Regione Emilia-Romagna

AVANTI, C’È SPAZIO! La comunità di Cesena riattiva gli spazi dismessi attraverso gli usi temporanei

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CertificatoFinanziato

Processo

Stato di avanzamento

Concluso

Natura Processo

Processo certificato e finanziato

Anno della certificazione

2020

Anno Finanziamento

2020

Importo finanziato dal Bando

15.000,00 €

Cofinanziamento altri soggetti

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Costo complessivo del processo

35.000,00 €

Anno di avvio

Anno di chiusura

2022

Data inizio del processo

15/02/2021

Data fine del processo

14/01/2022

Durata (mesi)

11

Gestione di Processo

Comitato di Garanzia locale

Il Comitato di garanzia locale sarà istituito subito, nella fase di avvio del processo. Avrà il compito di verificare il rispetto dei tempi, delle azioni previste, dell’applicazione del metodo e il rispetto del principio di imparzialità dei conduttori e con funzioni di monitoraggio dell’esito del processo. La modalità di costituzione prevede l’individuazione di almeno tre soggetti con i seguenti criteri: - estraneità al progetto / processo, ovvero non essere parte né del Comune di Cesena né dei Partner né del TdN né del futuro gestore (impegno a non candidarsi); - avere comprovata esperienza nel campo della partecipazione e/o del codice del terzo settore e/o in materia di Beni Comuni e/o Usi temporanei e/o in materia di Diritto Amministrativo - impegno a seguire il processo per tutto il suo iter, a tenere in conto i punti di vista di tutte le parti e a rendicontare concretamente l’organizzazione di incontri dedicati di verifica e accompagnamento, mantenendo comunicazioni e aggiornamenti periodici con le parti coinvolte. Il Comitato di Garanzia dovrà trovarsi almeno tre volte durante tutto l’iter del processo. Agli incontri dovranno essere rappresentate tutte le parti, nonché il Comitato dovrà identificare possibili risoluzioni di conflitti nel caso possano generarsi. In questo caso, per affrontarli sarà utilizzato il metodo del Confronto creativo. La sfida sarà quelle di trarre profitto da complessità: ogni istanza divergente dovrà poter illustrare le motivazioni e il Comitato di garanzia potrà suggerire proposte ponte rispondenti a più esigenze e interessi,selezionandole tra quelle emerse.

Struttura responsabile del processo

servizio partecipazione Comune di Cesena

Tavolo di Negoziazione

Il Tavolo di negoziazione è attivato ad inizio processo con l’obiettivo di accordarsi sullo sviluppo del processo, definendo le modalità per garantire trasparenza, pluralità di punti di vista, focalizzazione su obiettivi e risultati attesi.Il Tavolo è in capo al responsabile di progetto, supportato da un facilitatore ed è convocato tramite invio di e-mail nominale; nel primo incontro sono condivise le regole generali del processo, le regole specifiche di funzionamento, le modalità da privilegiare nel coinvolgimento attivo della comunità e dei giovani, la composizione della mappa degli attori da sollecitare/includere a cui sarà inviata la manifestazione di interesse. Nelle sedute operative, convocate tempestivamente con e-mail della segreteria organizzativa con indicazione di data, luogo, orario della seduta e i documenti disponibili, il Tavolo definisce e attua gli strumenti di monitoraggio del processo .Convocazione e documenti utili ai componenti per prepararsi al confronto sono pubblicati on line. Il Tavolo lavora collegialmente con la conduzione di un facilitatore, il responsabile del progetto presenta l'ordine del giorno e i tempi a disposizione, ricorda le regole condivise sul funzionamento del tavolo. Al termine dell'incontro è valutata la rappresentatività della discussione e il grado di condivisione. Le sedute sono calendarizzate ed è tenuto un registro delle presenze. Di ogni seduta è redatto e reso pubblico un report che organizza i contributi emersi dal confronto evidenziando la progressione verso i risultati attesi e la loro valutazione. COMPOSIZIONE La composizione del Tavolo è stabilita in massimo 15 persone. Oltre al soggetto decisore, i componenti del Tavolo sono individuati nei rappresentanti delle Associazioni di categoria, degli Enti del terzo Settore di secondo livello (Assiprov), delle reti formali (Reti di Studenti e Universitari). In questo modo sono valorizzati i soggetti “portatori di relazioni”, capaci di raggiungere le diverse realtà attive del territorio che il processo mira a includere. A tutte le realtà che compongono il Tavolo è chiesto di nominare due propri rappresentanti, un uomo e una donna, almeno uno dei due di età inferiore a 34. GESTIONE DEI CONFLITTI In caso di conflitto sarà utilizzato il “metodo del consenso” al fine di pervenire a una decisione che esprima l'accordo tra la maggioranza dei partecipanti integrando al contempo nella decisione anche le obiezioni della minoranza. Il metodo prevede per ogni decisione l’espressione di un’opzione di voto (favorevole e sostenitore, favorevole non sostenitore, contrario non oppositore, oppositore);a ciascun oppositore si chiede un intervento, altrettanti sono chiesti ai sostenitori; se gli oppositori ritirano la loro opposizione, si votano nuovamente le posizioni rimanenti; se gli oppositori non rientrano, dichiarandosi almeno “contrari non oppositori”, il facilitatore chiede al tavolo di votare se procedere con voto a maggioranza o rimandare la discussione.

