Ferrara mia, persone e luoghi non comuni
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Processo
Stato di avanzamento
Concluso
Logo
Natura Processo
Processo certificato e finanziato
Data inizio
01/12/2015
Data fine
26/07/2016
Durata (mesi)
7
Richiesta e concessione della proroga
Sì
Gestione di Processo
Caratteristiche
Struttura responsabile del processo
Gabinetto del Sindaco - Urban Center Ferrara
Indirizzo
Piazza del Municipio, 2, 44121 Ferrara
Mappa di Impatto
Ambito di intervento
Tematica specifica
Tipo di partecipazione
Partecipazione volontaria
Codecisione
Sì
Numero persone partecipanti (stimate o effettive)
10000
Tra i soggetti partecipanti si registra la presenza femminile
No
Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti
Non indicato o dato non disponibile nelle fonti consultate
Conciliazione con tempi di vita e lavoro dei partecipanti nella gestione del processo
Si
Anno di avvio
Anno di chiusura
2016
Fasi del percorso
Il percorso partecipativo, nelle sue fasi di condivisione prima e di svolgimento poi, è caratterizzato da quattro categorie di attività: le attività su campo, la progettazione interna alla p.a., la gestione di piattaforme digitali, gli incontri pubblici di discussione. Le prime due attività sono finalizzate alla conoscenza, confronto e co-progettazione con i due punti di vista privilegiati nel percorso: quello degli abitanti e portavoce delle comunità di pratiche da un lato, e quello dei tecnici dei diversi settori della p.a. dall’altro. Una serie di incontri, sopralluoghi e realizzazioni di attività sul territorio, si alterneranno ad un calendario di incontri interni al palazzo municipale con i diversi membri dell’unità intersettoriale. Il confronto e l’integrazione tra i due punti di vista avverrà attraverso i momenti di discussione organizzata: i tavoli di negoziazione vedranno il confronto tra i due gruppi e permetteranno di affrontare i momenti di presa decisionale istituzionale; nei laboratori di discussione invece i punti di vista si mescoleranno e parte dell’attenzione sarà rivolta all’emersione delle domande e delle problematicità da affrontare. Oltre agli incontri dialogici deliberativi e negoziali, sarà necessario seguire anche la gestione delle piattaforme on-line finalizzate all’informazione e al coinvolgimento indiretto dei cittadini (sito internet di progetto e data-base pubblico delle pratiche coinvolte) e affrontare lo studio di nuovi strumenti digitali per la raccolta di opinioni e proposte tali da permettere l’inclusione nel progetto di un numero maggiore di cittadini, coerentemente con l’estensione comunale del percorso. Infine, si evidenziano alcune attività preliminari che permettono l’avvio del percorso in continuità con la prima fase di Ferrara mia, attività rivolte prevalentemente all’approvazione degli strumenti normativi costruiti con i cittadini coinvolti fino ad oggi: l’ Albo del volontariato singolo, il nuovo Regolamento per l’adozione del verde pubblico, la proposta Far Filò per l’uso libero dello spazio pubblico per le attività conviviali e di socializzazione. La sperimentazione di tali strumenti permetterà di tutelare gli abitanti coinvolti e di favorire forme di collaborazione riconosciute tra pubblica amministrazione e cittadini.
Utilizzo di piattaforme tecnologiche, metodologie e strumenti digitali
No
Costo del processo
11.100,00 €
Figure Professionali
Territorio Interessato
Tecniche di Partecipazione
Obiettivi e Risultati
Obiettivi
Ferrara mia, persone e luoghi non comuni si inserisce all’interno del programma Ferrara mia che la pubblica amministrazione sta sviluppando attraverso il suo Urban Center, per favorire e tutelare le forme spontanee di riappropriazione dei beni comuni, a partire dallo spazio pubblico e ad uso pubblico. Nella seconda fase del programma, con il progetto Persone e luoghi non comuni, l’obiettivo è favorire l’incontro e la creazione di reti di cooperazione tra le comunità di pratiche spontanee e attive nel miglioramento della qualità della vita (senso civico e rispetto dei luoghi, tutela dell’ambiente, socializzazione ed economia solidale) e in micro-interventi di riappropriazione dello spazio pubblico e a uso pubblico, sperimentare e costruire modalità di collaborazione con la pubblica amministrazione per la costruzione collettiva di forme di sviluppo locale autosostenibile. Obiettivi specifici: Riconoscere la qualità dei luoghi e delle persone. Intraprendere un percorso conoscitivo degli abitanti, sia singoli che in gruppi, maggiormente coinvolti nel processo o che contribuiscono in maniera significativa alla realizzazione di attività concrete di uso e cura spontanea dei beni comuni. Osservare e studiare i luoghi nei quali i gruppi di abitanti scelti si muovono e vivono, riflettere sulle dinamiche informali che guidano la tacita sottoscrizione dell’accordo fondante ciascuna comunità spontanea e le relazioni tra queste e il corrispondente contesto di riferimento. Contribuire, attraverso il linguaggio audiovisivo, alla diffusione della conoscenza sulla molteplicità degli strumenti che utilizzano le diverse comunità spontanee di pratiche, con l’auspicio di innescare e consolidare reti informali di trasmissione del messaggio. Contribuire all’attualizzazione della macchina amministrativa. Favorire lo studio e la comprensione