Regione Emilia-Romagna

Ciao Darwin! Dal parco. Nel parco. Per il parco Una comunità educante nei luoghi di tutti i giorni

Hai gestito, partecipato o hai info su questo processo? Integra le informazioni
CertificatoFinanziato

Processo

Stato di avanzamento

Concluso

Natura Processo

Processo certificato e finanziato

Anno della certificazione

2020

Anno Finanziamento

2020

Importo finanziato dal Bando

15.000,00 €

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

15.000,00 €

Anno di avvio

Anno di chiusura

2021

Data inizio del processo

14/01/2021

Data fine del processo

14/09/2021

Durata (mesi)

8

Richiesta e concessione della proroga

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale

Previsto dalla LR 15/18, il Comitato di garanzia locale ha l’obiettivo di verificare il rispetto dei tempi, dei modi e delle azioni previste dal percorso partecipativo, con un’attenzione particolare al rispetto del principio di imparzialità da parte dei conduttori, al monitoraggio di esiti e impatti del processo (durante e dopo la conclusione). In relazione soprattutto all’oggetto del processo - “aggancio dei giovani e loro ingaggio nella valorizzazione del parco Darwin affinché diventino protagonisti positivi di un’azione di cura dell’area, dal suo ripensamento (es. sistemazione degli arredi, riconfigurazione dello spazio) alla sua animazione (es. feste di quartiere) - e ai risultati/impatti attesi dal processo, è stata accordata la seguente composizione: -1 componente sarà individuato dalla Scuola come punto di vista sull’interesse educativo -1 componente sarà nominato dal Tavolo di Negoziazione come punto di vista sull’interesse di comunità -1 componente sarà individuato dal Soggetto decisore come punto di vista sul processo generale -2 componenti saranno individuati in realtà esterne (fuori dal territorio comunale) portatori di esperienze affini (educativa di strada, patto educativo di comunità, cura dei beni comuni). Ad esempio, si potrebbero invitare a far parte del comitato 2 partecipanti del progetto SITYn sviluppato a piacenza sempre in seno alla Lr 15/2020 -2 componenti saranno individuati in giovani di altri quartieri I componenti del CdG saranno formalmente nominati dal TdN ad inizio processo. Al CdG sarà assegnato il compito di monitorare lo sviluppo del percorso e la realizzazione della proposta partecipata con VALUTAZIONE di CAMBIAMENTI, BENEFICI, IMPATTI e, soprattutto, il VALORE AGGIUNTO per i promotori, per i beneficiari, per la comunità tutta.

Tavolo di Negoziazione

Per creare e istituire il TdN si procederà ad una convocazione mirata (invio di lettera/fax/mail a cura della segreteria organizzativa). Soggetto richiedente/decisore e sottoscrittori dell’accordo rappresentano il nucleo di partenza del TdN. L’incontro è “preliminare” all’avvio del processo e ha l’obiettivo di condividere: - mappa dei portatori di interesse/relazione - modalità di selezione dei partecipanti al TdN - regole del TdN - indicatori/strumenti del monitoraggio del processo (in itinere) In ragione di quest’ultimo punto sarà convocato all’incontro anche il Comitato di Garanzia. La composizione del TdN si baserà sulla Mappa dei portatori di interesse (individuazione di tutti i punti di vista in gioco). Sarà inviata apposita lettera nominale a quanti presenti nella mappa motivando il perché sono invitati a prendere parte al TdN e invitandoli a sottoscrivere una DICHIARAZIONE DI IMPEGNO nel quale il soggetto che intende partecipare al TdN dovrà evidenziare: - il bisogno/interesse che rappresenta - le modalità con cui si farà portavoce del confronto - gli strumenti che utilizzerà per cogliere feed back dal territorio - l’impegno a diffondere l’esito del lavoro svolto. Il modulo per la DICHIARAZIONE sarà scaricabile dalle pagine web e social dedicate al percorso. Raccolte le DICHIARAZIONI si procederà a convocare la prima seduta effettiva del TdN. Il TdN dovrà accordarsi sull’obiettivo-risultato e nelle prime sedute condivide: - la mappa dei portatori di interesse/relazione (definitiva), - il programma del percorso e relative linee guida, - le forme di coinvolgimento allargato della cittadinanza, - una prima check list di questioni in gioco. Nelle sedute successive il TdN condivide i criteri e le condizioni per definire il patto educativo di comunità. Nella seduta finale il TdN verifica, approva e sottoscrive il DocPP (composto da verbali delle attività pubbliche e verbali del TdN). Gli incontri sono calendarizzati e resi pubblici. Il referente del progetto ad inizio seduta presenta l’odg, al termine della seduta puntualizza l’esito del confronto, registra la presenza dei partecipanti. Ad ogni incontro è prevista la presenza di un facilitatore il cui compito è quello di consentire un’equa e attiva partecipazione attraverso una discussione strutturata caratterizzata da un’introduzione/aggiornamento sul processo, focus sul tema in discussione nella seduta, domande guida per il confronto. Per mediare le divergenze sarà adottato il metodo del consenso, basato su inclusione, partecipazione, cooperazione, egualitarismo, orientamento alla soluzione: il TdN sarà invitato a porre attenzione più alle affinità che alle differenze e a lavorare per raggiungere decisioni efficaci, utilizzando il compromesso, evitando di arrivare a posizioni all'interno del gruppo che si escludano a vicenda. Un verbale di ogni incontro sarà redatto dal facilitatore, inviato via e-mail ai partecipanti per la validazione, e pubblicato.

