Regione Emilia-Romagna

Ricerca-Azione sulla Zona della Stazione a Reggio Emilia

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Certificato

Processo

Stato di avanzamento

Progetto

Natura Processo

Processo certificato non finanziato

Anno della certificazione

2020

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

16.500,00 €

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale

Per garantire l’imparzialità del processo partecipativo sarà costituito un comitato di garanzia locale con il compito di verificare il rispetto dei tempi, delle azioni previste, dell’applicazione del metodo e il rispetto del principio d’imparzialità dei conduttori e con funzioni di monitoraggio dell’esito del processo. Il comitato, sarà composto da un rappresentante del Tavolo di negoziazione, votato a maggioranza all’interno del tavolo stesso, un rappresentante dell’amministrazione comunale, scelto tra un componente della Giunta o suo delegato, un rappresentante del Consiglio Comunale, scelto a maggioranza in una seduta del Consiglio Comunale dedicata all’informazione sul processo partecipativo, da un Tecnico della Partecipazione, figura con competenze specialistiche di partecipazione scelto all’interno del Comune ma non partecipante allo staff di progetto. Il Comitato avrà i seguenti compiti e strumenti: 1. verificherà che l’andamento del processo partecipato sia allineato con quanto candidato al presente bando, sia in termini di rispetto dei tempi, degli obiettivi e delle modalità stabilite; 2. garantirà che vi sia rappresentatività e raccordo tra i soggetti in campo, i soggetti attuatori della ricerca, e i soggetti destinatari della ricerca, potendo partecipare anche direttamente ai diversi momenti previsti dalla ricerca-azione; 3. controllerà che i diversi strumenti di comunicazione, previsti dal Piano di comunicazione, siano effettivamente eseguiti e che in particolare il sito internet istituzionale sia costantemente aggiornato; 4. si farà portavoce di eventuali istanze di pubblicazione, monitoraggio e verifica delle attività realizzate dai soggetti attuatori nel rispetto delle regole e modalità previste dal processo partecipativo della ricerca-azione.

Indirizzo

Piazza Prampolini, 1, 42121 Reggio Emilia

Tavolo di Negoziazione

Il tavolo di negoziazione sarà il luogo che garantirà la rappresentatività di tutti gli interessi in gioco e la gestione e conciliazione di eventuali conflitti. Il tavolo di negoziazione sarà costituito all’inizio del processo, composto, da subito, da componenti del protocollo istituzionale della zona stazione, già in essere, che garantiranno la presenza delle principali realtà associative della città e del quartiere, e da cittadini, sia residenti direttamente impattati dal progetto di riqualificazione urbanistica sia da residenti nel quartiere, titolari di esercizi commerciali, di attività di terziario e servizi presenti. Si tratterà cioè di tutti i soggetti che il progetto di ricerca-azione prevede di mappare e ascoltare al fine di garantire che il TdN possa rappresentare tutti i soggetti e gli interessi in gioco ed essere luogo di mediazione. Il protocollo della zona stazione sarà rappresentato nel TdN da propri delegati, scelti a votazione tra i partecipanti al tavolo. Le realtà produttive del quartiere, commerciali e del terziario, potranno individuare un loro rappresentate scelto a maggioranza tra i partecipanti alla ricerca-azione. I cittadini e i residenti saranno invece scelti a sorteggio tra tutti coloro che si saranno candidati all’interno di campioni demoscopici. Si prevede di arrivare a un numero di componenti in grado di garantire la rappresentatività degli interessi e categorie ma non superiore a una decina. Il tavolo di negoziazione avrà un duplice ruolo: 1. un ruolo di carattere operativo per garantire l’accesso a momenti di confronto e soluzioni negoziate in caso di conflitti. Negli incontri del TdN organizzati a questo scopo saranno raccolte le istanze di contraddittorio, verranno organizzati momenti di confronto, dibattito e mediazione sulle questioni critiche, si proporrà di redigere un documento di intenti finali e di regolamentazione delle decisioni. La gestione del dibattito all’interno del TdN, condotto dai mediatori della ricerca-azione, cercherà di tendere verso soluzioni all’unanimità, anche con votazioni se necessario, una volta affrontate le istanze di ognuno. Verrà considerata accettabile una soluzione con almeno l’85% del consenso; 2) un ruolo di carattere strategico ovvero di supervisione sulla gestione collaborativa e rappresentativa dell’intero processo Il tavolo si riunirà in seduta pubblica, anche in modalità da remoto, e sarà attivabile sia su richiesta anche di uno solo dei suoi componenti sia su richiesta di soggetti terzi che avanzino istanze sulla base di un effettivo interesse legittimo o livello di rappresentatività in relazione al progetto di ricerca-azione e relativamente alla zona stazione. Il funzionamento del TdN sarà normato da un documento che fungerà da regolamento e che sarà uno degli output attesi dalla prima fase del processo. Le sedute, i lavori e gli output del TdN saranno resi pubblici nello spazio web dedicato al progetto all’interno del sito istituzionale.

