Regione Emilia-Romagna

Via Giuliana 32

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CertificatoFinanziato

Processo

Stato di avanzamento

Concluso

Natura Processo

Processo certificato e finanziato

Anno della certificazione

2022

Anno Finanziamento

2022

Importo finanziato dal Bando

15.000,00 €

Cofinanziamento altri soggetti

No

Costo complessivo del processo

15.000,00 €

Anno di avvio

Anno di chiusura

2023

Data inizio del processo

08/02/2023

Data fine del processo

05/12/2023

Durata (mesi)

10

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale - Funzioni assegnate

Il progetto prevede la costituzione del Comitato di Garanzia Locale, la cui composizione sarà di 5 membri. Si prevede la presenza di un/a componente individuat* dall’Amministrazione comunale, dall’associazione Libera E-R e dalla Agenzia Cooperare con Libera Terra. Gli/le altri/e 2 componenti verranno nominat* nelle prime sedute del Tavolo di Negoziazione. Nella composizione del tavolo si terrà conto inoltre della parità di genere. Mentre il TdN sarà garante della partecipazione e dell’inclusione, il CdG darà garanzia sull’andamento del processo, monitorando. Si prevede che il CdGaranzia si riunisca nella fase di svolgimento del processo per dare suggerimenti migliorativi, verificare il rispetto dei tempi del progetto, il rispetto delle fasi del processo e per verificare che il processo sia inclusivo. In fase di conclusione del processo il Comitato di Garanzia si riunirà nuovamente per verificare che si stiano mettendo in campo tutti gli strumenti per giungere verso il Documento di Proposta Partecipata. Infine, il Comitato potrebbe continuare a riunirsi anche a progetto concluso, per supportare l’ente nell’attuazione delle pratiche e delle politiche condivise dal TdN e per valutare gli esiti di queste politiche ed il loro impatto sulla comunità.

Tavolo di Negoziazione

La fase prodromica del percorso sarà dedicata, tra le altre cose, alla “Mappatura e coinvolgimento degli attori sociali, politici e civici del territorio, che possano incidere in modo trasversale alla policy”. Da una prima valutazione, nella frazione di Longastrino, risultano attive alcune esperienze sociali alle quali ci si rivolgerà già dalle prime fasi sia per la somministrazione dei questionari sia per il coinvolgimento nel TdN: comitato Lungo le Strine, Consulta Giovani e Centro Polivalente di Alfonsine, Parrocchia di Longastrino, presidi sindacali di CGIL, Cisl e Uil, Centro di documentazione storico, Associazione Avviso Pubblico, ecc. Questi rappresenteranno il primo nucleo di soggetti che verranno invitati al tavolo, accanto alle realtà sociali aderenti alla rete di Libera, con sedi o nuclei presenti sul territorio e ai presidi studenteschi e territoriali di Libera. Tra gli ulteriori soggetti, rientra inevitabilmente l’azienda agricola Le.Ni Srl in sequestro, attualmente occupante alcuni immobili (stalle, ecc) del complesso di beni di Via Giuliana 32. Il Tavolo, rimarrà ovviamente aperto ad altri eventuali soggetti sociali organizzati in associazioni o comitati già presenti oppure sorti conseguentemente all’attivazione del processo o di cui si è venuti a conoscenza dopo l’attivazione del processo. Le modalità di ingaggio al Tavolo sono definite da inviti diretti alle realtà mappate sul territorio e da un call pubblica mirata alla libera manifestazione di interesse da parte dei soggetti rimasti eventualmente esclusi dalla mappatura. Gli stakeholders e i cittadini interessati a partecipare al processo partecipativo, individuati anche attraverso la manifestazione di interesse, saranno ascoltati e coinvolti nella co-progettazione, attraverso incontri con i membri del TdN ed eventualmente del Comitato di Garanzia. Il TdN potrà essere allargato, durante tutto il periodo di svolgimento del processo, ad ulteriori soggetti rappresentativi delle comunità locali.