Titolari della decisione

Comune di Fiorenzuola D'Arda

Soggetto beneficiario dei contributi

Oratorio e Circolo San Fiorenzo-A.Conni Anspi - Aps Ets

Soggetti esterni

Avis / Istituto Comprensivo di Fiorenzuola d’Arda / Istituto Superiore Mattei

Territorio Interessato

Mappa

media/odp_files/comune_fiorenzuoladarda.jpg
Fiorenzuola D'Arda

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

l progetto si divide in tre fasi: il mese di gennaio nel quale si condivide il percorso, il periodo da febbraio a maggio nel quale si svolge il percorso, il mese di giugno nel quale si descrive l’impatto sul procedimento amministrativo e decisionale. 1) la prima fase ha le sue fondamenta nella presenza nel parco di professionisti, usando la modalità dell’educativa di strada. Il primo passo è quello di vivere il parco insieme ai ragazzi, osservare le dinamiche che si presentano in quello spazio tra chi lo frequenta. Questa azione dà lo slancio a successive iniziative che caratterizzano la prima fase: l’organizzazione di un happening al bar che si affaccia sul parco per porre l’attenzione sull’utilizzo e il miglioramento dell’area verde, indipendente dai ragazzi; la diffusione della proposta nelle scuole (il Polo Mattei adiacente e l’istituto comprensivo che raccoglie i ragazzini delle medie); la campagna porta a porta nel quartiere per intercettare le sensazioni e i desiderata della cittadinanza. L’educativa di strada ha un ruolo essenziale nell’economia di questa prima fase, la presenza sul territorio permette di dare valenza all’intervento, alimentando interesse nella proposta stando tra i ragazzi. 2) la seconda fase è, a sua volta, suddivisa in momenti differenti. L’intervento parte con un’apertura, un evento che avvia il percorso e pone sul piatto un confronto sul destino dell’area verde, quali i bisogni, quali i problemi, quali i desideri. All’inaugurazione seguono momenti più laboratoriali che vedono protagonisti i ragazzi e la comunità e hanno come oggetto le attenzioni per qualificare questo parco. La chiusura avviene con la condivisione di linee di indirizzo per la fruizione del parco e il patto per una comunità educante, in accordo tra cittadinanza, ragazzi e professionisti. Durante lo svolgimento del processo sono mantenute attive e rinforzate le azioni di educativa di strada abbinandole a dei momenti di sensibilizzazione coinvolgendo la scuola. I momenti possono avvenire sia all’interno dell’istituto con assemblee o incontri informativi, sia con eventi più informali utilizzando lo spazio che propone il parco (“palchetto” in cemento) e coinvolgendo i ragazzi che frequentano l’area, in collaborazione con la realtà scolastica. A questa prospettiva si aggiungono dei momenti di proposta formativa per gli adulti, tenuti da un formatore professionista, che riguardino la costruzione di una comunità educante attraverso la partecipazione. La fase si conclude con un momento più ricreativo e potrebbe coincidere con la Festa Internazionale dei Vicini, con i ragazzi che danno una mano nell’organizzazione. 3) la terza fase valorizza l’impatto sul procedimento, il quale consiste nell’inviare il documento di proposta partecipata, validato dal tecnico di garanzia, al comune perché possa inserire le linee guida di impatto per una comunità educante nei propri progetti e nelle proprie politiche di riferimento. Immaginiamo che questo rappresenti un progetto pilota che diventi modello di intervento nelle altre situazioni analoghe in cui si manifestano dinamiche simili. Per fare ciò, auspichiamo che la collaborazione con cittadinanza, esercenti e associazioni sia fruttuosa e che l’ingaggio dei ragazzi venga accompagnato da un forte senso di appartenenza al luogo e di responsabilità alla sua cura.