Titolari della decisione

Comune di Cesena

Soggetto beneficiario dei contributi

Comune di Cesena

Soggetti esterni

“Collettivo giovanile” Marbre Blonde / APS Associazione Barbablù / Associazione AD ASTRA APS / Associazione Cesena Comics APS / Associazione giovanile AIDORU APS / Associazione giovanile Progetto 11

Partecipanti

Singoli cittadini

Territorio Interessato

Mappa

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Cesena

Caratteristiche

Ambito di intervento

Tipo di partecipazione

Partecipazione volontaria

Codecisione

Design del processo partecipativo

Il processo Avanti, c’è spazio! è strutturato in cinque macro-fasi integrate e progressive che hanno lo scopo di creare da subito una base comune di saperi tra giovani, cittadini e Amministrazione e di far emergere i bisogni delle comunità locali e le opportunità di riattivazione dei beni con cui generare impatti positivi per la comunità. FASE 0 - FASE DI MESSA A PUNTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO, INDIVIDUAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO E DEGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE - propedeutica all’avvio / 1 mese. In questa fase saranno definiti: 1) il Tavolo di Negoziazione del processo, in cui sarà garantita una pluralità di soggetti, di cui il 60% con età inferiore o uguale ai 30 anni, e il Comitato di Garanzia 2) il gruppo di esperti che seguirà il processo in tutte le sue fasi; 3) coinvolgimento di Enti e Istituzioni potenzialmente interessati al processo, in qualità di partner oppure di osservatori; 4) messa a punto degli strumenti di comunicazione. FASE 1 - FASE DI FORMAZIONE SU MODELLI DI PARTECIPAZIONE, SPAZI COLLABORATIVI DI COMUNITA' E USI TEMPORANEI PARTECIPATI - aperta a tutti gli interessati / 2 mesi (in parte sovrapposti a fase 2). In questa fase prevediamo di organizzare un ciclo di seminari su casi e modelli concreti di spazi a forte base culturale e/o sociale e/o ad uso temporaneo, invitando i protagonisti che li hanno attivati, sia soggetti del terzo settore sia le amministrazioni. Tra i casi a cui si sta guardando, a titolo esemplificativo e non esaustivo, c’è l’esperienza delle Case di Quartiere di Torino, l’Osservatorio dei Beni Comuni di Napoli e dell’uso temporaneo dell’ex Asilo Filangieri, le esperienze di Bologna e Reggio Emilia per la creazione di Hub di Comunità; FASE 2 - FASE DI ASCOLTO E PARTECIPAZIONE DELLA COMUNITÀ, PER LA MESSA A FUOCO DEI BISOGNI DEI GIOVANI UNDER 18-30 E DELLE COMUNITÀ RESIDENTI DELLA FRAZIONE DI DIEGARO E DELLA ZONA DELLA PORTACCIA / 3 mesi /in parte sovrapposti a fase 1) - aperta a tutti gli interessati, con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie residenti o frequentanti le aree. In questa fase è indispensabile mettere a fuoco i bisogni puntuali delle comunità di riferimento e un confronto sui possibili usi e i modelli di gestione. Tra le modalità di ascolto e ingaggio si prevedono focus-group tematici mirati, passeggiate esplorative e laboratori. Le attività potranno svolgersi in digitale, quelle in presenza solo a piccoli gruppi, nel rispetto delle