Titolari della decisione

Comune di Reggio Nell'Emilia

Territorio Interessato

Mappa

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Reggio Nell'Emilia

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

Dal punto di vista operativo, il processo di accompagnamento sarà articolato nei seguenti steps. A. fase di apertura per la condivisione degli obiettivi La condivisione del percorso ha già realizzato diverse azioni integrate tra loro, in ragione dell’attuale complessità della situazione e delle azioni in essere: 1. azioni di informazione degli stakeholder: sono stati realizzati incontri di informazione preventivi sia verso i referenti delle organizzazioni che agiscono come intermediatori sociali dell’area sia verso i soggetti che saranno direttamente coinvolti e impattati dal programma di rigenerazione urbanistica, ovvero i residenti e i commercianti. In questo caso le azioni sono state di informazione e coinvolgimento diretto, con incontri puntuali e cadenzati secondo un preciso programma già in corso. 2. azioni di informazione alla città: sono stati realizzati attività di ufficio stampa e di comunicazione istituzionale attraverso il sito istituzionale del Comune (www.comune.re.it); 3. azioni di informazione territoriale: sono state realizzate assemblee di quartiere aperte ai residenti, commercianti, altre attività economiche e altri enti e a tutti i cittadini interessati B. fase di svolgimento del processo: realizzare consenso ed empowerment Il percorso è suddiviso in fasi in rapporto agli obiettivi e alle metodologie scelte per l’azione. Fase apertura e di mappatura: analisi del contesto territoriale e degli stakeholder rilevanti, con focus su progetti, attività e dinamiche collaborative. Questo primo step comprende un’analisi context-specific e place-based finalizzata a far emergere le caratteristiche del contesto all’interno del quale si inserisce l’intervento di rigenerazione urbana della zona stazione in modo da capire quali possono essere le condizioni sistemiche e le caratteristiche chiave da tenere in considerazione. Tale analisi investigherà i bisogni espressi della popolazione e mapperà gli stakeholder prioritari. Da questo punto di vista, non verranno identificate solo le organizzazioni da coinvolgere nel processo, ma anche i soggetti da contattare e le “modalità di ingaggio” più idonee. Fase di ricerca-azione: interviste a stakeholder, intermediari sociali e focus-group. Il secondo step prevede la raccolta di istanze, idee, considerazioni e opinioni sulla situazione del quartiere, i bisogni e le indicazioni offerte dagli interventi realizzati in passato, quelli in atto e quelli previsti dal piano di rigenerazione urbana Piers. A tal fine, è possibile adottare un mix di metodologie di raccolta dati combinando interviste one-to-one e focus-group. Il numero complessivo di interviste e focus-group dipende dal numero di intermediari individuati. In parallelo alle interviste, sarà possibile affiancare una attività di osservazione etnografica delle attività organizzate nel quartiere (iniziative, riunioni istituzionali, gruppi di lavoro, attività di progetto, dopo-scuola, ecc.) per fornire anche un quadro d’insieme delle dinamiche socio-relazionali effettivamente presenti. Il materiale raccolto nelle fasi precedenti verrà analizzato secondo modalità tipiche della ricerca qualitativa e si cercherà di “triangolare” prospettive e punti di vista differenti. L’analisi permetterà di ottenere degli indicatori per impostare il lavoro di coordinamento delle collaborazioni tra gli intermediari sociali e il percorso di co-design delle funzioni di interesse collettivo (co-living, hortus conclusus, urban art pavillon) nonché utili spunti che possano permettere di individuare potenziali criticità e possibili rischi da evitare nell’implementazione del percorso partecipato stesso. Le azioni che saranno implementate sono le seguenti: a) analisi del materiale raccolto durante interviste e focus-group per far emergere temi di interesse trasversale, necessità specifiche, target di utenza e beneficiari, indicazioni sui possibili metodi di lavoro e di coinvolgimento degli stakeholder nelle successive fasi di animazione. b) l’analisi permetterà di elaborare una sorta di mappa delle relazioni e di realizzare una sentiment analysis attraverso la clusterizzazione degli intermediari in gruppi suddivisi in funzione del loro profilo, comprensione e interesse verso la zona, così da avere sia un riscontro sul grado e sul tipo di engagement dei diversi intermediari sia di individuare i soggetti più interessati al progetto e quelli più critici, permettendo quindi di adottare gli opportuni correttivi alle attività; fase di rilascio e accountability. I risultati della ricerca-azione saranno sottoposti a diversi momenti di validazione/confronto, oltre che pubblicizzazione, al fine di garantire la massima trasparenza del processo. A tal fine saranno istituiti il Tavolo di Negoziazione e il Comitato di Garanzia. C) Fase di impatto sul procedimento decisionale: l'output del processo candidato costituirà uno dei principali input del processo di co-design urbanistico di "902 abitare solidale"