Soggetto beneficiario dei contributi

Associazione Libera

Titolari della decisione

Comune di Argenta

Soggetti esterni

CSV Terre Estensi (CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO TERRE ESTENSI MODENA)

Partecipanti

Singoli cittadini

Territorio Interessato

Mappa

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Argenta

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

I beni confiscati sono l’attestazione più evidente dell’attività criminale sul territorio. Le organizzazioni criminali e mafiose hanno necessità di investire, riciclare, accrescere il proprio potere economico attraverso gli investimenti e, nel percorso di radicamento e controllo sociale, di ostentare tali ricchezze. Una volta confiscati, i beni possono diventare attivatori di partecipazione per l’intera comunità. Del resto, la finalità principale della raccolta di un milione di firme promossa da Libera, che ha portato alla Legge n. 109 del 1996, è proprio il riuso dei beni sottratti alle organizzazioni criminali, o meglio il loro riuso sociale. La raccolta di firme aveva l’emblematico slogan “la mafia restituisce il maltolto”. Siamo molto affezionati a questo slogan, così come siamo legati a questa legge che, nel corso di questi 25 anni, ha consentito il riutilizzo sociale di migliaia di beni. Solo in una dimensione etica di corresponsabilità è possibile immaginare una trasformazione di questi luoghi da beni esclusivi a beni comuni e condivisi. Il percorso partecipato proposto si sviluppa su piani differenti e molteplici nella speranza di raccogliere nel percorso le migliori energie presenti sul territorio, con particolare riguardo alle giovani generazioni. 1. CONDIVISIONE DEL PROGETTO - FORMAZIONE DEL PERSONALE INTERNO ALL'ASSOCIAZIONE in grado di progettare, organizzare e gestire processi, alle pratiche e ai metodi partecipativi (L.r. 15/2018). è possibile arricchire la professionalità dei funzionari interni coinvolti nei processi partecipativi e renderli progressivamente più autonomi nella loro gestione. - QUESTIONARIO DI CONSULTAZIONE da somministrare in forma cartacea e/o online ai cittadini ed alle cittadine per uno studio sui bisogni del territorio, per indagare le condizioni di partenza, di conoscenza e per valutare l’esistenza di possibili ostacoli in grado di impedire la partecipazione al sistema della democrazia partecipativa. - MAPPATURA E COINVOLGIMENTO DEGLI ATTORI sociali, politici e civici del territorio, che possano incidere in modo trasversale alla policy. L’obiettivo in questa fase è includere, immediatamente dopo le prime fasi del processo, altri eventuali soggetti sociali organizzati in associazioni o comitati già presenti oppure sorti conseguentemente all’attivazione del processo o di cui si è venuti a conoscenza dopo l’attivazione del processo. 2. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO APERTURA - FASE DI INGAGGIO: mappatura delle realtà che gravitano intorno allo spazio e che possono essere portatrici di interesse nei confronti dello spazio a livello di gestione e di frequentazione. - FASE DI ASCOLTO: focus group con l’Amministrazione comunale per l’identificazione dei bisogni e delle trasformazione/direzioni che coinvolgono il contesto di Longastrino, Interviste e focus group con la cittadinanza e le realtà ingaggiate che aderiscono al tavolo di concertazione - FASE DI INFORMAZIONE E APPROFONDIMENTO - FOCUS SUI GIOVANI: 1) I LABORATORI - percorsi laboratoriali incentrati sul tema delle mafie, sulla prevenzione e sugli strumenti di contrasto, sulla cultura dell’antimafia e della legalità democratica e sullo studio e il racconto dei beni confiscati; 2) DIALOGO STRUTTURATO TRA GIOVANI E AMMINISTRATORI LOCALI – è previsto un incontro tra i giovani e le giovani del luogo e i decisori politici locali per attivare un processo di pianificazione e programmazione partecipata delle politiche giovanili locali. - ALTRI PUBBLICI: - Laboratori informativi sulla cultura dell’antimafia e sullo studio dei beni confiscati e di esperienze inerenti nel territorio circostante. - FASE DI COPROGRAMMAZIONE: tavolo di confronto e definizione delle destinazioni d’uso che il bene può accogliere: in che termini si concretizza l’ambito di intervento? cosa vuol dire che lo spazio si apre ad una destinazione sociale? - FASE DI COPROGETTAZIONE : realizzazione dei “Campi Estivi” per un’esperienza immersiva nei beni confiscati alle mafie. Chi partecipa ai campi di Impegno e Formazione si inserisce in un contesto di mobilitazione quotidiana, ampia e partecipata, che coinvolge coordinamenti e presidi di Libera, cooperative sociali, associazioni e realtà attive nella sua rete. Partecipare significa prendere parte a quel movimento che vuole trasformare i territori e i luoghi dove le mafie e i poteri criminali agiscono, proponendo un modello sociale, ambientale, culturale ed economico alternativo. In questo contesto, i beni confiscati sono il motore di una trasformazione fisica e sociale dei territori: da simbolo del potere mafioso si trasformano in beni comuni aperti alla comunità e attenti ai suoi bisogni, dove lavoro sano, rispetto per le persone e per l’ambiente, diritti, solidarietà e inclusione sociale diventano le coordinate di un nuovo paradigma. Crediamo che questa sia una sfida al passo con i tempi, in Italia come in Europa, che affianchi indispensabilmente l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura con l’impegno sociale e la corresponsabilità. Organizzazione di incontri per coprogettare soluzioni con cittadini cittadine ed istituzioni e ai giovani coinvolti nel percorso, e presentazione delle idee alla cittadinanza. CHIUSURA - FASE DI PROMOZIONE PUBBLICA: realizzazione di iniziative pubbliche sul bene, momenti di approfondimento tematico e di animazione territoriale. - REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI PROPOSTA PARTECIPATA in cui si darà un indirizzo condiviso sulle ipotesi di riutilizzo sociale del bene. Questa proposta verrà presentata nel corso di un incontro pubblico, al quale potranno prendere parte tutti gli stakeholder. 3. IMPATTO SUL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO/DECISIONALE Una volta elaborato il documento di proposta partecipata contenente le ipotesi progettuali di riutilizzo sociale del complesso di beni di Via Giuliana 32, sarà rilevante monitorare la fase di attuazione e deliberazione da parte dell’Ente decisore. Attività realizzata in primo luogo dal costituito Comitato di Garanzia, in collaborazione con l’associazione proponente, i partner di progetto e del Tavolo di Negoziazione da tenere attivo sino all’adozione della delibera comunale. I soggetti suindicati continueranno a promuovere momenti di sensibilizzazione, approfondimento e confronto sulle proposte progettuali, sino alla delibera di assegnazione del complesso dei beni di Via Giuliana. Di particolare rilevanza, inoltre, è il ruolo di Libera e della sua rete. Da sempre l’Associazione è impegnata territorialmente in attività di sensibilizzazione, promozione e monitoraggio delle esperienze di gestione e riutilizzo dei beni confiscati da parte degli enti locali e/o soggetti assegnatari. Un'attività che viene portata avanti in tutto il territorio regionale, per il tramite dei coordinamenti territoriali e dei Presidi. Attività che viene promossa ordinariamente (indipendentemente da percorsi di partecipazione attivi) e che accompagnerà anche il bene di Longastrino alla alla chiusura del percorso.