disposizioni Covid. FASE 3 - FASE DI LANCIO DELLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE E DI SELEZIONE DELLE IDEE / 1 mese - aperta a tutti gli interessati. In questa fase verrà attivata una manifestazione di interesse rivolta a tutti i soggetti interessati al riuso della scuola di Diegaro e della Portaccia. Potranno concorrere tutti i soggetti interessati, candidando idee e progetti per la fase di co-progettazione vera e propria. I criteri di ammissione delle idee perseguiranno la capacità dei proponenti di perseguire l’interesse generale della comunità maturato nella fase 2 di ascolto e partecipazione, di produrre azioni per il benessere della comunità in base ai bisogni espressi e l’impegno a costruire idee comuni nel percorso di co-progettazione. FASE 4 - FASE DI CO-PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI DA RIATTIVARE E ACCOMPAGNAMENTO DELLE IDEE PER LA DEFINIZIONE DEI CONTENUTI PROPEDEUTICI ALLE CONVENZIONI D’USO TEMPORANEO / 4 mesi - aperta ai soggetti selezionati. I soggetti selezionati avranno il compito di sviluppare le proprie idee e di metterle a punto perseguendo una logica di collaborazione e di integrazione delle progettualità. Nel percorso di co-progettazione, facilitatori ed esperti favoriranno momenti di presentazione dei progetti tra tutti i soggetti selezionati, di scambio e di interazione delle idee e con affondi sui modelli di governance e sostenibilità, per giungere a un patto di collaborazione per una prima sperimentazione di uso temporaneo che risponda ai bisogni emersi nella fase 2. In questa fase i partecipanti potranno anche riprendere eventuali idee rimaste esclusi nella fase 3 interfacciandosi sia con la comunità sia con soggetti candidati. FASE 5 - FASE CONCLUSIVA DI ASSUNZIONE DELLA PROPOSTA FINALE DI RIATTIVAZIONE DEGLI SPAZI PROPEDEUTICA ALLE CONVENZIONI D’USO TEMPORANEO, DEFINZIONE DEL REGOLAMENTO E PRESENTAZIONE ALLA COMUNITÀ / 2 mesi - aperta ai soggetti selezionati e illustrata a tutti coloro hanno partecipato alle fasi di ascolto e partecipazione. In questa fase saranno definiti gli impegni delle parti e sottoscritti i contenuti della proposta partecipata di riuso temporaneo dei beni. La proposta sarà approvata dall’Amministrazione e diverrà la base per attuare il procedimenti amministrativo del Patto di Collaborazione e della Convenzione d’uso dei due spazi, che sarà presentata formalmente a tutta la città. In parallelo ad ogni fase si prevedono attività di comunicazione e restituzione degli esiti attraverso il sito web del progetto e l’invio di report mirati.

Utilizzo di piattaforme tecnologiche e strumenti digitali

Strumenti digitali utilizzati

Webinar

Numero partecipanti (stimate o effettive)

150

Presenza femminile rilevata

Si

Riscontro della prevalenza di genere fra i partecipanti

Maschile

Conciliazione tempi di vita e lavoro

Si

Impatto emergenza Covid19 sul processo

Processo modificato

Modifiche intervenute a causa della situazione di pandemia COVID19

Le attività potranno svolgersi in digitale, quelle in presenza solo a piccoli gruppi, nel rispetto delle disposizioni Covid.