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

totem multimediali che descrivono gli interventi di riqualificazione

Numero partecipanti (stimate o effettive)

100

Impatto emergenza Covid19 sul processo

Processo non modificato

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Oggigiorno i territori hanno la necessità di generare nuove risposte a bisogni emergenti che mettono a dura prova vecchie logiche economiche e sociali, soprattutto in contesti da ripensare in modo rilevante attraverso percorsi di rigenerazione urbana e sociale. Tali percorsi richiedono un presidio dei diversi campi del vivere quotidiano, affinché i policy maker e gli amministratori pubblici possano supportare lo sviluppo economico, sociale e culturale di un’area e rispondere alle istanze sempre più diffuse di equità, sostenibilità e benessere. Il Piano Integrato “902/Abitare Solidale” determinerà una riorganizzazione urbana e sociale della zona stazione, innestando virtuose dinamiche economiche e di sviluppo territoriale. L’obiettivo è dunque mettere in campo un approccio collaborativo alla ridefinizione dell’identità, delle funzioni e quindi del ruolo di questa importante zona della città, una delle principali porte d’accesso per visitatori, turisti, imprenditori, professionisti e ricercatori. Per garantire un qualificato percorso di accompagnamento al cambiamento e alla innovazione sociale del quartiere è dirimente facilitare la partecipazione il più possibile aperta e collaborativa dei diversi attori del territorio potenzialmente coinvolti dal cambiamento, affinché possano offrire il loro contributo all’obiettivo collettivo di rigenerazione dell’area. La collaborazione aperta rappresenta il caposaldo dei modelli di open innovation che, applicati al contesto delle politiche pubbliche, propongono un nuovo ruolo per i policy maker e gli enti locali: quello di agenti del cambiamento che supportano processi innovativi continui attraverso il sostegno alle dinamiche sociali di interazione, scambio e collaborazione. Tale approccio ruota intorno al concetto di ecosistema, nel quale svolgono particolare importanza le relazioni, che costituiscono il tessuto connettivo di un territorio e nel quale si innestano le azioni dei singoli attori che, a loro volta, possono trarre da esso vie di accesso privilegiate ad importanti risorse materiali e immateriali (informazioni, conoscenze, sostegno, fiducia, ecc.).L’approccio che ispira il presente progetto di ricerca-azione, basato sui principi illustrati, si fonda su un approccio ecosistemico la cui applicazione è finalizzata all’emersione delle caratteristiche socio-economiche, culturali e antropologiche del quartiere considerato, delle organizzazioni attive, del loro ruolo di intermediazione sociale, delle iniziative messe in campo, della loro percezione del territorio in termini di bisogni e visioni, e delle dinamiche collaborative messe in campo tra di loro e con altre organizzazioni della città.