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

pagine web e social dedicate al percorso

Numero partecipanti (stimate o effettive)

193

Presenza femminile rilevata

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate

Impatto emergenza Covid19 sul processo

Processo non modificato

Figure Professionali

Facilitatori (Esterni)

Tecniche di Partecipazione

Focus Group / Metodo del consenso (Linee Guida Partecipazione RER)

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Obiettivo specifico del progetto: agganciare e ingaggiare i giovani in un’azione di cura del proprio quartiere, riattivando le relazioni di comunità (indebolite dal distanziamento sociale e dalle tensioni sociali tipiche dei contesti di periferia) Obiettivi generali -Valorizzare le energie dei giovani in comunanze costruttive. -Favorire l’attivazione di abilità e disponibilità personali. -Incrementare le capacità di co-progettazione di un’esperienza. -Aumentare la disponibilità a chiedere aiuto se necessario. -Migliorare il proprio riconoscimento sociale. Obiettivi operativi -Migliorare la conoscenza del quartiere-strada. -Riconoscere i contesti di marginalità-fragilità. -Creare sinergie inedite tra pubblico, privato, terzo settore. -Favorire l’inclusione sociale, culturale, intergenerazionale. -Ri-qualificare e valorizzare lo spazio come bene comune. È importante inserire i ragazzi nell’idea di una relazione con la realtà in cui sono in contatto: la scuola, il parco, il quartiere. Il contesto scolastico non può venire meno nel momento in cui si prende in considerazione l’inserimento dei giovani nel progetto. In secondo luogo, si mira a coinvolgere nelle dinamiche dell’intervento gli esercenti e le associazioni che operano sul territorio. È essenziale che gli esercizi del luogo condividano con i professionisti il sistema di valori e che li introducano nelle loro relazioni con i ragazzi e con il quartiere. Questi primi obiettivi si sviluppano nell’ottica di attivare competenze personali, favorire la collaborazione e la co-progettazione dell’intervento. Per raggiungere gli obiettivi, è opportuno osservare con attenzione le caratteristiche del luogo d’intervento: conoscere il quartiere, vedere il parco e chi lo vive, imparare le relazioni e le dinamiche tra la cittadinanza del luogo. Essenziale in questo percorso è costruire collaborazioni con realtà pubbliche e private, al fine di favorire una completa inclusione sociale e culturale (molti ragazzi che frequentano il parco sono stranieri), oltre che intergenerazionale (tra i ragazzi e gli adulti del quartiere). La chiave di ciò sta nel valorizzare lo spazio verde come bene comune, come luogo di incontro e creazione di una comunità educante, come area nella quale iniziare a costruire valori condivisi per una vita di comunità funzionante.