della bozza del Regolamento per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni tra i diversi settori del Comune. Riflettere sui possibili effetti che il Regolamento può avere sulle comunità di pratiche organizzate e spontanee, prevedendo se necessario il confronto con altre amministrazioni o la consulenza di saperi esperti locali e nazionali. Accompagnare l’attività di lavoro interna all’amministrazione con un’attività intensiva di sopralluoghi, incontri e osservazioni nei territori. Favorire la comunicazione e collaborazione tra i diversi settori e uffici della pubblica amministrazione per ottimizzare le risorse interne all’ente. Innalzare la qualità dei progetti e delle realizzazioni concrete. Elaborare e costruire modalità efficaci di inclusione dei cittadini nelle decisioni pubbliche e nei progetti di trasformazione territoriale, al fine di consolidare una metodologia di gestione dei processi che incentivi il ricorso a percorsi partecipativi. Favorire e non ostacolare l’auto-organizzazione delle comunità di pratiche. Ascoltare e comprendere le esigenze e le richieste degli abitanti coinvolti nel progetto e favorire lo sviluppo di attività autonome e auto-organizzate. Elaborare forme snelle ed efficaci di coprogettazione con i tecnici della pubblica amministrazione di micro-interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana (considerando in particolar modo le aree di verde pubblico). Aggiornare la progettazione del percorso coerentemente con le nuove idee e priorità emergenti. Sperimentare gli strumenti elaborati con le comunità di abitanti coinvolte nella prima fase del progetto e il cui iter approvativo è in corso (Albo del volontariato singolo, Nuovo Regolamento per l’Adozione del verde pubblico e Bozza del Regolamento dei beni comuni). Tutelare le persone che svolgono piccoli interventi di alterazione dello spazio pubblico attraverso i primi strumenti in via di approvazione (Albo del volontariato singolo, Nuovo Regolamento per l’Adozione del verde pubblico). Diffondere la conoscenza e l’informazione sui nuovi strumenti normativi, e sulle opportunità che questi strumenti offrono ai cittadini (Far filò, Albo del volontariato singolo, Nuovo Regolamento per l’Adozione del verde pubblico e Bozza del Regolamento dei beni comuni). Diffondere la conoscenza e l’informazione sulla creazione e aggiornamento di un data-base pubblico sulle pratiche di vivere comune spontanee e organizzate. Accrescere il numero di esperienze raccolte.
Risultati Attesi
Elaborazione della Carta delle pratiche spontanee di vivere comune, con i principi e linee guida delle pratiche rispetto ai quali il nuovo Regolamento deve essere coerente. Analisi degli indicatori di valutazione del Regolamento beni comuni. Realizzazione di micro-interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana a cura dei cittadini, essenziali e funzionali al benessere delle comunità locali. Produzione di un video dal taglio documentaristico, per raccontare, valorizzare e condividere le pratiche spontanee di vivere comune conosciute durante il processo partecipativo. Ampliamento del data-base on-line, presente nel sito dell’Urban Center, uno strumento navigabile volto alla conoscenza e alla promozione delle pratiche spontanee di vivere comune. Potenziamento di una rete informale di conoscenza e confronto tra gli abitanti dei diversi territori, soprattutto appartenenti alle realtà più periferiche, e consolidamento delle “comunità Ferrara mia”.
Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo
Sì
Descrizione Documenti
Documento di proposta partecipata
Upload Documento finale condiviso
Risultati conseguiti
I sopralluoghi e i ripetuti incontri nei territori hanno permesso ai tecnici della pubblica amministrazione di entrare in contatto e dialogare con molti cittadini, diverse le situazioni di conflitto e le critiche, cosi come l’incontro con gruppi di cittadini più coesi, motivati e disponibili. Il percorso ha portato alla creazione di un rapporto diretto di dialogo e collaborazione tra uno/due uffici della p.a. (Urban Center e Ufficio verde) e circa venti comunità di pratiche di differenti parti della città. L’obiettivo intangibile che si sta cercando di raggiungere è quello di rafforzare un modo di pensare e di agire propositivo e costruttivo tra cittadini e tecnici del Comune. Inoltre, all’interno della pubblica amministrazione è maturata l’esigenza di chiarire e formalizzare la macchina amministrativa responsabile della gestione nel tempo del Regolamento, improntata sull’intersettorialità e sul rapporto diretto con la cittadinanza. Diversi i micro-interventi di rigenerazione urbana realizzati in questi mesi dai cittadini, alcuni di natura estemporanea volti a favorire la socializzazione, altri di carattere permanente inerenti soprattutto il miglioramento delle aree di verde pubblico. Le variazioni del Regolamento occupazione suolo pubblico e l’introduzione di un nuovo Regolamento per la cura e riconversione del verde pubblico hanno inciso più o meno direttamente sulla possibilità di realizzazione di questi interventi. La sensazione di essere parte di una comunità collettiva di intenti e interessi comuni, e gli incontri di conoscenza e confronto tra cittadini di diverse parti della città sono stati risultati importanti del percorso.