Risultati Attesi

Il principale risultato atteso dal processo partecipativo qui candidato si sostanzia nella costruzione di un sistema di governance multistakeholder del processo di rigenerazione urbana che sarà avviato grazie al progetto ‘902 – Abitare solidale’ considerato come un’occasione per restituire alla comunità un’area vivibile e abitabile, fortemente riconosciuta dai suoi abitanti, in grado di ribaltare la percezione affermatasi si un’area di degrado e di emergenza sociale, a partire dai suoi abitanti ma più in generale per la città. I risultati specifici attesi sono a) aggiornamento della mappatura delle organizzazioni attive e delle relazioni collaborative e delle attività in essere; b) determinazione della presenza di servizi e il loro livello di strutturazione nell’area; c) elaborazione di ipotesi per la riorganizzazione dei servizi e delle relazioni collaborative tra gli intermediari sociali

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

No

Livello di partecipazione

PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Indice di partecipazione

15 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

Il processo di ricerca-azione sulla Zona Stazione partirà dalla sollecitazione e coinvolgimento diretto delle realtà sociali, sia organizzate che informali, presenti sul territorio. In particolare verranno coinvolti: 1. tutti i 23 firmatari del Protocollo della Zona Stazione. Il Protocollo si configura come la principale attività di governance istituzionale attuata dal Comune di Reggio Emilia al fine di rilanciare l’azione per il recupero e la cura del quartiere, rafforzando politiche strutturate di medio-lungo periodo finalizzate, attraverso il coinvolgimento degli abitanti e degli attori sociali operanti sul territorio, ad incrementare socialità e inclusione. Il Protocollo appare strumento utile per una progressiva trasformazione della zona e nel contempo un maggiore coordinamento fra le attività realizzate dai diversi attori. Il protocollo consente di condividere, sul piano del metodo, la necessità di partecipazione e responsabilizzazione dei residenti ma anche l’avvio di tavoli tematici di concertazione tra gli attori sulle principali istanze della zona: politiche abitative, politiche di sicurezza e coesione sociale, politiche per il sostegno al commercio, mobilità, rafforzamento dei presidi socio-sanitari, rafforzamento della rete di attività di carattere culturale, artistico e creativo, programmazione di eventi pubblici o politici. 2. i soggetti che, negli anni scorsi all’interno delle diverse edizioni del Protocollo per la sicurezza tra il Comune di Reggio Emilia e la Regione Emilia-Romagna, hanno avviato azioni e servizi nella zona Stazione allo scopo di ridefinirne identità e funzioni. L’accordo 2019 in modo particolare ha messo in campo un percorso di innovazione sociale gettando le basi per la costruzione di una cooperativa di comunità come strumento utile a far emergere ed a tenere insieme il protagonismo civico della comunità. L’accordo di programma 2020 intende riconoscere e rilanciare le azioni per il recupero e la cura del quartiere della zona stazione attraverso il coinvolgimento degli abitanti e degli attori sociali al fine di incrementare socialità ed inclusione. 3. infine, in relazione all’emergenza COVID, nel corso dell’estate 2020 un bando del Comune ha finanziato in Zona Stazione un progetto di innovazione sociale che vede diversi partner coinvolti in azioni integrate per: 1. aumentare la fruibilità degli spazi pubblici per generare spazi di comunità per le attività di quartiere sia nella dimensione educativa che sportiva che ricreativa e sia indoor (spazi al chiuso del Comune) che outdoor (parchi e orti urbani); 2. sostenere le famiglie nell'educazione e gestione dei bambini e dei ragazzi, offrendo attività di qualità, attente alla componente interculturale, che permettano loro di potenziare l'apprendimento, migliorare le competenze relazionali e sociali e aumentare la fruizione degli spazi pubblici nel rispetto delle regole.