Risultati Attesi

l percorso partecipativo mira a raggiungere due risultati generali: -formulazione di proposte da parte dei giovani, da presentare e condividere con il quartiere, per valorizzare il Parco Darwin sia in modo materiale (nuovo assetto/arredo/allestimento) che immateriale (opportunità collettive di animazione/socializzazione/coesione) -co-redazione del primo “Patto educativo di comunità” di Fiorenzuola per rafforzare l’alleanza tra Amministrazione, scuola, famiglia, territorio in favore del ben crescere di ragazzi e ragazze. I giovani sono cardine del processo di creazione delle proposte: da loro partono le idee, da loro passa la condivisione con la cittadinanza, loro collaborano alla realizzazione finale in prima persona. Il parco offre numerose opportunità di lavoro per apportare miglioramenti, sia nelle strutture che nelle attività da organizzare al suo interno. Dal punto di vista strutturale, si può migliorare la scarsa illuminazione che nelle ore serali penalizza la vista nel parco, si possono aggiungere 1 o 2 fontanelle a fronte delle zero presenti, si può sistemare la pavimentazione dei campi da basket e aggiungere le reti ai canestri. Dal punto di vista collettivo, invece, si punta alla proposta di attività aggregative utilizzando gli spazi del parco, molto funzionali. Le dimensioni del parco consentono la realizzazione di feste ed eventi, sfruttando la collaborazione delle realtà e associazioni interessate all’area verde. Dalla condivisione delle proposte tra ragazzi e cittadinanza si auspica la redazione di un “Patto educativo di comunità” che miri al bene di ragazzi e ragazze. Questo passaggio deve essere fatto dalle istituzioni che hanno a carico l’educazione e lo sviluppo dei giovani: amministrazione, scuola e famiglia. Il “Patto educativo di comunità” mira ad essere il primo documento di questo genere redatto per rafforzare l’alleanza tra le realtà sopracitate all’opera nel territorio di Fiorenzuola.

Risultati conseguiti

Mappatura di comunità, esplorazione di prossimità, generatore di idee

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

Descrizione Documenti

Documento di proposta partecipata

Upload Documento finale condiviso

Livello di partecipazione

EMPOWERMENT

Indice di partecipazione

28 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

Principali attori organizzati già coinvolti: l’accordo formale è stato sottoscritto con specifica manifestazione di interesse dalle realtà socio-culturali significative non solo per la zona di riferimento ma anche per la città: DKB “Darwin Knew Basketball”, Istituto d’Istruzione Superiore “Mattei”, Istituto Comprensivo Fiorenzuola d’Arda, AVIS Fiorenzuola d’Arda OdV. Ulteriori attori organizzati sono stati sollecitati tramite contatto diretto e/o e-mail ed hanno espresso informalmente il loro interesse. Essi rappresentano presidi sociali e punti di riferimento per i cittadini, dunque “alleati propositivi nell'ingaggio di comunità”: educatori dell’oratorio, gruppo Scout, Agesci, AFADI (Associazione Famiglie Disabili), Scuola di musica “Mangia”. Altri attori organizzati saranno sollecitati/coinvolti ad inizio processo in quanto veicoli di promozione e comunicazione, portatori di competenze, attente alla cultura partecipativa: Libertà/Telelibertà; Radio Sound; giornali online e pagine/gruppi FB (tra questi spiccano per Fiorenzuola: ilPiacenza, PiacenzaSera, Sei di Fiorenzuola se…). Attraverso l’analisi degli stakeholder sarà definita una mappa portatori di interesse e di relazioni. Saranno stimolati tramite contatto diretto baristi, esercenti, gestori, allenatori, gruppi di vicinato e soggetti che difficilmente prendono parte al confronto pubblico per difficoltà logistiche, linguistiche o limiti auto-imposti. Particolare attenzione sarà posta alla sollecitazione di: - testimoni privilegiati (opinion leader riconosciuti dai giovani), - ragazzi/e e giovani 11-18 (portatori di punti di vista originali), - persone con diverse abilità e loro familiari - persone con diversa cultura di origine (gruppi etnici). Si prevedono collaborazioni con: - scuole per comunicare le opportunità e le condizioni facilitanti messe a disposizione, - realtà associative che si occupano di integrazione/mediazione culturale per la traduzione delle comunicazioni “in lingua”; - realtà associative e strutture del territorio per “andare incontro” più che “chiamare all'incontro”, portando il “coinvolgimento” nei luoghi in cui le condizioni “protette” facilitano l’espressione autonoma della persona con disabilità. Ulteriori strumenti di sollecitazione. Tradizionali: - Comunicazioni mirate (lettera dedicata a realtà organizzate) - Inviti personalizzati per interviste e focus group - Pieghevoli/Locandine presso bacheche di zona e punti di incontro (bar, poste, scuole) - Comunicati stampa Web e web 2.0: - Avvisi “in progress” su pagine web dedicate - Post e feed su social network - Presenza su piattaforme di “conversazione”. Marketing non convenzionale: - Media interattivi - Reverse graffiti e tagging pulito Questi strumenti “mediati” saranno integrati con attività “interattive” presenza “in strada” e momenti conviviali con l’ausilio di installazioni per stimolare curiosità e attenzione. La maggior parte degli strumenti saranno realizzati in collaborazione con gli aderenti del TdN.