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

Questionario on line ai cittadini

Numero partecipanti (stimate o effettive)

490

Presenza femminile rilevata

Si

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Femminile

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Si

Figure Professionali

Facilitatori (Esterni) / Esperti della specifica materia trattata (Esterni)

Tecniche di Partecipazione

Design Thinking / Focus Group

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Creare una maggiore consapevolezza sul tema della presenza mafiosa in Emilia-Romagna. - Aumentare l’attenzione sulla presenza dei beni confiscati e sulle modalità del loro riutilizzo a fini istituzionali e/o sociali. - Promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione diretta dei giovani - in particolare verso coloro che sono a rischio devianza e dispersione scolastica - alla vita civile della loro comunità coinvolgendoli nello studio dei beni confiscati e nella realizzazione del prodotto finale su essi. - Ampliare la partecipazione dei giovani alla vita civile della comunità locale di Argenta, e della stessa frazione di Longastrino, coinvolgendo loro non solo nella realizzazione delle attività, ma ascoltando la loro voce ed i loro bisogni già nelle fasi di progettazione sociale e di programmazione delle attività. - Incentivare il lavoro in rete dei coordinamenti e presidi di Libera con le istituzioni nei diversi territori. - Progettazione partecipata, sostenibilità progettuale e valorizzazione sociale dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione. - Favorire e sviluppare il dialogo tra l’Amministrazione locale e le realtà sociali e civiche del territorio. - Sensibilizzare ed incentivare il vasto mondo del Terzo Settore a valorizzare i beni confiscati presenti sul territorio, per dare senso compiuto alla L. 109/96. - In attuazione con i principi della trasparenza, far conoscere la storia del bene, e raccontare quali fasi stanno segnando ora il percorso di riuso sociale (la storia criminale, il sequestro, la confisca, l’assegnazione), andando verso il percorso di progettazione partecipata del riutilizzo sociale. - Consolidare gli strumenti di consultazione già esistenti nel Comune di Argenta come l’organo dei “RAPPRESENTANTI DI PARTECIPAZIONE CITTADINA DI LONGASTRINO”, o le Consulte dei Giovani, e trovare nuovi metodi di partecipazione alla vita politica locale di una piccola frazione come quella di Longastrino, che vanta una sua identità e le sue peculiarità. - Migliorare le competenze teoriche e pratiche necessarie a operare con efficacia e tempestività, a programmare gli interventi finanziari pubblici e privati di sostegno ai piani di azione attuativi della strategia nazionale ed alle progettualità di riutilizzo dei beni con metodo partecipato, a sviluppare relazioni virtuose tra istituzioni, enti locali, imprese, sindacati e associazioni per l’aumento dei beni confiscati destinati e assegnati con finalità pubbliche e sociali. - Approfondimento su contesto mafioso nel territorio e mappatura dei beni.