Figure Professionali

Facilitatori (Non puntualmente specificato)

Tecniche di Partecipazione

Focus Group / Metodo del consenso (Linee Guida Partecipazione RER)

Obiettivi e Risultati

Obiettivi

Il processo Avanti, c’è spazio! si pone cinque obiettivi: 1. Dare prima risposta mediante una serie di azioni concretamente realizzabili alle sollecitazioni dei cittadini pervenute nel corso di processi partecipativi (PUG e Progetto Centro storico) che hanno posto in evidenza alcune urgenze delle comunità locali rispetto a servizi di prossimità rivolti alle famiglie ed in particolare ai componenti giovani e giovanissimi. Si tratta di impulsi che mettono al centro le relazioni (sociali, culturali e ricreative) e che possono nel contempo favorire lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali promuovendo esperienze di rigenerazione urbana e di riuso funzionale del patrimonio dismesso. 2. Mettere a punto strumenti adeguati per il coinvolgimento delle comunità locali ed in particolare dei giovani per la riattivazione dei beni dismessi, mediante pratiche di innovazione culturale e artistica, sociale e civica e sperimentare nuove relazioni tra pubblico, privato, terzo settore e singoli cittadini, aprendo nuove possibilità ad imprese creative ed a nuove forme di lavoro. La disponibilità di immobili dismessi dovuta, oltre che alla crisi economica, ai processi di cambiamento e trasformazione dei processi produttivi, e all’affermarsi di una diversa concezione delle città, sollecita il ripensamento dei meccanismi e degli strumenti tradizionalmente usati nella progettazione urbanistica e architettonica. I luoghi dismessi assumono il ruolo di contenitori interessanti in cui sperimentare forme di aggregazione, convivenza, coesione sociale, cittadinanza e nuovo civismo. 3. Attivare la formazione degli attori coinvolti sul ruolo degli usi temporanei come modalità di innesco per la gestione collaborativa dei beni comuni e sull'amministrazione condivisa, prendendo spunto da esperienze già consolidate in altri contesti, sia nazionali che internazionali, promuovendo strumenti innovativi e sperimentali che consentano di lavorare in un’ottica meno burocratizzata, più trasparente e più creativa e flessibile. 4. Sperimentare di forme di co – progettazione che superino la dualità fra Comune e cittadini fruitori degli spazi e gestori degli stessi. 5. promuovere azioni di innovazione e semplificazione amministrativa nei procedimenti di riattivazione di immobili di proprietà comunale, mettendo a sistema nuovi modelli ripetibili di gestione dei beni comuni che superino il modello tradizionale del conferimento a terzi della conduzione e gestione di immobili pubblici, facendo emergere valori differenti rispetto a quelli strettamente immobiliari ed economici, a favore di valori culturali e sociali.

Risultati Attesi

1.la condivisione con i cittadini ed i portatori di interesse delle funzioni e degli usi da attivare negli immobili prescelti, non trascurando gli aspetti di flessibilità e di modificabilità qualora le condizioni del contesto lo rendano necessario. Il prodotto di tale condivisione consiste nelle linee guida per il progetto di riuso dei due immobili contenenti la descrizione delle funzioni previste, delle modalità di gestione ed indicazione della tipologia di attori coinvolti. Le linee guida dovranno individuare gli eventuali interventi da eseguire sugli edifici e dei relativi /processi/procedimenti da attivare in modalità preventiva e la conseguente componente economico finanziaria. 2. la costruzione di uno schema di patto di collaborazione e uno schema di convenzione per la gestione degli immobili da rigenerare, secondo un processo inverso a quello tradizionale: il progetto genera la norma. Gli schemi costituiscono modelli ripetibili/ adattabili a varie situazioni 3. la costruzione di un sistema di indicatori utili al monitoraggio delle azioni e dei risultati.