Modalità di inclusione

Sarà elaborata (con l’ausilio del TdN) la Mappa dei portatori d’interesse e di relazione attraverso la consolidata analisi degli stakeholder, per distinguere i portatori “diretti” (collettivi/privati) da quelli “indiretti” (con attenzione a interessi e risorse di engagement). Nella mappa saranno collocati gli “opinion leader” territoriali/digitali, indagati secondo il punto di vista dei giovani. La mappa in bozza si baserà sulle informazioni ad oggi disponibili (database pubblici, contatti già sviluppati, web audit). La mappa definitiva è elaborata con le informazioni raccolte sul/dal territorio durante le attività di educativa di strada e di ricognizione sociale (fase di condivisione del percorso) attraverso: sondaggi on line, self mapping, interviste e focus group. Il risultato atteso è: elaborare in modo integrato la mappa dei portatori di interesse e la mappa delle relazioni (tema-target “spazi di vita comune” +; tema-target “relazioni significative del territorio” +; tema-target “giovani e vita nel quartiere”). Condivisa la Mappa con il TdN, sarà divulgata (on line e off line) per allargare la condivisione. Si aggiungerà una “chiamata pubblica” per includere nuovi soggetti. La volontà di partecipare dovrà essere palesata sottoscrivendo una scheda di adesione, specificando generalità e una frase motivazionale “per me è importante partecipare perché...” (le risposte animeranno le pagine social). I soggetti non ancora coinvolti saranno sollecitati in modo mirato (lettera-invito). Sono previsti momenti circoscritti ai membri del TdN (in sessione plenarie con facilitatore per una discussione strutturata) e momenti di “confronto pubblico” (giovani e abitanti del luogo), caratterizzati da un approccio sensibile ai “gradi di attenzione”. L’inclusione sarà favorita da tecniche di conduzione dei gruppi e di facilitazione verbale/visuale. Condizioni garantite: - spazio di lavoro e apprendimento collettivo aperto a tutti i punti di vista - mix equilibrato tra lavoro individuale e di gruppo - presenza di facilitatori - dialogo strutturato con questioni-guida - progettazione con le persone e non solo per le persone. Saranno utilizzati strumenti quali-quantitativi di democrazia deliberativa (interviste, focus group, workshop) più appropriati all’oggetto in discussione (questione aperta). Logistica generale: - spazi facilmente accessibili (senza barriere) e (se possibile) con vetrine visibili da strada - momenti di interazione sul territorio per favorire una maggiore inclusione - traduzioni delle informazioni in più lingue. Tempi: sarà privilegiato il tardo pomeriggio-sera nei giorni infrasettimanali, la mattina-pomeriggio nel fine settimana. Se richiesto sarà organizzato un servizio di babysitteraggio comune. Il calendario degli incontri (aperti a tutti, anche a realtà sorte dopo l'avvio del processo), i contenuti in discussione e gli esiti progressivi del percorso saranno tempestivamente resi pubblici (on e off line).