Modalità di inclusione

L’attività di ricerca-azione si contraddistingue per la sua capacità di individuare, sul campo, soggetti e istanze emergenti da un determinato contesto. Alla luce del fatto che un percorso partecipato relativo all’individuazione di una governance multistakeholder per il processo di rigenerazione urbana che sarà avviato grazie al progetto ‘902 – Abitare solidale’ prevede un approccio ecosistemico aperto, obiettivo dell’attività di ricerca è quella di mappare, coinvolgere, ascoltare e valorizzare soggetti e istanze che sono rilevanti per individuare una governance multistakeholder. In quest’ottica, quindi, sia la fase di mappatura desk, sia lo step preliminare della fase di ricerca-azione costituito da ascolto informale e interviste approfondite degli stakeholders, è funzionale a individuare soggetti che possono essere coinvolti e ascoltati nel percorso, in quanto players rilevanti che valorizzano il ruolo di intermediazione sociale degli stessi stakeholders con cui sono in contatto. Detto ciò, sarà opportuno, quindi, coinvolgerli negli eventi di town-meeting e all’interno dei focus-group, in modo tale da rendere il processo il più inclusivo possibile.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

Nel corso delle fasi di ricerca-azione e rilascio-accountability del percorso partecipato, sarà necessario mettere in campo strumenti per rispondere all’esigenza di costruire nuove ecologie locali. In particolare, ai fini dell’avvio delle attività, si procederà a un’azione propedeutica di ascolto informale e strutturato degli attori locali (stakeholder), tramite interviste in profondità sulle istanze rilevanti per l’area considerata dal percorso, chiedendo anche indicazioni per rendere il percorso di ricerca-azione il più inclusivo possibile. Al termine di questa fase di apertura del processo, si prevede la rilevazione di istanze tra loro coincidenti, contrapposte, complementari, problematiche, dalle quali è necessario produrre una sintesi dinamica. Al fine di facilitare tale sintesi, si prevede un evento in modalità town-meeting di avvio del percorso di partecipazione per presentare azioni, tempi di svolgimento, raccogliere un primo quadro di istanze/idee/bisogni/temi chiave per i focus-group di indagine ed elaborazione successiva. Tale evento è aperto ai partecipanti alla fase di indagine propedeutica con gli stakeholders e a soggetti ritenuti rilevanti per rendere il processo più inclusivo e funzionale a condividere i risultati della fase di avvio e identificare e specificare i temi su cui incentrare i focus group. L’attività di identificazione dei temi sarà realizzata in presenza o in modalità virtuale a seconda delle condizioni relative all’andamento dell’epidemia Covid19. Per facilitare tale passaggio, ci si ispira al Metaplan, un metodo di facilitazione basato sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici (aree tematiche / “cluster”) fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate problematiche rilevate, risorse e possibili soluzioni. L’organizzazione dell’evento in modalità virtuale sarà opportunamente adattata per consentire ai partecipanti la possibilità di interagire e valutare temi e opzioni in gioco. I tool individuati consentiranno di: esprimere la propria opinione, votare eventuali decisioni da prendere, circa la valutazione dei temi su cui incentrare i focus group. I focus-group saranno gestiti mediante il metodo Delphy, un metodo iterativo che si svolge attraverso più fasi di espressione, condivisione e confronto delle opinioni di un gruppo di esperti o attori sociali con l’obiettivo di convergere verso un modello di valutazione il più possibile completo, consentendo di far emergere analogie e differenze e risolverle nel contesto dello stesso focus-group.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

Nella fase di chiusura del processo, si realizzerà un evento con funzione di key milestone, per offrire il quadro della situazione del quartiere, delle istanze emerse, procedendo a ulteriore ascolto dei cittadini e degli intermediari presenti, chiedendo ai partecipanti, tramite metodo Metaplan, di presentare eventuali indicazioni, suggerimenti, connessioni, di quanto riportato.