Risultati Attesi

Il prodotto del percorso partecipativo sarà rappresentato da ipotesi progettuali di riutilizzo del compendio di beni confiscati in Via Giuliana, coerenti con il decreto di destinazione ANBSC, prediligendo forme di imprenditoria sociale, finalizzata all’inserimento socio-lavorativo.

Risultati conseguiti

Alla luce dei risultati attesi da questo percorso, pubblichiamo una lista dei risultati specifici ora conseguiti: - aumentata l’attenzione sulla presenza dei beni confiscati e sulle modalità del loro riutilizzo a fini istituzionali e/o sociali; - promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione diretta dei giovani alla vita civile della loro comunità coinvolgendoli nello studio dei beni confiscati e nella realizzazione del prodotto finale su essi; - ampliata la partecipazione dei giovani alla vita civile della comunità locale di Argenta, e della stessa frazione di Longastrino, coinvolgendo loro non solo nella realizzazione delle attività, ma ascoltando la loro voce ed i loro bisogni già nelle fasi di progettazione sociale e di programmazione delle attività; - incentivato il lavoro in rete dei coordinamenti e presidi di Libera con le istituzioni nei diversi territori. - favorito il dialogo tra l’Amministrazione locale e le realtà sociali e civiche del territorio; - consolidati alcuni strumenti di consultazione già esistenti nel Comune di Argenta come l’organo dei “RAPPRESENTANTI DI PARTECIPAZIONE CITTADINA DI LONGASTRINO”, o le Consulte; - realizzati focus e approfondimenti sul contesto mafioso nel territorio e mappatura dei beni; - raggiunto un prodotto del percorso partecipativo in grado di rappresentare delle ipotesi progettuali di riutilizzo del compendio di beni confiscati in Via Giuliana, coerenti con il decreto di destinazione ANBSC, prediligendo forme di imprenditoria sociale, finalizzata all’inserimento socio-lavorativo. Sono stati altresì raggiunti degli obiettivi non attesi: rispetto ad alcune attività in programma, non era previsto, ad esempio, che alcuni aperitivi tematici promossi durante la fase avvio - parallelamente alla fase di mappatura degli stakeholder - potessero rivelarsi utili all’ingaggio, a diffondere le informazioni sul percorso che si stava avviando, e a consolidare dei legami tra i primi attori sociali coinvolti. Allo stesso modo, non erano previste delle visite al bene da parte di istituti scolastici di Ferrara e Argenta e di gruppi scout, eppure queste si sono rivelate molto utili a costruire le fasi di coprogrammazione e coprogettazione e a riuscire a realizzare delle attività mirate ai/lle giovani. Infine, non era prevista la produzione e pubblicazione di un podcast sulla storia del bene di Longastrino, e in generale sul percorso di VIA GIULIANA 32, eppure questo sarà utile a promuovere i risultati di questo progetto. Inoltre, si riscontra una accresciuta qualificazione non solo dello staff di progetto, ma anche del personale dell’amministrazione pubblica coinvolto nel processo partecipativo. In particolare, è stato riscontrato un elevato interesse ai temi e un elevato grado di partecipazione già coinvolti nelle prime fase del processo (ad esempio, nella formazione del personale). Sia l’Amministrazione comunale sia personale del Comune hanno collaborato a tutte le fasi del processo, essendo di supporto anche negli aggiornamenti del sito, nella mappatura degli stakeholder, nel fornire mappe e informazioni utili come ufficio tecnico per l’elaborazione del DocPP, nel garantire sopralluoghi e collaborazione nell’organizzazione di tutte le iniziative.