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

APERTURA Saranno utilizzati strumenti quali-quantitativi di democrazia deliberativa: interviste e focus group per individuare le questioni in gioco relativamente ai tema-target “spazi di vita comune” +; tema-target “relazioni significative del territorio” +; tema target “giovani e vita nel quartiere”; sondaggio online e self mapping per definire la mappa delle relazioni di comunità e integrarla con le esperienze di vita collettiva nell’area verde

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

CHIUSURA Saranno utilizzati strumenti qualitativi di democrazia partecipativa/deliberativa: valutazione di impatto sociale, assemblea-evento di sensibilizzazione alle pratiche partecipative ed educative per la condivisione allargata dei risultati del processo.

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

I risultati del processo partecipativo saranno resi pubblici tramite diverse modalità, per raggiungere il maggior numero possibile di utenti e soggetti interessati: nelle pagine web dedicate accessibili dal sito del Comune e nelle pagine social attivate saranno inseriti tutti i materiali che testimoniano i risultati del processo e anche l’evidenza delle ricadute (cambiamenti, benefici, impatti). I materiali saranno resi disponibili per la consultazione anche in formato cartaceo presso alcuni presidi del territorio (ad esempio scuole, parrocchie, bar). Il DocPP sarà inviato a tutti i partecipanti con indizione di un mini-contest che premierà chi saprà diffondere con maggiore originalità ed efficacia i risultati nei propri gruppi digitali. Sarà organizzata una conferenza stampa di presentazione dei risultati (+; comunicati stampa). La divulgazione dei risultati avverrà anche tramite format cre-attivi per evolvere lo storytelling in storydoing – nel Parco Darwin in cui la comunità si attiverà per realizzare le proposte condivise sarà installato un cartello manifesto dell’intervento rigenerativo in corso, valorizzando il contributo della comunità e, soprattutto, dei giovani. Nel tempo, la mappatura realizzata ad inizio processo (relazioni/esperienze) si arricchirà anche con la rappresentazione delle azioni generative promosse attraverso il patto educativo di comunità per valutare se, come, quando il Parco Darwin riuscirà a caratterizzarsi come “luogo ad alta intensità educativa”: questo interessante concetto lo rintracciamo nelle esperienze di altre zone periferiche italiane: il Punto Luce di Bari e il Punto Luce di Roma rappresentano presidi comunitari che catalizzano diverse realtà sociali-educative, attraverso una rete territoriale che si consolida e si rinforza con incontri periodici, attivazioni di collaborazioni e sinergie che ricompongono i diversi interventi in favore dei giovani, affermando la propria centralità come cardine di comunità educanti attive.

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1616 del 16/11/2020

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Tipologia di Soggetto proponente

Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti

Premialità Tecniche

Settore

Politiche in materia sociale e sanitaria, ambientale, territoriale, urbanistica e paesaggistica