Risultati conseguiti

Sono state condivise insieme ai cittadini e ai portatori di interesse le funzioni e gli usi da attivare negli immobili prescelti. Attraverso la co-progettazione si è giunti a definire una proposta progettuale in cui sono state individuate le attività che verranno avviate negli immobili, il piano di sostenibilità economica, i potenziali modelli organizzativi e gli interventi da eseguire sugli edifici e dei relativi / processi/procedimenti da attivare e la conseguente componente economico finanziaria E’ stato costruito uno schema di Patto di collaborazione. Il Patto costruito all’interno del processo disciplina l’organizzazione operativa del Progetto di Riuso Temporaneo relativo all’immobile denominato Portaccia con l’obiettivo di sperimentare un modello di gestione condivisa che possa essere successivamente rinnovato e consolidato, anche con il coinvolgimento di altri enti e organizzazioni il più possibile rappresentativi della comunità locale e con il ricorso a formule efficaci di finanziamento e autofinanziamento. Il Patto costruito costituisce un modello ripetibile e adattabile a diverse situazioni e si articola in una serie di attività di riuso funzionale degli spazi indirizzate a diversi target di abitanti e cittadini con l’obiettivo di promuovere l’uso sociale dell’immobile e la sua appropriazione da parte della comunità. Le diverse attività previste sono abbinate ai singoli soggetti proponenti e firmatari in ragione delle rispettive competenze e progettualità. E’ stato costruito un sistema di indicatori utili alla costruzione di una matrice di Valutazione dell’Impatto Sociale che costituisce uno strumento in grado di supportare la Pubblica Amministrazione e i partner gestori del Bene Comune nel monitoraggio delle attività e delle collaborazioni attivate oltre che del progressivo raggiungimento dei risultati prefissati e dell’individuazione di eventuali criticità. Il metodo usato per impostare questo strumento di VIS è la teoria del cambiamento, uno schema che descrive, in una serie di step consecutivi, l’evoluzione di un progetto, di un intervento o di un programma orientato ad un impatto sociale. L’obiettivo è quello di fornire un quadro logico che permetta di valutare gli impatti che si vogliono raggiungere e di dotare i soggetti di uno strumento che renda gestibile la valutazione d’impatto di “Avanti c’è Spazio” e di futuri progetti analoghi. Il personale coinvolto nella formazione ha avuto modo di confrontarsi con una esperienza di coprogettazione utile alla definizione di nuove modalità di lavoro trasferibili in altri processi di prossima organizzazione.

Documenti di proposta partecipata previsti

Documenti di proposta partecipata approvati al termine del processo

Descrizione Documenti

Documento di proposta partecipata

Upload Documento finale condiviso

Livello di partecipazione

EMPOWERMENT

Indice di partecipazione

30 / 30

Requisiti per la Certificazione di Qualità

Sollecitazione realtà sociali

Gli attori già coinvolti nel processo, con Accordo formale, sono sei tra associazioni giovanili e gruppi giovanili informali: - Associazione Cesena Comics APS - l’Amministrazione è partner del progetto regionale GPT “Cresce solo se sognata” con un percorso di valorizzazione di spazi e luoghi del Centro Storico (zona Porta Santi) - Associazione giovanile. - AIDORU APS - l’Amministrazione è partner del progetto regionale GPT “INA Casa. Una casa per uno, una casa per tutti”, si è occupata di percorsi di valorizzazione e rigenerazione urbana in Centro Storico - Associazione giovanile. - “Collettivo giovanile” Marbre Blonde - ha siglato con l’Amministrazione un patto di collaborazione nell’ambito del progetto Green City Cesena, vincitori del bando giovani di Casa Bufalini - Laboratorio Aperto, collabora con RAIGulp - Collettivo giovanile; - Associazione AD ASTRA APS - è un’associazione giovanile volta ad incentivare e incoraggiare l’arte, in particolar modo quella urbana, e la cultura, nella loro naturale propensione alla condivisione e all’espressione - Associazione giovanile. - Progetto 11 APS - collabora su progetti di valorizzazione della lettura nei territori con particolare riferimento al punto lettura decentrato presente nel Quartiere Dismano e promuove la lettura nelle scuole attraverso la realizzazione delle Casette dei Libri; - Associazione Barbablù APS - collabora per progetti con i giovani del territorio gestendo in particolare il Centro di Aggregazione Giovanile Lunamoonda in uno dei Quartieri della Città. Sarà indispensabile coinvolgere la comunità in una accezione ampia con particolare attenzione ad alcuni target: - residenti nelle frazioni e nel quartiere in cui si trovano gli immobili; - altri giovani non organizzati, anche attraverso le famiglie e i genitori; - le reti studentesche e dell’Università; - potenziali frequentatori dei servizi di comunità che si potranno sviluppare; - soggetti del privato sociale che potrebbero attivarsi nella co-gestione degli spazi; - consigli di quartiere Oltre Savio e Centro Urbano; - Centro Servizi per il Volontariato. Il processo di partecipazione e co-progettazione sarà accompagnato da una campagna di ingaggio e comunicazione, da una manifestazione di interesse aperta a tutti. Lo strumento della manifestazione di interesse, adottato in fase di candidatura per la composizione dell’Accordo formale, sarà mantenuto anche nelle prime fasi di condivisione del percorso, caratterizzate da attività di programmazione, formazione e ascolto della comunità. Dato l’oggetto del percorso, la formalità delle adesioni consentirà di garantire evidenza e trasparenza. La comunità, nella sua rappresentanza organizzata, sarà messa a conoscenza dell’opportunità di aderire attraverso diversi modalità, da quelle più comunicative e promozionali (conferenza stampa, comunicati stampa, news su pagine web dedicate, post sui canali social istituzionali) a quelle più dirette e personalizzate (email o lettere nominali).