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

Descrizione Documenti

Documento di proposta partecipata

Upload Documento finale condiviso

Livello di partecipazione

EMPOWERMENT

Indice di partecipazione

30 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

A partire dalla rete già esistente e consolidata di Libera E-R si coinvolgeranno attraverso una comunicazione mirata (email; newsletter) e l’organizzazione di incontri tutti gli attori e i portatori di interesse nel territorio. In Emilia-Romagna i soci sono circa 1500, presenti in 9 province, organizzate in altrettanti coordinamenti provinciali e 19 presidi locali. Libera E-R vanta al suo interno l’adesione e la partecipazione di ben 31 associazioni (come Arci, Acli, Agesci, Cngei, Uips, Csi, Fuci, Cgil, Cisl, Uil, Unione degli Studenti, Link, Rete della Conoscenza, Spi, Cia, Legambiente, Avviso Pubblico, Anpas, ecc.) A queste si aggiungono alcune centinaia di volontari che nel 2022 hanno dato un contributo concreto e fondamentale all’azione di Libera Emilia-Romagna sul territorio. Inoltre in Emilia-Romagna sono impegnate quattro università ed aderiscono altrettante classi e scuole di diverso ordine e grado. Accanto a Libera, in questi 15 anni, ha mosso i suoi passi un’importante esperienza sorta dalla volontà di importanti imprese cooperative, che in questo progetto aderisce come partner. Nel 2006, infatti, nasce l’Associazione Cooperare con Libera Terra – Agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità. La presenza competente e professionale dell’Agenzia ho consentito di raggiungere importanti obiettivi nei percorsi imprenditoriali sui beni confiscati nati sotto il marchio Libera Terra. La mission è consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative che gestiscono beni e terreni confiscati al crimine organizzato attraverso il trasferimento di know how, una “banca delle competenze” al servizio delle giovani cooperative. I principali soggetti organizzati e non, sui quali verranno indirizzate le richieste di partecipazione sono quelli operanti nella frazione di Longastrino, come RPC Rappresentanti di Partecipazione, l’Associazione Lungo le strine, Consulta Giovani e Centro Polivalente di Alfonsine, Parrocchia di Longastrino, presidi sindacali di CGIL, Cisl e Uil, Centro di documentazione storico, Associazione Avviso Pubblico senza tralasciare le realtà operanti nei due comuni di riferimento, Argenta (FE) e Alfonsine (RA), con attenzione per i due Istituti Agrari del territorio di Ferrara e Ravenna. Ad essere coinvolta potrebbe essere anche la comunità La Fiorana, che ospita malati psichici nel territorio di Argenta. Un’attenzione particolare sarà rivolta agli studenti degli istituti superiori dei due comuni mediante incontri programmati sul bene confiscato. Verranno, inoltre, rivolti inviti specifici - per la caratteristica del bene oggetto del percorso - alle associazioni di categoria del mondo agricolo (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), oltre che alle associazioni di rappresentanza delle cooperative (Legacoop, Confcooperative, AGCI).

