente (con particolare riferimento ai Settori Territorio e LLPP) in merito agli strumenti di partecipazione dell’Unione e alle iniziative messe in campo nel triennio 2020 – 2022 (settembre).; 3) promozione di un momento formativo e di confronto on line rivolto ai dipendenti di tutti i Settori, amministratori locali e attori coinvolti nel progetto relativamente a percorsi di partecipazione aventi ad oggetto politiche in materia di ambiente, sviluppo sostenibile, rigenerazione urbana, in un’ottica di autoapprendimento, coinvolgendo responsabili di progetto e facilitatori di altri enti a livello regionale e nazionale (novembre). Obiettivo di questa tavola rotonda sarà aprirsi alla contaminazione da parte di altre esperienze, superando alcune possibili autoreferenzialità delle pratiche partecipative messe in campo dall’Unione, nonché di creare network per aumentare la qualità delle progettualità dell’ente; 4) partecipazione di minimo 3 dipendenti dell’Unione alle attività formative previste dalla Regione Emilia-Romagna nel suo piano formativo per l’anno 2022, con particolare attenzione ai temi della tutela e valorizzazione dei beni comuni (regolamento di Unione oggetto di clausola valutativa dopo 3 anni dall’adozione, nel corso del 2022). Nell’ottica organizzativa scelta dall’Unione – dove un ufficio svolge funzioni di coordinamento in materia di partecipazione e beni comuni, ma la predisposizione e gestione delle specifiche progettualità restano in capo ai singoli Settori – risulta strategico condividere il più possibile le skills necessarie a progettare attività che rientrino nell’ambito della inclusione dei cittadini all’interno delle scelte inerenti le politiche pubbliche

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

No

Soggetti specifici

Non sussistente

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Giovani

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Accessibilità

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus staff di progetto

Bonus integrazione settori

Riserva di posti

Unioni di Comuni

Allegati

01 - Scheda progetto

media/unione-romagnafaentina_progetto_bando2021.pdf /

02 - Documento di proposta partecipata

media/unione romagna faentina docpp - bando 2021.pdf /

02 - Documento di proposta partecipata

media/unione romagna faentina docpp linee_guida.pdf /

03 - Relazioni intermedie e finali

media/unione romagna faentina relazione finale per sito.pdf /

04 - Presa d'atto Ente Titolare della decisione

media/unione romagna faentina presa d'atto.pdf

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 02/07/2023