Indice di partecipazione
Livello di partecipazione
EMPOWERMENT
Documenti di proposta partecipata previsti
Sì
Requisiti per la Certificazione di Qualità
Anno della certificazione
2015
Sollecitazione realtà sociali
I casi-studi sono stati individuati tra le pratiche spontanee di vivere comune conosciute nella prima fase del processo. La selezione è stata guidata da criteri prevalentemente soggettivi, privilegiando le persone dimostratesi particolarmente interessate e disponibili, tralasciando il profilo oggettivo e la sua stretta coerenza con le priorità progettuali teoriche della nuova fase.
Modalità di inclusione
La prima fase del percorso partecipativo sarà dedicata in maniera quasi esclusiva alle attività su campo di ascolto e stimolazione del territorio: osservazioni, sopralluoghi, interviste, supporto e comunicazione delle attività realizzate dalle comunità di pratiche spontanee individuate come casi-studio pilota. Nei luoghi delle comunità coinvolte saranno attivati dei punti di osservazione e ascolto e verranno realizzate diverse passeggiate, monitoraggi e sopralluoghi informali
Tavolo di Negoziazione
Il primo incontro del TdN si è già svolto nel mese di settembre ed ha portato all'approvazione dell'accordo formale, successivamente si prevedono almeno altri due incontri del TdN: nella fase iniziale di condivisione dell’analisi e delle modalità di svolgimento dei laboratori, nella fase finale di sintesi dei principi e linee guida delle pratiche spontanee di vivere comune. Gli incontri si divideranno in un due parti: la prima con un numero di partecipanti ristretto e limitato ai due punti di vista privilegiati del processo, i portavoce delle comunità e i tecnici dell’U.T.I, nella seconda parte invece, si prevede la realizzazione di una sessione plenaria allargata ad altri soggetti strategici per la riuscita del percorso: i sottoscrittori dell’Accordo Formale, i responsabili politici e tecnici, altri abitanti coinvolti nelle pratiche previo invito mirato o richiesta di adesione preventiva. In ogni caso, tutti i momenti sono pubblici, chiunque potrà assistere a qualsiasi momento dell’incontro.
Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura
Durante i sopralluoghi si utilizzerà lo strumento del monitoraggio-analisi attraverso una metodologia di rilevazione definita di “stima per strada”. La metodologia dell’ascolto attivo sarà utilizzata continuamente durante il processo: dalle attività su campo, ai laboratori e al TdN.
Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura
Gruppi di discussione condotti da facilitatori con metodo della lista delle opzioni possibili
Modalità di comunicazione dei risultati del processo
Il processo partecipativo sarà accompagnato in tutte le sue fasi, da un’adeguata comunicazione in grado non soltanto di aumentare la qualità e l’efficacia del percorso, ma in grado di coinvolgere attivamente i partecipanti rendendoli vettori di informazione e di conoscenza. Presenti componente statica - di documentazione del processo - e componente dinamica, che includerà tutte quelle comunicazioni che il processo attiva attraverso il territorio.
Sintesi della valutazione regionale
Progetto certificato dal Tecnico di garanzia ai sensi dell’art. 8 lettera b) della LR n. 3/2010
Requisiti previsti dal Bando Regionale
Premialità settore
Qualità dell’accesso ai servizi pubblici e istituti di partecipazione
Premialità accordo formale preventivo
Si
Premialità modalità del monitoraggio
L’attività di monitoraggio e di controllo si avvierà nel mese di giugno 2016, dopo il previsto Orientamento di Giunta di accoglimento del Documento di proposta partecipata, che stabilirà la chiusura formale della seconda fase di Ferrara mia. Urban Center e le comunità di pratiche spontanee sottoscrittrici l’Accordo Formale saranno responsabili di monitorare l’impatto concreto delle proposte sugli iter amministrativi e in particolar modo sul Regolamento dei beni comuni. Si prevede il coinvolgimento ulteriore dei portavoce delle nuove comunità che emergeranno antecedentemente all’avvio del primo laboratorio di discussione organizzata. Tale gruppo operativo avrà nell’Urban Center il soggetto di riferimento per interfacciarsi con i tecnici e gli altri organi collegiali della PA, quali la giunta e il consiglio comunale.
Premialità istanze
No
Premialità petizioni
Si
Premialità altre manifestazioni di interesse
Si
Premialità zone terremotate
Non prevista come premialità nel bando di riferimento
Bonus Parità di Genere
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Bonus Accessibilità
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Premialità a soggetti specifici
Non prevista nel bando di riferimento
Progetto in materia di transizione ecologica
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Bonus staff di progetto
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Bonus integrazione settori
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Bonus Beni Confiscati
Non previsto come premialità nel bando di riferimento
Riserva di posti
Riserva di posti non prevista nel bando di riferimento
Anno Finanziamento
2015
Importo finanziato dal Bando
6.100,00 €
Tipologia di Soggetto proponente
Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti
Cofinanziamento
Si
Percentuale Cofinanziamento
45%
Allegati
Crediti
Processo segnalato da
Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 29/01/2020