Modalità di inclusione

Il coinvolgimento della comunità partirà con due incontri pubblici organizzati nei due comuni in cui si divide la piccola frazione di Argenta, uno nel comune di Argenta ed uno nel comune di Alfonsine. Partendo da questi incontri pubblici, ed incontrando la gente dei due luoghi, si cercherà di fare conoscere già la natura del progetto, e a coinvolgere la comunità all’interno del processo partecipativo che ruota attorno al bene che si trova in “via Giuliana 32”. La comunità sarà ingaggiata a partecipare al processo attraverso una call to act che avrà luogo sui principali canali di comunicazione (sito e pagine del Comune, articoli di giornale). Durante la fase preliminare del processo sarà realizzata una mappatura di tutte le realtà da coinvolgere, con particolare attenzione su quelle culturali o giovanili, al fine di amplificare la diffusione delle attività tra cittadini e stakeholders. Pian piano , attraverso l’avvio delle diverse fasi del progetto, il coinvolgimento si allargherà a tutta la comunità. Verranno coinvolte le scuole (in particolare gli istituti di agraria di Argenta ed Alfonsine), le associazioni giovanili, gli oratori, i centri estivi per rendere più semplice il coinvolgimento nelle iniziative di cittadini, anche giovanissimi, interessati alla vita comunitaria e alla progettazione dello spazio. Per tutta la durata del percorso si effettuerà una puntuale comunicazione sugli stati di avanzamento, sui contenuti e i vari appuntamenti. Il calendario degli incontri, i contenuti e gli esiti progressivi del percorso saranno tempestivamente resi pubblici (online e offline). Strutturando insieme un percorso, sarà possibile coinvolgere oltre all’Amministrazione comunale, anche le altre realtà sociali e civiche del territorio, e gli organi di Consultazioni comunali della frazione di Longastrino, come ad esempio, l’organo de I rappresentanti e le rappresentanti di “Partecipazione Cittadina” di Longastrino (istituito ai sensi REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI RAPPRESENTANTI DI PARTECIPAZIONE CITTADINA Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 4 del 28/03/2015 - Modificato con deliberazione del consiglio comunale n. 58 del 30/09/2019) . Questo organo ha il compito di agire al fine di stimolare il coinvolgimento della cittadinanza e farsi interpreti e promotori delle legittime istanze dei residenti nelle frazioni, nonché di coloro che nelle frazioni esercitano attività prevalente di lavoro o studio. Rappresentano, pertanto, un riferimento per i cittadini che risiedono nel territorio comunale o che sono comunque impegnati nell'ambito di Associazioni, di organizzazioni di volontariato e di realtà sociali, sportive e culturali attive sul territorio stesso. Costituisce uno spazio di riflessione e consultazione per l'Amministrazione ed altre istituzioni, dove far confluire nuove idee, per il governo di un territorio sempre più complesso e composito per assicurare l'esercizio della democrazia.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

Nella fase di avvio del percorso verranno realizzate interviste e focus group gestiti da facilitatori, con la finalità di indagare i bisogni, creare un patrimonio comune delle esigenze del territorio a cui il progetto può rispondere ed avviare un tavolo di negoziazione per la definizione delle direzioni che la progettazione sul bene dovrà perseguire. Nella intermedia, verrà predisposta un tavolo di negoziazione con lo scopo di definire le vocazioni d’uso che possono rispondere alle esigenze mappate; all’assemblea prenderanno parte i componenti del tavolo di negoziazione e i cittadini e le cittadine che vorranno aderire in una modalità più attiva al percorso. Durante l'assemblea, sono previsti lavori di gruppo facilitati da persone formate dello staff e una plenaria in avvio e chiusura al fine di allineare tutte le persone e realtà partecipanti. In seguito all’emersione delle vocazioni, le soluzioni verranno individuate attraverso l’organizzazione di workshop dedicati ai giovani e ai cittadini e alle cittadine dell’area per definire soluzioni desiderate e desiderabili che seguiranno la metodologia del design thinking. Le soluzioni proposte vengono presentate in un’assemblea pubblica nella quale i cittadini e le cittadine dell’area possono segnalare la loro impressione rispetto alle soluzioni e successivamente il tavolo di negoziazione insieme al comitato di garanzia e ai gruppi proponenti definiscono le modalità di sperimentazione durante i campi estivi. Le sperimentazioni saranno guidate e supportate da strumenti di monitoraggio che consentiranno ai partecipanti dei centri estivi di partecipare attivamente al monitoraggio delle azioni proposte.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

Nella fase di chiusura verrà organizzato un incontro del tavolo di negoziazione per validare un’unica soluzione da presentare alla Pubblica Amministrazione, accogliendo ed elaborando quanto emerso dal monitoraggio delle sperimentazioni.