Progetto in materia di transizione ecologica

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Accordo formale preventivo

1

Modalità del monitoraggio e indicatori

Durante il processo partecipativo il TdN monitorerà lo sviluppo e le ricadute delle attività attraverso la mappa dei portatori di interesse e relazioni, il registro presenze, un questionario di valutazione ai partecipanti e a un gruppo di controllo (cittadini che non hanno partecipato): l’insieme dei tre strumenti consentirà di valutare rappresentatività dei punti di vista e qualità delle proposte. Successivamente alla conclusione del processo (validazione del DocPP e invio al decisore), le attività di monitoraggio/controllo saranno: incontri di coordinamento tra componenti del TdN, il promotore e il decisore, durante il quale saranno dettagliati i tempi di attuazione delle decisioni relative al DocPP, la trasformazione del patto educativo di comunità in un concreto ingaggio collettivo di cura dei beni comuni materiali (Parco Darwin) e immateriali (coesione sociale, relazioni educative). L’esito degli incontri di coordinamento sarà comunicato alla cittadinanza, tramite e-mail, news, post, feed. Le decisioni assunte dal decisore saranno rese pubbliche con evidenza delle motivazioni. Newsletter e comunicati periodici “presidieranno” il focus di attenzione politico-sociale sullo sviluppo della proposta partecipata (dalla riqualificazione del parco all’attuazione della comunità educante). Al pieno sviluppo della proposta e alla diffusione del patto educativo di comunità sarà dedicato uno specifico evento organizzato a cadenza annuale (indicativamente d’estate – periodo nel quale si acuiscono le tensioni tra abitanti e giovani che animano il parco – nell’ambito della Giornata internazionale dell’Allegria 1° agosto): esso rappresenterà il momento in cui socializzare e condividere l’evoluzione della propria idea di comunità educante. Al CdG sarà assegnato il compito di monitorare la realizzazione della proposta partecipata con VALUTAZIONE di CAMBIAMENTI, BENEFICI, IMPATTI e, soprattutto, il VALORE AGGIUNTO per i promotori, per i beneficiari, per la comunità tutta. Specificatamente, sarà realizzata una specifica indagine sviluppando l’INDICE di RESILIENZA elaborato in una precedente progettazione regionale (bando LR 14/2008). L’indice contempla e integra in un’unica valutazione i fattori: - Micro-INDIVIDUO: la consapevolezza delle risorse, l’autostima, la gestione delle emozioni, l’ottimismo e la fiducia nel futuro - Meso-GRUPPO: il senso di appartenenza, la coesione, la collaborazione, il senso di responsabilità - Macro-COMUNITA: il grado di coinvolgimento delle famiglie, la collaborazione tra le famiglie, la rete tra i servizi, la rete con gli enti istituzionali. Il monitoraggio può portare, nel tempo, a considerare la possibilità di istituire il BILANCIO DEI BENI COMUNI MATERIALI E IMMATERIALI (a scala di quartiere) per indagare dove, come, chi/con chi, quando e quanto la partecipazione dei cittadini alla cura di luoghi e della comunità a cambiamenti, benefici, impatti significativi per la qualità della vita di quartiere.

Formazione del personale

1

Descrizione delle attività di formazione

Per il pieno sviluppo del processo si ritiene fondamentale svolgere una formazione iniziale con lo scopo di accordarsi su cosa intendiamo con “partecipazione” all’interno della cornice della L.R. 15/18, comprendere i diversi ruoli e le diverse responsabilità nello sviluppo di un processo dialogico, accordare ritmi e tempismi nella relazione collaborativa tra Amministrazione e Comunità. La formazione sarà dunque rivolta a: staff di progetto, i membri del Tavolo di negoziazione, il personale della Pubblica Amministrazione (settore e servizi coinvolti), il soggetto promotore, I temi del percorso saranno: -partecipazione e i principi della L.R. 15/18, -partecipazione: tra aggancio informale e ingaggio formale, -il ruolo della partecipazione nella formazione dei patti educativi di comunità, -buone e cattive pratiche a confronto (locali ed extra-locali). In relazione alla disponibilità, saranno invitati alcuni membri della Comunità di pratiche dell’Autoscuola della partecipazione regionale per condividere la loro esperienza formativa La formazione sarà articolata in tre incontri della durata di un’ora e mezza ciascuno, nell’ambito dei quali si supporteranno i partecipanti nella comprensione del significato di partecipazione, collaborazione comunitaria, supporto alle decisioni, attivazione educante, gestione responsabile dei beni comuni. Nella formazione saranno focalizzati in particolare i seguenti aspetti: -perché e come rendere i processi decisionali inclusivi, -quali cambiamenti, benefici e impatti può generare la partecipazione (a scala di quartiere), -come trasformare istanze divergenti ed esigenze conflittuali in proposte innovative. A questi tre incontri sarà aggiunto un quarto incontro dedicato esclusivamente ai giovani per trasferire loro competenze e abilitarli nella facilitazione orientata alla co-progettazione di gruppi di loro pari.

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

No

Soggetti specifici

Non prevista nel bando di riferimento

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Giovani

Bonus Accessibilità

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus staff di progetto

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus integrazione settori

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Riserva di posti

Riserva di posti non prevista nel bando di riferimento

Allegati

01 - Scheda progetto

media/oratorio san fiorenzo anspi aps progetto.pdf /

02 - Documento di proposta partecipata

media/oratorio san fiorenzo docpp.pdf /

03 - Relazioni intermedie e finali

media/oratorio san fiorenzo rel.finale per sito.pdf /

04 - Presa d'atto Ente Titolare della decisione

Presa d'atto COMUNE DI FIORENZUOLA D'ARDA

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 29/10/2022