Modalità di inclusione

Il processo di partecipazione sarà accompagnato da una campagna di ingaggio e comunicazione e da una manifestazione di interesse aperta a tutti. Lo strumento della manifestazione di interesse, adottato in fase di candidatura per la composizione dell’Accordo formale, sarà mantenuto anche nelle prime fasi di condivisione del percorso, caratterizzate da attività di programmazione, formazione e ascolto della comunità. Dato l’oggetto del percorso, la formalità delle adesioni consentirà di garantire evidenza e trasparenza. La comunità, nella sua rappresentanza organizzata, sarà messa a conoscenza dell’opportunità di aderire attraverso diversi modalità, da quelle più comunicative e promozionali (conferenza stampa, comunicati stampa, news su pagine web dedicate, post sui canali social istituzionali) a quelle più dirette e personalizzate (email o lettere nominali). Alleati nell’operazione di sollecitazione saranno i soggetti organizzati di secondo livello (associazioni di associazioni) come Assiprov che raccoglie tutte le APS e ODV di Cesena, le Associazioni di categoria di riferimento per il territorio, i Consigli di quartiere, le reti formali di studenti come la Rete degli Studenti medi e la Rete degli Universitari. Per sollecitare maggiormente l’attenzione dei giovani e rendere più efficace il loro coinvolgimento, le informazioni relative al percorso e l’opportunità di manifestare il proprio interesse ad aderire sarà veicolato su UniRadio Cesena: una web radio nata per dare voce per dare voce ai giovani, universitari e non, dall’impegno delle Associazioni Studentesche Universitarie Analysis, A.St.I.Ce, MyS.T.A., Spazi e S.P.R.I.Te., avente sede all’interno del Cesena Student Residence (Ex-Macello), punto d’incontro centrale per la vita universitaria cesenate.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Apertura

Il processo partecipativo è articolato in cinque macro-fasi operative, accorpabili in tre fasi strategiche distinte: 1) confronto pubblico sulle aree/edifici e formazione/coaching sugli usi temporanei; 2) avvio manifestazione di interesse e selezione di soggetti/idee per la co-progettazione; 3) co-progettazione con gli interessati/selezionati e assunzione di impegni. Il momento della “condivisione” è la prima fase, mentre le attività della seconda e terza definiscono lo “svolgimento” del processo: tutte sono pubbliche, aperte dalla raccolta delle manifestazioni di interesse e chiuse con l’assunzione di impegni. Tutte le attività sono accompagnate da facilitatori, che conducono gli incontri mediante strumenti utili ad accordare i punti di vista con una visione di collaborazione alla cura di beni comuni. Tutti, soggetti organizzati e non, possono contribuire con una propria riflessione, utilizzando strumenti di natura qualitativa, adatti a stimolare interesse e ingaggio, combinati e integrati tra loro: momenti di osservazione partecipata con interviste sul campo e due passeggiate di quartiere con confronto semi-strutturato per comprendere, comporre, condividere una mappa delle questioni in gioco relative alla rigenerazione dei due beni oggetti del confronto.