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

“Via Giuliana 32” avrà un suo piano di comunicazione per garantire trasparenza, diffusione delle iniziative, coinvolgimento attivo della cittadinanza. Attraverso l’uso di strumenti di comunicazione tradizionale online e offline (sito web, social - Facebook e Instagram -, newsletter, volantini e manifesti) e di comunicazione digitale inclusiva (una serie podcast che racconti il bene anche a persone non vedenti, brevi video sottotitolati in italiano e nelle lingue principali di riferimento della comunità di riferimento). Gli strumenti inclusi nel piano di comunicazione sfrutteranno inoltre diversi linguaggi non solo per dare voce a chi vive lo spazio, ma anche per far conoscere il luogo a partire dalla sua storia criminale, attraversando la storia della sua confisca e della sua assegnazione, per andare verso una nuova storia di riuso e riutilizzo in un’ottica di progettazione condivisa e di conoscenza diffusa del significato che c’è dietro allo spazio. Linguaggi pensati per coinvolgere in modo trasversale e partecipativo tutta la comunità. Tutti elementi che terranno sempre conto di tre aspetti: L’utilizzo di siti web e canali social già esistenti, in modo da avere già un ampio bacino di persone a cui arrivino le informazioni, a livello territoriale e regionale. In particolare, verranno utilizzati i canali social di tutte le realtà partner e il sito web del Comune di Argenta. L’utilizzo di strumenti inclusivi, che garantiscano il coinvolgimento di persone solitamente escluse da percorsi di impegno attivo e di conoscenza di determinate tematiche: tramite uno studio sulla comunità di riferimento, si indirizzeranno gli strumenti comunicativi in modo tale che raggiungano non solo più persone possibili, ma anche che non ne escludano. Nello specifico, si individueranno le principali lingue utilizzate sul territorio e si strutturerà un piano di comunicazione che arrivi anche a persone non udenti e non vedenti, attraverso lo strumento di podcast e video sottotitolati. Il piano di comunicazione terrà sempre conto di una delle necessità alla base del percorso: garantire che la filiera del dato sui beni confiscati sia trasparente ed accessibile, dando spazio al protagonismo della comunità e della società civile organizzata, che solo conoscendo può progettare e programmare nuovi spazi comuni. Per raccontare la storia del bene si favorirà inoltre il racconto del processo che man mano si svilupperà attorno al bene di Longastrino, il cambiamento che giorno dopo giorno si costruirà

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica, di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1842  del 02/11/2022

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Tipologia di Soggetto proponente

Enti Terzo Settore (ETS)

Premialità Tecniche

Settore

Politiche per lo sviluppo sostenibile

Progetto in materia di transizione ecologica

No

Accordo formale preventivo

2

Modalità del monitoraggio e indicatori

Una volta elaborato il DOCPP, verranno monitorate le fasi di attuazione e deliberazione da parte dell’Ente decisore. Attività realizzata in primo luogo dal costituito CdG, in collaborazione con l’associazione proponente, i partner di progetto e del TdN da tenere attivo sino all’adozione della delibera comunale. I soggetti suindicati continueranno a promuovere momenti di sensibilizzazione, approfondimento e confronto sulle proposte progettuali, sino alla delibera di assegnazione del complesso dei beni di Via Giuliana.Per garantire nel tempo la sostenibilità del progetto “Libera Emilia-Romagna APS” si impegnerà con l’Amministrazione comunale di Argenta, anche nelle seguenti attività, dopo la conclusione del progetto per tenere alta l’attenzione dopo la deliberazione o, in caso di mancata deliberazione, per proseguire nella sua attività di advocacy: stabilire delle modalità di ricerca di fonti di finanziamento e delle modalità di progettazione partecipata e co-progettazione per la partecipazione a bandi che permettano l’attivazione e realizzazione di progetti con i quali si possano realizzare le proposte di riutilizzo contenute nel Documento di Proposta Partecipata; inserire Longastrino nei luoghi dei campi estivi di Libera, per inserire il bene all’interno di percorsi di impegno e promozione della legalità; coinvolgere l’Amministrazione comunale nelle occasioni di formazione promosse dall’Associazione nazionale Libera in materia di riuso e gestione dei beni confiscati e nei momenti di confronto sul tema organizzati da “Libera Emilia-Romagna APS”.

Formazione del personale

0

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

Soggetti specifici

Entrambe le tipologie di soggetti (Soggetti non finanziati nell’ultimo triennio e soggetti organizzati della società civile)

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Bonus Giovani

Bonus Accessibilità

Bonus staff di progetto

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus integrazione settori

Allegati

01 - Scheda progetto

media/libera_progetto_bando2022.pdf /

02 - Documento di proposta partecipata

media/ass. libera er docpp.pdf /

03 - Relazioni intermedie e finali

media/ass. libera relazione finale.pdf /

04 - Presa d'atto Ente Titolare della decisione

media/ass. libera presa d'atto del comune di argenta.pdf

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 10/01/2024