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

La comunicazione del processo sarà gestita attraverso un piano di comunicazione che prevede obiettivi diversi in rapporto alle diverse fasi e l’utilizzo di strumenti diversi in rapporto ai target da coinvolgere. In particolare: 1) sarà realizzata un’immagine coordinata del processo, un logo, con namig e visual, così da caratterizzate e uniformare tutte le comunicazioni del progetto in rapporto alle fasi fino alla conclusione dell’iter; 2) si attiverà nel sito del comune uno spazio dedicato che ospiterà sia le news sia la rendicontazione degli output dei tavoli e delle attività di ricerca sia tutta la documentazione amministrativa, finanziaria e di processo. Obiettivo del sito istituzionale è garantire terzietà e trasparenza e funzione di repository; 3) si utilizzeranno in sinergia i canali social network dell’amministrazione (Facebook, twitter, instagram e youtube,) e saranno promosse campagne sponsorizzate e targettizzate per raggiungere diverse tipologie di utenti con individuazione di piani editoriali, hastag dedicato e piano editoriale coerente con le fasi del processo; 4) saranno attivati dei canali tradizionali ufficiali (ufficio stampa del comune, giornali, conferenze stampa); 5) saranno realizzati video di documentazione del processo e promozione della partecipazione; 6) saranno realizzate azioni di comunicazione in loco, attraverso l’installazione di totem informativi con utilizzo di qr code per l’accesso alle risorse digitali che garantiranno trasparenza e informazione puntuale.

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1616 del 16/11/2020

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Premialità Tecniche

Settore

Politiche per lo sviluppo sostenibile

Progetto in materia di transizione ecologica

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Accordo formale preventivo

2

Modalità del monitoraggio e indicatori

È prevista l’adozione di una metodologia di valutazione dei risultati e degli impatti del progetto basata sui principi della valutazione partecipativa. I dati sono raccolti nel corso della ricerca-azione con metodologie quali-quantitative ibride. Obiettivo è valutare l'impatto sociale del processo in termini di risultati e coinvolgimento di responsabili politici, operatori, attori locali privati e pubblici. L’attività è strutturata in due distinte fasi che caratterizzano il monitoraggio che si prevede di attivare: a) Monitoraggio di efficienza: un incontro tra i partner a inizio progetto pianificherà il lavoro e la logica di intervento del progetto per definire una programmazione partecipata delle attività. Si individueranno indicatori specifici (temporali, esecutivi, ecc.) per misurare l’utilizzo delle risorse. Questa fase di monitoraggio intende: 1) condividere il quadro generale delle fasi e delle attività previste, con attenzione all’individuazione degli stakeholder da coinvolgere nella fase di ascolto; 2) definire le specifiche indicazioni in merito alle finalità e agli obiettivi degli incontri, le tempistiche e le location di realizzazione, il personale a disposizione; (3) definire il livello della partecipazione (informazione e ascolto, consultazione, coinvolgimento, appoggio a iniziative locali) nelle diverse fasi e azioni previste. b) Monitoraggio di efficacia: attraverso la compilazione di una matrice si andrà a misurare e a orientare, seguendo il cronogramma delle attività, l’ottenimento dei benefici cui i risultati di progetto tendono. Per i risultati, i prodotti e le azioni si definiranno specifici indicatori di ricevimento/utilizzo per mettere in evidenza il progress temporale verso il raggiungimento dell’indicatore, i rischi, le misure da attivare in casi di ritardo. Tra gli indicatori, saranno presi in considerazione il numero e tipologia di progetti realizzati all’interno dell’area dagli stakeholders e individuati nella fase di mappatura; numero e tipologia di dati specifici raccolti nella fase di mappatura che offriranno riferimenti utili per conoscere esperienze già realizzate in merito a determinate politiche; numero di interviste e focus-group realizzate nella fase di ricerca-azione; numero di spunti condivisi nella fase di ricerca-azione; numero di partecipanti al processo partecipato; numero di partnership attivate; impatto sociale della ricerca-azione. La raccolta delle informazioni avviene per mezzo dell’osservazione diretta e dell’ascolto degli attori coinvolti. Le informazioni sono usate per riprogrammare le attività e per le comunicazioni/richieste.

Formazione del personale

1

Descrizione delle attività di formazione

Partecipazione alle attività dell'Autoscuola della partecipazione (Regione Emilia-Romagna)

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

No

Soggetti specifici

Non prevista nel bando di riferimento

Tipologia di Soggetto proponente

Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Giovani

No

Bonus Accessibilità

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus staff di progetto

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus integrazione settori

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Riserva di posti

Riserva di posti non prevista nel bando di riferimento

Allegati

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 21/05/2021