Strumenti di DDDP adottati nello svolgimento del processo - Chiusura

Le attività e la sintesi della riflessione saranno video-rappresentate e pubblicate su un canale YouTube dedicato commentabile e videoclip sugli altri canali social per raccolta di ulteriori contributi. Gli strumenti caratterizzanti la fase di svolgimento (co-progettazione) saranno di natura qualitativa con discussione strutturata: workshop contestuali tematici con alternanza di piccoli gruppi e plenaria; webinar di condivisione e riflessione dei risultati. Il risultato puntuale, esito di confronti allargati e di confronti mirati per gruppi (max 8-10 persone), è arricchito dall’interazione on line con webinar allestiti come “fiera virtuale”, con stanze e bacheche con note e domande di approfondimento dei visitatori.I momenti di sintesi registrati e resi pubblici sui canali attivati (YouTube/Social) sono aperti a ulteriori commenti Gestione dei conflitti Le posizioni divergenti potrebbero emergere durante il confronto nei workshop sono affrontate con il metodo del Confronto creativo il cui punto di partenza è la “mappa delle questioni in gioco” esito della fase di condivisione, con il fine di trarre profitto da complessità: ogni gruppo di lavoro formula motivate proposte (obiettivi di rigenerazione, criteri guida per la gestione)i; il facilitatore invita i partecipanti a individuare proposte ponte – rispondenti a più esigenze e interessi; la domanda “Cosa potremmo cambiare per andare incontro a queste preoccupazioni?” stimola proposte positive cumulative generando opzioni moltiplicate (proposte originarie, proposte ponte, proposte cumulative) poi composte in opzioni oggetto di valutazione “concertata” sulla base di criteri condivisi in cui l’invenzione è ben distinta dalla scelta.

Modalità di comunicazione dei risultati del processo

Il processo partecipativo sarà per tutta la sua durata accompagnato da azioni di comunicazione. I risultati del processo saranno resi pubblici in itinere e alla sua conclusione con un evento finale di presentazione a cui parteciperanno tutti gli attori coinvolti, nonché sarà comunicato con l’ausilio di tutti i media previsti nel piano di comunicazione. Compatibilmente con le disposizioni Covid l’incontro sarà in presenza ovvero in digitale se non ci saranno le condizioni di sicurezza.

Sintesi della valutazione regionale

Conforme ai criteri di qualità tecnica di cui all’art. 17 della L.R. n. 15/2018, e ai requisiti stabiliti nell’allegato 1 alla Deliberazione di Giunta regionale n. 1616 del 16/11/2020

Requisiti previsti dal Bando Regionale

Tipologia di Soggetto proponente

Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti

Premialità Tecniche

Settore

Politiche in materia sociale e sanitaria, ambientale, territoriale, urbanistica e paesaggistica

Progetto in materia di transizione ecologica

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Accordo formale preventivo

1

Modalità del monitoraggio e indicatori

Il processo prevede un'attività di monitoraggio del processo che sarà sviluppata in due fasi: 1- per tutta la durata del processo, attraverso il Tavolo di Negoziazione e Il Comitato di Garanzia, che avranno il compito sia di indirizzare lo sviluppo del processo in ogni fase sia di sciogliere eventuali nodi, criticità e conflitti che potranno verificarsi. Questi organi agiranno per le rispettive parti di competenza con incontri periodici cadenzati - almeno cinque incontri per tutto il processo - di verifica e monitoraggio degli esiti. Dovranno produrre dei report di sintesi e di indicazioni riferibili agli impatti, che saranno sempre pubblicati sul sito. 2- a conclusione del processo, per tutta la fase di sperimentazione, si intende dare forma a un Comitato di monitoraggio finalizzato a monitorare gli esiti in progress. Tale comitato sarà formato dall'Amministrazione comunale, da rappresentanti del TdN, da soggetti gestori, nonché da soggetti esterni con ruolo di imparzialità e garanzia. Questo organo agirà per le rispettive parti di competenza con incontri periodici cadenzati - almeno uno per ogni anno di sperimentazione per tutto il processo - di verifica e monitoraggio degli esiti. Dovrà produrre dei report di sintesi e di indicazioni riferibili agli impatti. Come riferimento culturale ci si baserà sul processo di Accountability del progetto di Collaborazione promosso da Comune di Reggio Emilia e sull’Osservatorio dei Beni Comuni del Comune di Napoli che ha al suo attivo tavoli aperti e gruppi di coordinamento che operano in forma assembleare. Gli esiti di questa attività saranno sempre pubblicati sul sito

Formazione del personale

1

Descrizione delle attività di formazione

Il progetto prevede un'attività di formazione mirata rivolta sia al personale dell’Ente sia alla comunità che sarà coinvolta nel processo. L’attività di formazione sarà definita concretamente nella fase di avvio del percorso e si svilupperà nelle fasi 1 e 2, a partire dall’identificazione del gruppo di lavoro operativo e dei facilitatori ed esperti a cui l’Amministrazione affiderà l’incarico di gestione del processo di partecipazione e co-progettazione. L'attività di formazione prevederà specifici affondi organizzati in forma di seminario (in digitale) su diversi temi: 1 - usi temporanei e beni comuni, ruoli delle parti e opportunità del codice del terzo settore per dare vita a spazi collaborativi: il punto di vista delle associazioni del terzo settore e della amministrazioni; 2 - il punto di vista di chi ha attivato immobili dismessi con usi temporanei per finalità sociali e culturali: buone pratiche regionali di governance collaborativa, dai luoghi per attività culturali alla creazione di servizi per giovani e famiglie e mondo della creatività 3 - il punto di vista di chi ha costruito progetti collaborativi di gestione e governance di immobili pubblici per finalità sociali e culturali: buone pratiche nazionali di governance collaborativa, dalle case di quartiere agli spazi collaborativi di Bologna, Reggio Emilia e Rimini 4 - usi temporanei e sostenibilità: il punto di vista di esperti di fundraising a base sociale e culturale e di operatori che usano crowdfunding civico e fundraising; 5- forme di monitoraggio e accountability: il punto di vista e le esperienze delle amministrazioni di Napoli e Reggio Emilia. Il soggetto gestore e il Comune di Cesena individueranno i docenti tra esperti in materia (attivatori, amministratori, privato sociale, associazioni). I format che si prevedono si configurano in incontri digitali con domande e interazione dal pubblico e con la messa a punto di domande e questioni con cui il gruppo di facilitazione costruirà ogni mezza giornata di webinar. Obiettivo della formazione è quella di accompagnare il processo nelle fasi iniziali in modo che tutti i soggetti siano nella condizione di confrontarsi su un terreno comune per tutto lo sviluppo del processo.

Istanze

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Petizioni

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Altre manifestazioni di interesse

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Zone terremotate

Non prevista come premialità nel bando di riferimento

Beni confiscati e modalità di gestione

No

Soggetti specifici

Non prevista nel bando di riferimento

Bonus assegnati al Processo

Bonus Parità di Genere

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus Giovani

Bonus Accessibilità

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus staff di progetto

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Bonus integrazione settori

Non previsto come premialità nel bando di riferimento

Riserva di posti

Riserva di posti non prevista nel bando di riferimento

Allegati

01 - Scheda progetto

media/comune cesena progetto.pdf /

02 - Documento di proposta partecipata

media/comune cesena docpp.pdf /

03 - Relazioni intermedie e finali

media/comune cesena relazione finale per sito.pdf /

04 - Presa d'atto Ente Titolare della decisione

Presa d'atto Comune di Cesena

Crediti

Processo segnalato da

Osservatorio partecipazione su documentazione regionale
Data ultima modifica: 29/10/2022